15. Prefetti

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Dopo essermi allontanata da Sirius, finalmente arrivai davanti ai vagoni riservati alla mia Casa. Sulla porta, che divideva il corridoio in cui mi trovavo dall'ambiente successivo, vi erano incise le spire di un serpente; la testa dell'animale si fermava a metà altezza della porta, andando così a formarne la maniglia.

Sorrisi tra me e, non appena fui abbastanza vicina da permettere all'animale inciso di avvertire la mia presenza, questo iniziò a prendere vita. La lunga coda si mosse, seguita presto dal resto del corpo; la pelle verde rifletteva i raggi del sole che entravano dalle finestre vicine, creando giochi di colori intorno a me.
Quello era uno dei tanti motivi per amare i Serpeverde; negli anni molti dei componenti delle famiglie più ricche del mondo magico inglese erano stati smistati tra i verdi-argento e, grazie a laute offerte di denaro, era stata riservata una parte del treno solo per la nostra Casa. Mentre gli altri studenti si dovevano affaccendare per trovare uno scompartimento vuoto, noi avevamo tutto lo spazio che desideravamo.

La testa del serpente si alzò dal legno della porta e con movimenti lenti iniziò a girarsi verso di me. Quando gli smeraldi che formavano gli occhi dell'animale furono su di me, vi passai la mano davanti e una sensazione di freddo mi percorse. Infine la porta si aprì.

Grazie magia. Pensai divertita.

Il vagone di fronte a me era diverso dagli altri presenti sul treno. A dividere lo spazio non vi erano scompartimenti, ma una ventina di tavoli e questi erano circondati da sedili a forma di "U"di velluto verde scuro. Le due pareti presentavano grandi finestre, una in prossimità di ogni tavolo, a dividerle sottili lastre di legno scuro lavorate con quelle miniature. Pesanti tende, sempre di colore verde, pendevano all'inizio e alla fine di ogni vetro. Notai che alcuni gruppi di studenti le avevano tirate per schermare la luce del sole, ma la maggior parte erano aperte, facendo così vedere il paesaggio scozzese che scorreva veloce all'esterno.

Spostai lo sguardo verso il centro del vagone e vidi i miei amici seduti ai due tavoli centrali. Mi avvicinai a loro.

-Ciao ragazzi!- salutai, non appena fui abbastanza vicina.

-Ciao Nike!- risposero in coro.

-Finalmente ti sei decisa a liberarti dalle grifoidiote – aggiunse Antonin con fare annoiato.

Il ragazzo aveva deciso di sdraiarsi, occupando così un lato intero del sedile del tavolo di sinistra.
Allo stesso tavolo sedevano Susan, nel posto sotto alla finestra, la quale stava accarezzando con movimenti lenti i capelli di Dolohov, mentre dalla parte opposta del ragazzo c'erano Sera e Severus. Quest'ultimo era intento a leggere un libro di cui non riuscivo a vedere il titolo. Inutile dire che non mi aveva salutato, ne degnato di uno sguardo.

A quanto pare l'estate non è servita a nulla... pensai tristemente, per poi decidere che la cosa non avrebbe influenzato il mio buon umore quel giorno.

Al tavolo di destra vi erano Lorenne e Theodore da un lato, la ragazza aveva messo le proprie gambe sul grembo di lui e teneva la schiena appoggiata all'inizio della curvatura del sedile. Infine, a darmi le spalle, vi erano Regulus e una ragazza che non riuscivo a riconoscere. Aggrottai le sopracciglia in direzione della ragazza e quando il minore dei Black, girandosi verso di me, lo notò, si affrettò a presentarla. 

-Lei è Chelsey Rowlov, è del mio anno. - disse.

-Piacere, Nike Rosetta Selwyn.- le dissi, avvicinandomi a Reg. Mi sporsi davanti a lui per poter allungare la mano verso la ragazza.

-Piacere mio!- disse, stringendomi la mano.

Chelsey aveva corti capelli neri e grandi occhi dello stesso colore. Il viso lungo sembrava ancora più pallido in contrasto con tutto il nero. Indossava già la tunica e davanti a lei vi erano alcune Cioccorane aperte.

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora