Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019

65. Segreti

N.A:

Ciao a tutti! Scusate se posto solo questa mattina, ma ieri ero ad un concerto e non ho avuto tempo.

Spero vi piaccia il capitolo, è circa 10k parole, decisamente uno dei più lunghi che ho scritto! Buona lettura!

Viky.

Nei seguenti due giorni non potei fare a meno di tenere sotto controllo Remus, rendendomi conto di quanto sembrasse sempre più stanco e debole con il passare del tempo. Come avevo supposto, la sera prima della luna piena il ragazzo non si era presentato a cena e gli altri Malandrini avevano lasciato la Sala Grande in tutta fretta non appena avevano terminato di mangiare. Quella notte avevo dormito male, il mio cervello non faceva altro che tormentarmi con il pensiero che, probabilmente, in quel momento uno dei miei amici stava passando un'esperienza terribile, perdendo se stesso e il controllo del suo corpo. Mi chiesi cosa potessero provare Sirius, James e Peter, perchè se ero certa di una cosa, era che i tre ragazzi fossero a conoscenza del segreto del Grifondoro, o non avrebbero reagito in quel modo nel momento in cui il professor Fontaine aveva rivelato l'argomento delle lezioni di quella settimana. 

Durante le ore passate a rigirarmi nel letto, senza riuscire a prendere sonno, mi ricordai anche del giorno in cui Remus era riuscito a far apparire il suo Patronus, un lupo, e lo sguardo di disgusto e paura che si era formato sul suo volto.

Sospirai pesantemente, rigirandomi nuovamente e trovandomi ad osservare il soffitto del mio letto a baldacchino nell'oscurità della stanza.

Il silenzio della notte e i respiri profondi delle mie compagne di stanza erano accompagnati dal lento gocciolare della fontana, situata tra i quattro letti, e, per qualche istante, riuscii a concentrarmi solo su di essa, eliminando  la preoccupazione che mi opprimeva il petto. Quella sensazione di pace durò solo qualche secondo, poi la mia mente tornò ad immaginare come Remus stesse passando quella notte. Fu in quel momento che decisi: il giorno successivo sarei andata a cercare il ragazzo. Non l'avrei mai costretto a dirmi la verità se non si fosse fidato abbastanza per farlo, ma volevo provare a fargli capite che io ci sarei stata nel caso avesse avuto bisogno.

Dopo qualche istante i miei pensieri finalmente tacquero e sprofondai in un sonno leggero fino alla mattina successiva, quando fui svegliata da un'iper-agitata Susan e costretta a prepararmi per la lunga giornata. 

Non appena arrivai in Sala Grande percorsi con lo sguardo il tavolo dei Grifondoro alla ricerca delle ormai famigliari figure dei Malandrini, ma nessuno di loro era presente. Nonostante il mio stomaco fosse totalmente chiuso, cercai di mangiare qualcosa e poi mi diressi ad Incantesimi insieme alle altre due Serpeverdi. 

Due ore dopo la lezione terminò. Iniziai a raccogliere i libri e gli appunti che avevo precedentemente sparso per tutto il banco, mentre di fianco a me Susan e Sera infilavano in modo disordinato le loro cose nelle rispettive borse. 

- Sera, sbrigati!- esclamò Susan, essendo stata la prima a finire, - O arriveremo tardi a Cura delle Creature Magiche!!-

- Da quando ti interessa arrivare in orario ad una lezione?- chiesi, alzando appena gli occhi verso la mia amica, la quale aveva iniziato a sbattere un piede a terra, spazientita, mentre continuava a fulminare l'altra ragazza. 

- Da quando quelle...- la ragazza si fermò, voltò lo sguardo intorno a noi e, quando non vide il professor Vitious nella stanza, tornò a parlare, - stronze di Tassorosso l'altro giorno hanno osato prendere i nostri posti. -

Alzai un sopracciglio verso di lei, ma le fu impossibile vedere la mia espressione, perchè proprio in quel momento Sera si era buttata la borsa su una spalla e Susan l'aveva immediatamente afferrata per un polso per poi correre fuori dalla stanza, trascinandosi l'altra ragazza come se nulla fosse. Fissai la porta aperta da cui le due ragazze erano appena uscite, ricordandomi di non mettermi mai contro la mia migliore amica in futuro; sapeva essere terribilmente spaventosa quando voleva.