64. Un Grifondoro e una Serpeverde

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Mancavano una decina di minuti all'orario che io e Sirius avevamo fissato, così mi diressi verso la Scalinata principale da dove poi avrei imboccato uno dei corridoi laterali; mi concentrai sul rumore delle mie scarpe sul pavimento di pietra, unico suono che accompagnava la mia passeggiata notturna. Nonostante fosse già oltre il coprifuoco, avevo con me la giustifica di Silente che mi permetteva di essere fuori dalla mia Sala Comune in quel momento, dunque, non temendo di essere trovata da qualche professore, decisi di dirigermi alla statua del Centauro con calma. La mia mente tornò alle ore passate nell'ufficio del preside, al modo in cui ero riuscita a controllare il pensiero della piccola Milky e alla facilità con cui l'avevo fatto. Non avrei mai pensato che il mio potere potesse essere così forte da soggiogare chiunque avessi davanti senza problemi, o almeno, fino a quel momento era stato così. Consapevolmente non avevo ancora provato con un essere umano; durante la festa per la vittoria della squadra i miei sentimenti avevano mosso l'incantesimo ad attivarsi e, anche in quel caso, tutto era stato facile, troppo.

Sospirai, all'improvviso avevo paura della dimestichezza con cui riuscivo ad esercitare l'Imperius. Se non avessi mai trovato ostacoli, cosa avrebbe impedito al mio potere di emergere in qualsiasi momento?

Ti stai allenando apposta per evitarlo. Mi dissi, sciogliendo i muscoli del mio corpo che si erano automaticamente irrigiditi a quei timori, mentre la mia mente continuava a vagare lontano.

Non avevo ancora deciso a chi confessare il mio segreto. Spesso mi ero trovata a desiderare che le mie migliori amiche lo sapessero, così da potermi confidare con loro e ricevere consiglio, ma, quello che mi preoccupava maggiormente, erano le loro reazioni. Se avessero saputo che ancora non conoscevo i limiti della mia magia e quanto potesse essere potente, si sarebbero ancora fidate di me? Avrebbero continuato a vedermi come la Nike di sempre quando io stessa non mi sentivo più tale? Silente mi aveva spiegato che, desiderandolo, avrei potuto modificare i ricordi, formandone di nuovi ed eliminare i pre-esistenti, potevo fare impazzire le persone creando visioni spaventose e decidendo di farle durare anche per mesi. Una parte di me provava terrore al solo pensiero, ma dell'altra non potevo che esserne affascinata. Aspettavo con ansia la vacanze pasquali per poter tornare in Italia e rivedere mia nonna, lei sarebbe stata la persona che  mi avrebbe rivelato tutto quello che avrei dovuto sapere sul mio potere e sul passato della mia famiglia.

Mi bloccai di scatto quando mi resi conto che le mie gambe mi avevano portato fino all'alta statua di marmo del Centauro. Alzai il viso ed iniziai ad osservarla. Nonostante nell'ultimo periodo vi passassi accanto quasi ogni notte, non l'avevo mai guardata davvero perchè troppo preoccupata ad entrare in fretta nell'apertura nascosta prima di essere vista da qualche insegnante fuori dal mio letto dopo il coprifuoco.

La grande creatura si ergeva sulle possenti zampe posteriori, mentre quelle anteriori si alzavano nell'aria, la destra portata più avanti della sinistra, quasi nel gesto di colpire qualcuno di invisibile. Il corpo di cavallo aveva scolpito ogni singolo pelo e lentamente lasciava lo spazio al busto di uomo; gli addominali e i pettorali erano evidenti nella pietra ed emanavano potenza, così come le zampe e le braccia muscolose. Quest'ultime erano pronte a scoccare un freccia dal sottile arco che era stretto nella mano destra. Lo sguardo dell'uomo era incredibilmente fiero ed osservava davanti a sé senza alcuna paura. Le labbra sottili tirate per la concentrazione e le folte sopracciglia aggrottate erano finemente scolpite.

Un leggero rumore di passi provenne improvvisamente da dietro l'ultimo angolo alla mia destra e bastò a farmi riprendere.  Mi affrettai a girare intorno alla statua per poi abbassarmi ed entrare velocemente nel passaggio. Era vero che con me avevo il permesso del preside, ma sarebbe apparso troppo strano farsi trovare nel mezzo della notte ad ammirare una delle tante statue che decoravano i corridoi della scuola.

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora