Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019

47. Cavaliere dall'armatura splendente

Sirius P.O.V:

Alla fine la sera del ballo in maschera era giunta ed io mi trovavo nella Sala d'Ingresso in compagnia di Cecìlia, la Battitrice della squadra di Castelobruxo, di Remus e della sua accompagnatrice, Selena, una Corvonero con cui il ragazzo si incontrava per studiare già da un paio di mesi.

Cecìlia, essendo non molto alta di statura, aveva deciso di indossare un abito verde scuro corto sul davanti e più lungo dietro, mostrando così le sue gambe toniche e lasciando poco alla mia immaginazione. Cosa che, dovevo ammettere, non mi dispiaceva minimamente. A coprirle la parte superiore del viso vi era una maschera piuttosto semplice, di colore nero con alcuni rombi di varie sfumature di verde e marrone. Appena aveva fatto il suo ingresso nella Sala molti ragazzi si erano voltati verso di lei; nemmeno a me era sfuggito il suo ingresso, ma avevo deciso di non avvicinarmi a lei, fingendo disinteresse, così che dovesse essere la ragazza a raggiungermi. Non appena mi fu accanto, le feci passare un braccio intorno alla vita e, portandola verso di me, le sussurrai con voce sensuale:

-Sei fantastica.-

A quelle parole aveva sorriso, mostrando i perfetti denti bianchi e mi aveva fatto scivolare con delicatezza misurata una mano sul petto, inclinandosi in avanti così che le sue labbra sfiorassero le mie. Con la coda dell'occhio vidi Remus lanciarmi un'occhiata di rimprovero, ma feci finta di non vederlo e continuai e baciare la ragazza tra le mie braccia.

-Signor Black!- sentii qualcuno chiamarmi.

-Minnie! Si consideri prenotata per un ballo con me.- le dissi, allontanandomi da Cecìlia e lanciando un grande sorriso alla professoressa di Trasfigurazione.

-Non ora, signor Black. E si ricordi di comportarsi come si deve.- disse la donna, muovendo gli occhi velocemente verso la mia accompagnatrice e poi di nuovo verso di me.

-Come sempre, Minnie.- risposi, mantenendo un tono calmo, mentre il lato destro delle mie labbra si incurvava lievemente verso l'alto.

La donna sembrò sul punto di aggiungere qualcosa, ma poi si limitò ad ignorare le mie parole, scuotendo la testa. 

-I membri delle varie squadre entreranno per ultimi, una volta che tutti gli altri saranno già dentro alla Sala Grande. - disse, - Quindi invito lei e la signorina a decidere con quale delle due squadre entrare.-

Così dicendo, mi lanciò un'ultima occhiata di fuoco per poi allontanarsi tra la folla.

-Vieni con noi di Hogwarts?- chiesi, modulando il tono della mia voce così che risultasse ancora più profonda del solito e ponendo l'indice destro sotto il mento di Cecìlia per alzarlo verso il mio viso.

I suoi occhi neri si persero nei miei, annuì piano e un sorriso di trionfo mi apparve sul viso. Era così facile far fare quello che volevo ad ogni ragazza.

Tranne una. Mi ricordò la mia mente in modo derisorio.

Zittii la voce nella mia testa e mi girai a guardare Remus, il quale stava intrattenendo un'animata conversazione con la Corvonero su non so quale incantesimo. Sbuffai, pensando che non fosse possibile che, anche in una serata del genere, il ragazzo riuscisse a pensare solo allo studio.

-Sai dov'è Ramoso?- gli chiesi, più per il gusto di interrompere la sua conversazione che per altro.

-Uhm?- rispose, girandosi appena verso di me. - Credo sia da qualche parte con Elvive. -

-Sempre molto utile, Remus...- dissi, sbuffando nuovamente mentre il mio amico riprendeva il discorso con Selena.

Dopo qualche minuto tutti gli invitati, tranne i giocatori e i loro accompagnatori, furono fatti entrare. Con meno gente nella Sala d'Ingresso, potei guardarmi meglio in giro per cercare con lo sguardo il mio migliore amico. Quando mi voltai verso la grande porta d'ingresso il mio cuore fece un balzo nel petto e persi la possibilità di parlare per un paio di minuti. I miei occhi avevano incontrato la figura di una ragazza con un abito lungo di pizzo nero, lunghi capelli ricci rossi le cadevano fin quasi a sfiorarle i fianchi ed indossava una maschera con smeraldi e adornata d'oro. A tenerle la mano vi era mio fratello.