75. Vacanze insieme

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- It's not a date, Grandma! - esclamai, correndo da una parte all'altra della stanza. 

Sentii la lieve risata di mia nonna provenire dalla porta da cui mi stava osservando divertita. La mia camera da letto era di forma quadrata, non molto spaziosa a causa del grande letto che occupava tutta la parete destra. Dalla parte opposta si trovava una cassettiera in legno scuro alcune sfumature chiare ne decoravano la superficie in vari punti, e una piccola toilette con specchio su cui erano sistemati il portagioie e i miei trucchi. Sui lati liberi si aprivano due grandi porte finestre che conducevano al balcone che circondava tutto il primo piano della casa. Una leggera aria estiva faceva muovere le tende bianche che scendevano leggere ai lati. 

-Dove ho messo i bracciali... - mormorai, tornando verso il portagioie e passando lo sguardo sui gioielli sparsi su di esso. 

- You sure?- mi domandò.

Spostai lo sguardo sulla parte destra del mobiletto, trovando quello che stavo cercando; indossai i tre bracciali d'argento ad anello e dopo aver afferrato la borsetta che avevo appeso allo schienale della sedia, posizionata davanti alla toilette, mi voltai verso mia nonna. 

- I'm sure. - dissi per poi alzare gli occhi al cielo, facendola ridere un'altra volta, - My boyfriend will arrive in a week. Matteo and I are just friends. -

- That's a pity, I always though you two would end up together... - continuò la donna, spostandosi leggermente dalla porta per farmi passare. 

Uscii dalla stanza a grandi passi, attraversando il piccolo pianerottolo che portava alla scalinata principale e su cui si aprivano tre porte in totale: quella che portava alla camera in cui dormivo io, quella verso la camera di mia nonna e una per gli ospiti.  Scesi i gradini a due a due, sentendo i passi calmi di Calliope che mi seguivano a distanza. Come sempre ero in ritardo. 

- In più Teo sta con una delle mie migliori amiche, quindi niente battute quando saranno qui.- esclamai, saltando gli ultimi tre gradini. 

- Okay, okay. I won't say anything!- disse in una mezza risata, riprendendomi immediatamente per il mio salto, - Be careful Nike.- 

Attraversai velocemente il piccolo salotto che portava alla porta d'ingresso. 

- Torno presto nonna, non aspettarmi alzata.- dissi aprendo la porta e sentendo l'aria estiva attraversarmi i capelli, l'odore della foresta di pini che nascondeva la casa ai Babbani mi diede il benvenuto. - Ciao Evok, bye Grandma.- 

- Be careful, dearie!- esclamò mia nonna, mentre l'elfo domestico si inchinava leggermente come saluto. 

Mi chiusi la porta alle spalle per poi fare qualche passo sul piccolo sentiero che si diramava per il cortile principale. Ruotai su me stessa e mi smaterializzai. 

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Quando riaprii gli occhi fui accolta dalle ombre della notte. Io e Matteo ci eravamo dati appuntamento ad uno dei bar del paesino che si trovava più o meno a metà strada tra le nostre case; si trattava di una piccola cittadina situata sulla cima di una collina con forse duemila abitanti che si ripopolava durante le vacanze estive. Il lato sinistro del paese si trovava a strapiombo sulla roccia scavata nei secoli dal fiume che fluiva lento al di sotto, mentre la parte opposta adagiava dolcemente e si espandeva sulla collina che pareva disegnata dai vari appezzamenti coltivati. Nella parte più a picco vi erano poche case e la maggior parte dello spazio era occupato dal vialone che portava dalla strada principale verso l'interno del paese. Il viale era decorato da una serie di alberi e alcune panchine, su cui di sera i più giovani si ritrovavano per passare il tempo insieme. Dalla strada principale si ne diramavano poi diverse più piccole che conducevano alla parte più abitata e ai negozi. Diversi bar rimanevano aperti fino a sera tarda, sperando di richiamare gli abitanti con una lieve musica che riempiva l'aria. Sulla parte più alta del paese svettava il castello inabitato da diversi anni, ma le cui mura ancora circondavano e sostenevano il resto della cittadina. Dalla parte del baratro scavato nella roccia, vi era uno lungo e stretto sentiero che portava dalla strada principale fino ad una piccola spiaggia del fiume sottostante. Solo una ringhiera di legno divideva la strada dal vuoto. Ed era proprio su quel sentiero che avevo deciso di smaterializzarmi, sapendo che in quel modo sarei rimasta nascosta ad occhi indiscreti e difficilmente avrei potuto incontrare dei Babbani. 

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora