Il Grande momento era finalmente giunto: la partita stava per iniziare e le gradinate del campo non erano mai state così gremite. Stendardi si alzavano alti nel cielo, decorando ogni centimetro delle torri che generalmente portavano i colori delle quattro Case di Hogwarts. Striscioni e bandiere venivano mossi dai tifosi, mentre cori diversi si levavano, mescolandosi tra loro. Ogni tanto alcuni flash delle fotocamere dei giornalisti abbagliavano i presenti, i quali erano già intenti a ripararsi dai forti raggi del sole estivo. I professori e i presidi delle quattro scuole erano già sulla torre a loro riservata, su cui erano presenti anche gli sponsor accorsi per l'evento. Il podio del commentatore era ancora vuoto, ma tra pochi minuti il signor Lestar si sarebbe levato dalla sedia per dare il benvenuto.
Circa quaranta minuti prima avevo salutato Sirius, Susan e James, augurando loro il meglio per quella partita per poi salire sugli spalti con Sera, i Malandrini e le Grifoncine. I tre erano tesi, nonostante i due ragazzi tentassero di non darlo a vedere, era facilmente intuibile quanto fossero in ansia per quella giornata. Si erano allenati senza sosta, non perdendo mai un'opportunità e spingendo al massimo i propri limiti, rischiando anche di farsi male seriamente. Tutto per riuscire a portare a casa quella vittoria. Purtroppo anche i nostri avversari non si erano risparmiati e la gara a prenotare il campo per gli allenamenti era stata tanto serrata quanto lo sarebbe stata la finale.
Quando il signor Lestar si alzò per avvicinarsi al podio del commentatore la folla calò in un profondo silenzio. Tutti gli occhi erano sull'uomo e seguivano ogni suo movimento, il fiato sospeso in trepidante attesa. Il Direttore dell'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici estrasse rapidamente la bacchetta e la puntò alla gola, così che la sua voce potesse arrivare in ogni punto:
-Studenti e studentesse, presidi, maghi e streghe da tutto il mondo... benvenuti! Benvenuti alla finale della prima edizione del Campionato di Quidditch tra scuole!-
Le parole furono accolte da un grande applauso e da alcune urla. Lo stadio sembrava respirare di vita propria.
-Quest'oggi si sfideranno la squadra della scuola di Castelobruxo e quella della scuola ospitante Hogwarts!!-
A quelle parole un tabellone apparve sotto il palco da cui il mago parlava e sopra di esso la scritta:
"CASTELOBRUXO: ZERO; HOGWARTS: ZERO"
-Le due squadre hanno terminato le precedenti sei partite totalizzando un punteggio complessivo di 600 per Castelobruxo a 550 per Hogwarts, guadagnandosi così il diritto di rappresentare le proprie scuole nella finale!-
Un boato si alzò ancora una volta dal pubblico.
-Senza perdere altro tempo, diamo dunque il benvenuto alla prima squadra... Castelobruxo!-
Le porte degli spogliatoi del settore sinistro si aprirono e i giocatori entrarono volando. Un applauso sonoro, fischi e urla accompagnarono l'arrivo della squadra. I giovani maghi brasiliani sfilarono per tutto lo stadio, le loro tuniche verde scuro brillavano di mille sfumature alla luce del sole. Nella mano destra, tenuta lontana dal corpo, ognuno di loro stringeva lo stendardo della scuola; esso volava leggero, formando piccole onde sulla sua superficie e disegnando come un mare nel cielo. I quattordici ragazzi dopo aver finito l'intera circonferenza de campo, puntarono le scope verso il centro, portandosi in formazione e creando come due punte. Procedettero fino al centro esatto dove i primi sette giocatori impennarono verso l'alto le scope, disegnando nel cielo un cerchio e volando sopra ai compagni. In sincrono tutti e quattordici diedero uno strattone alle bandiere che per qualche secondo si appiattirono completamente, poi a partire dall'estremità libera iniziarono a sfaldarsi. Dopo alcuni istanti uno stormo di pappagalli si alzò nel cielo, colorandolo di mille sfumature. Gli uccelli formati dalla magia si diressero sempre più verso l'alto, fino a sparire allo sguardo dei presenti.
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Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019
Fiksi PenggemarIn pausa. Tutto cambiò nel momento in cui Nike si rese conto di possedere un potere che nessun'altra strega o mago poteva immaginare. Fu in quell'istante che le sue convinzioni ed idee si sgretolarono, la distinzione tra bene e male non le apparve...