40. Lei e lui

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Sirius P.O.V:

Sabato dopo pranzo, mi ritrovai nel dormitorio con gli altri Malandrini; Remus stava leggendo un libro sdraiato sul suo letto, la schiena appoggiata alla testata del baldacchino, Peter si era fatto trascinare dal sonno ed ora formava con il corpo una specie di stella sul materasso mentre il suo lieve russare riempiva la stanza, intanto James, posizionato a pancia in giù sul suo letto, stava leggendo un giornale sul Quidditch. Il tutto avveniva mentre io ero intento ad osservare il soffitto sopra a me, cercando di non pensare a quello che mi aveva detto Nike qualche giorno prima a Pozioni.

Non mi piacciono i ragazzi che non sanno scherzare o divertirsi, ma non tollero le persone che giocano che i sentimenti degli altri ed hanno la mentalità di bambini di 8 anni.

Tutti i miei sforzi però apparivano vani e le sue parole continuavano a rimbombarmi in testa, accompagnate al ricordo della sua espressione seria nel pronunciarle.

Io gioco con i sentimenti degli altri? Mi diverto, certo, ma non ho mai promesso niente a nessuna. Pensai, infastidito.

Quello che mi disturbava maggiorente era il non riuscire a capire davvero il motivo per cui fossi infastidito, per le parole di Nike? Per il fatto che, forse, lei avesse ragione? Perchè mi aveva praticamente detto che non avrebbe mai potuto provare quello che sentivo per lei?

No, per lei non provo nulla. Interruppi tutte le domande che mi affollavano la mente, cercando di convincermi che, quello che sentivo, non avesse alcun significato.

Mi rigirai nel letto, sospirando esasperato; non sarei mai giunto a scoprire la risposta a quei interrogativi. La situazione tra me e Nike era troppo difficile, troppo complicata per essere sistemata e, sinceramente, non sapevo cos'altro fare. Inizialmente avevo sperato che, avendo ricambiato il mio bacio, quella sera avrebbe potuto significare qualcosa anche per lei; ma l'unico risultato che pareva essere stato raggiunto era che Nike mi trattasse come una sottospecie di amico. Mi rigirai di nuovo, con il desiderio di voler dimenticare tutti quei mesi, oppure di sbattere la testa da qualche parte per quanto fossi frustrato dalla situazione.

-Felpato, smettila di rigirarti nel letto. - disse James, lasciando cadere il giornale che stava leggendo per guardare verso di me, - Stai dando fastidio a tutti. -

-L'unico che si sta lamentando sei tu, Ramoso.- risposi, ancora più infastidito e senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.

-Solo perchè Peter sta dormendo e Remus è troppo gentile per dirtelo. -

-Peter stava dormendo.- disse Codaliscia, sbadigliando e tirandosi su a sedere mentre si stropicciava gli occhi, ancora mezzi chiusi dal sonno.

-Visto?- esclamò James, - Hai svegliato Codaliscia.-

-Mi avete svegliato entrambi.-

-Sirius ti ha svegliato.- precisò di nuovo James, facendo sbuffare Peter.

Il ragazzo lasciò perdere la discussione, sapendo che era persa in partenza e che James avrebbe ascoltato solo quello che gli faceva più comodo.

-Quindi, cosa facciamo oggi? - chiese invece, dopo qualche secondo di silenzio, cercando di riprendersi dal torpore che lo invitava a chiudere nuovamente le palpebre. 

-È giorno di Hogsmeade, potremmo andare a fare un giro.- proposi.

Avrei accettato qualsiasi cosa nella speranza di riuscire a concentrarmi su altro che non fosse Nike, sul suo viso, sugli occhi scuri che brillavano di vita ad ogni sfida che si trovava davanti, sul suo mezzo sorriso, quello che le prendeva solo l'angolo sinistro delle labbra e quelle stesse, che sembravano chiamarmi ogni volta che la vedevo...

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora