39. Hogsmeade con Regulus

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Appena voltai l'angolo vidi l'alta figura del mio migliore amico stagliarsi davanti ad una delle vetrine di Mielandia. Aveva la schiena dritta e lo sguardo alto, volto verso un gruppo di ragazzi del terzo anno che stavano giocando a palle di neve poco lontano. I corti capelli neri erano appena mossi dal leggero vento invernale, indossava un pesante mantello nero che copriva interamente la sua figura ed una grande sciarpa, con i colori della nostra Casa, gli circondava il collo.

Mi avvicinai a lui silenziosamente, sperando che non mi scorgesse e, quando gli fui ad un passo di distanza, allungai il viso verso di lui e dissi con voce squillante:

-Vorresti anche tu giocare a palle di neve?-

Regulus sussultò alle mie parole, ma cercò di non darlo a vedere non appena si rese conto che ero stata io a parlare. Si girò di scatto e, vedendomi, lo sguardo stupito che si era disegnato sul suo volto venne immediatamente sostituito da un sorriso beffardo, mentre i suoi occhi si addolcivano, incontrando i miei. Non potei far altro che scoppiare a ridere vedendo la sua reazione.

-Solo se fosse contro di te.- rispose, il ghigno sempre presente sulle labbra.

-Ah! Perchè credi di potermi battere?-

-Non lo credo, ne sono certo. -

-Sisi.- dissi, muovendo una mano davanti al mio volto.

Anche lui scoppio a ridere, facendomi passare un braccio intorno alla vita e avvicinandosi con il volto al mio per darmi un leggero bacio sulla guancia.

-Potremmo sempre proporlo agli altri domani pomeriggio, - disse, con aria riflessiva - almeno non moriremmo di noia in Sala Comune tutto il tempo. -

-Io ci sto, ormai mi hai sfidato e sai che non mi tiro mai indietro.- dissi, sorridendogli.

-Lo so fin troppo bene, la tua testardaggine è conosciuta a livello mondiale.- rispose in tono scherzoso, stringendomi maggiormente a lui.

Appoggiai le mie mani sul suo petto e feci forza per cercare di spingerlo via da me, fingendomi offesa a causa delle sue parole, ma non riuscii a muoverlo di un solo centimetro e lui scoppiò di nuovo in una risata profonda. Feci scivolare le mani sulle sue spalle e lo guardai negli occhi, notando ogni sfumatura che il grigio delle iridi formava.

-Allora, come inizia questo appuntamento?- domandai, mentre un leggero sorriso mi sfiorava le labbra al suono di quella parola. 

-Ah, quindi è un appuntamento?- chiese, alzando un sopracciglio.

Mi morsi la lingua.

Non lo è? Dopo quel bacio ho semplicemente dato per scontato che lo fosse... Pensai e per un attimo credetti di essere giunta ad una conclusione sbagliata. 

-Io...- non riuscii a dire altro che lui scoppiò di nuovo a ridere, i nostri corpi erano così vicini che le vibrazioni dal suo petto si trasmisero al mio.

-Stavo scherzando, Nike!- disse, cercando di fermare le risate, - Ho aspettato troppo tempo per non esserlo.-

I suoi occhi si mossero ad unirsi ai miei e, alle sue parole, il mio cuore perse un battito per poi accelerare. Le emozioni che trasparivano da quei occhi grigio-azzurri erano così profonde che, per un attimo, ne fui quasi spaventata. Non riuscii a dire altro, la mia lingua sembrava essersi congelata e potei semplicemente sorridergli dolcemente, sperando che capisse cosa provassi per lui.

-Comunque... oltre che alla tua testardaggine, è famosa anche la tua mania per i dolci. Quindi, visto che siamo qui ( luogo di incontro scelto assolutamente a caso, te l'assicuro ),- disse Regulus, facendomi l'occhiolino, - che ne dici di iniziare il nostro appuntamento da Mielandia?-

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora