13. Fuga

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Sirius P.O.V:

-Sirius... - disse la ragazza, guardandomi negli occhi.

Nike era a pochi centimetri da me, la postura rigida che aveva adottato non appena si era accorta della mia presenta lasciò il posto ad una più rilassata. I suoi occhi cercavano di leggere i miei; le emozioni che vidi sul suo volto, di solito impassibile, mi scossero profondamente. Dubbio e preoccupazione, era quello che i suoi profondi occhi marroni trasmettevano.

Non l'ho mai vista così... pensai, incapace di distogliere lo sguardo da lei.

Aspetta... ma mi ha appena chiamato per nome?

-Mi hai chiamato Sirius... - sussurrai senza accorgermene.

Vidi le sue guance assumere una leggera colorazione rossa. Gli occhi si abbassarono per un istante, per poi tornare a fissare i miei. Ogni segno d'imbarazzo svanito. Il suo volto era tornato la solita maschera di sicurezza.

-Sì.- mi rispose.

Fui tentato di fare un passo indietro, ma questo avrebbe voluto dire non riuscire più a percepire il calore del suo corpo, così vicino al mio. Mi forzai di rimanere immobile.

-Cosa stai facendo?- domandò, mantenendo un tono neutro.

Passò qualche secondo e nei suoi occhi vidi di nuovo preoccupazione. Come un lampo nella tempesta, l'emozione aveva attraversato il suo volto.

Preoccupazione... per me?

-Dimmi la verità...- aggiunse, ammorbidendo la voce.

Inclinò leggermente il volto e alcuni ricci le finirono sulla fronte, d'impulso alzai la mano per scostarli. Appena mi accorsi del gesto che stavo per compiere, feci finta di nulla e portai la mano verso il mio collo.

Cosa mi sta succedendo...Perchè mi sento così a disagio? E perchè, nonostante questo, non voglio allontanarmi da lei? è davvero preoccupazione quella che leggo nei suoi occhi? Mi chiesi.

-Non son...- cercai di dire, ma lei alzò una mano per farmi cenno di rimanere in silenzio.

Dei rumori provenirono dal piano di sotto, ma dopo qualche secondo il silenzio era tornato padrone.

Probabilmente è Kreacher. Devo sbrigarmi.

Per quanto lo volessi, non riuscivo a muovermi, non volevo allontanarmi da quella ragazza. Rimasi a fissarla per non so quanto tempo, i morbidi capelli raccolti dietro la nuca, i grandi occhi che tenevano in scacco i miei. Era come se volessi memorizzare ogni minimo dettaglio di lei.

È qui per tuo fratello. Ti odia. Pensai infastidito.

-Forse è meglio che io torni giù...- disse, mordendosi piano il labbro inferiore.

Come fece per girarsi le afferrai il braccio, impedendole di muovere un altro passo verso le scale.

-Non preoccuparti Sirius, non dirò nulla.- disse, un lieve sorriso le increspò le labbra.

-Non è questo... Io- iniziai a dire.

Lei si voltò nuovamente verso di me, lo sguardo preoccupato di nuovo sul suo volto, nonostante il lieve sorriso che si sforzava di mantenere.

Non saprei dire per quale motivo feci quello che accadde dopo. Non l'avrei saputo per molto tempo.

Le dissi tutto.

Le raccontai che le voci a scuola sulla mia famiglia erano vere, anzi la verità era peggiore. Le dissi tutto quello che avevo sopportato fin da bambino. Il modo in cui i miei genitori si comportavano solo perchè non ero d'accordo con le loro idee di supremazia del sangue puro. Il fatto che ero sempre stato messo in secondo piano, che Regulus ai loro occhi era sempre stato il figlio perfetto e migliore... mentre io, io non ero mai stato nulla per loro, se non una disgrazia.

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora