71. Parlami

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Era trascorsa una settimana da quando avevo rivelato il mio segreto ai miei amici e nonostante i primi giorni avessi cercato nuovamente di rimanere in disparte per lasciare loro il tempo di riprendersi da quello che gli avevo rivelato, non vi era voluto molto che tutto tornasse come prima. O quasi. Corinne appariva più distaccata e spesso evitava di sedersi vicino a me; quello che però mi lasciava sorpresa era vedere che la giovane si comportava nello stesso modo anche con il resto delle Grifoncine, passando praticamente tutto il tempo possibile con Peter. I due ragazzi avevano ufficializzato la loro frequentazione e non vi era occasione, che fosse nella Sala Grande o durante le lezioni, in cui i due non sedessero vicini e passassero il tempo a parlare. I Malandrini avevano visto quel distanziamento in modo fin troppo maturo per loro, sopratutto per James e Sirius, i quali solo inizialmente aveano storto il naso ogni volta che la ragazza si avvicinava al loro gruppo. Probabilmente Remus era intervenuto perchè da un giorno all'altro il loro atteggiamento era cambiato totalmente. Per quanto mi riguardava, ero triste che una delle mie più care amiche avesse deciso di tenere le distanze da me, ma speravo che con il tempo avrebbe potuto superare la paura che provava. Le Grifoncine mi avevano assicurato che non fosse colpa mia, in quanto secondo loro la giovane stava reagendo in quel modo a causa delle pressioni che la famiglia continuava a farle. Infatti i genitori, sempre più preoccupati per quello che stava avvenendo nel mondo magico, stavano pensando di tornare in Cina durante l'estate e di non tornare più. Non potevo biasimarli e al loro posto, probabilmente, mi sarei trasferita molto prima.

Anche con Sera e Susan tutto procedeva come sempre; le ragazze non avevano smesso di farmi domande sul mio potere per i tre giorni successivi a quella domenica e mi avevano rivelato di aver fatto anche delle ricerche in biblioteca, così da poter essere pronte ad aiutarmi nel caso ne avessi avuto bisogno, purtroppo non era andata come speravano. Infatti, come mi aveva rivelato mia nonna durante le vacanze di Pasqua, tutti i libri e le pergamene relative all'Imperius erano stati nascosti o distrutti per evitare che Lord Voldemort ne venisse in possesso.

Se con tutti procedeva nel migliore dei modi, non potevo dire lo stesso per quanto riguardasse  Sirius. Mi ero ripromessa di spiegargli le motivazioni che mi avevano portato a confessare il mio segreto prima a Remus, e così era stato, ma non riuscivo a superare le parole che mi aveva riservato quel pomeriggio. Esse rimbombavano ancora nella mia mente, più dure che mai, ed ogni volta mi facevano male. Aveva detto la verità, lo sapevo, ma dopo sei anni in cui avevo creduto di conoscere le persone che erano accanto ogni giorno, era troppo difficile realizzare che non era mai stato davvero così. Avrei dovuto prendermela con Regulus e gli altri, ma in quel momento l'unico verso cui la mia rabbia si era concentrata era Sirius, con il quale non parlavo da quella domenica pomeriggio passata nella Stanza delle necessità. Il giovane aveva cercato più volte di parlarmi, ma tutte le volte avevo fatto finta che non esistesse. Essendo la fine delle lezioni e l'ultima partita in arrivo era piuttosto facile farlo; infatti mentre io ero solita chiudermi in biblioteca a studiare, luogo da cui lui era stato bandito definitivamente da Madama Pince, lui passava il tempo sul campo di Quidditch dove la squadra si allenava senza sosta.

Un pomeriggio stavo tornando dall'ufficio di Silente, dove avevo appena usato i miei poteri su due elfi domestici per far loro superare un piccolo percorso ad ostacoli e poi costruire nella loro mente alcune immagini, quando per mia sfortuna mi imbattei nei Malandrini.

-Ciao Nike!- mi salutarono tutti e quattro in coro, i soliti sorrisi pericolosi sulle labbra.

Li guardai per un attimo, sorpresa di vedermeli spuntare davanti da dietro l'angolo del corridoi all'improvviso e notai immediatamente il leggero fiatone che muoveva velocemente i loro petti, a quanto pareva erano arrivati fino a lì correndo.

-Remus, James, Peter!- li salutai anch'io con un piccolo sorriso, cercando di nascondere lo sbadiglio che mi stava sfuggendo dalle labbra poco prima che il quartetto.

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora