-E se non si svegliasse?- disse una voce femminile vicino a me, pareva preoccupata ed estremamente triste.
Chi non dovrebbe svegliarsi? Pensai, ricominciando lentamente a sentire ogni rumore intorno a me. Sembrava che qualcuno stesse trafficando con dei contenitori di vetro in lontananza.
-Deve svegliarsi!- esclamò una maschile, ancora più vicina della precedente. Le sue parole sembravano una supplica.
La testa mi doleva, sentivo il corpo pesante e non riuscivo a prenderne il controllo interamente. La mia mente funzionava, pensavo e sentivo, ma non riuscivo a comandare alle mie palpebre d'aprirsi, o alle mie labbra di muoversi. Cercai di stringere le dita delle mani, ma tutto quello che provai fu un lieve pizzicore.
Che stiano parlando di me?
-Silente non ha detto nulla? - chiese un'altra voce femminile, più lieve della prima che aveva parlato.
-Nulla, solo che poteva ricapitare dopo il suo risveglio dal coma di tre settimane fa.- rispose la prima voce femminile.
-Ed i suoi capelli, come mai stanno cambiando colore?- chiese la seconda ragazza.
-A quanto pare non lo sanno.- disse il ragazzo.
Lentamente riuscii a riacquistare la sensazione del mio corpo, ogni muscolo tornò a rispondermi e fui capace di stringere le dita delle mani. Poi cercai di aprire gli occhi, una luce accecante mi colpì e non riuscii a vedere nulla.
-Qualcuno... spenga le luci...- mormorai, richiudendo gli occhi di scatto e voltando il volto da un lato, come se quel movimento potesse schermarmi ulteriormente.
-Nike!- esclamarono all'unisono le tre persone.
-Uhm... si, mi chiamo così.- risposi, sentendo una mano prendere la mia e stringerla.
Cercai di aprire di nuovo gli occhi e questa volta la luce non sembrò così forte, mi guardai attorno senza però riuscire a mettere ancora a fuoco le persone che si trovavano vicino al letto su cui ero sdraiata. Lentamente una macchia rossa acquistò le forme di lunghi capelli lisci che incorniciavano un viso sottile e dai bei lineamenti, occhi verdi mi osservavano preoccupati. Voltai lo sguardo e vidi quella la seconda ragazza che aveva parlato poco prima, aveva capelli lisci e biondi, il viso tondo e due occhi azzurri che sembravano pietre preziose. La persona più vicina a me era il ragazzo, aveva lunghi capelli neri mossi che gli ricadevano sulle spalle, il viso magro estremamente bello e due occhi grigi che mi osservavano con gioia. Guardai verso il basso e vidi la sua mano che stringeva la mia, quasi inconsciamente un leggero sorriso mi si aprì sulle labbra. Tornai a far passare lo sguardo su ognuno di loro.
-Ditemi, - dissi con voce stanca e roca, - questa volta quanto tempo è passato? Una settimana, un mese... anni? Avevo appena compiuto 17 anni e ora ne ho 40 e siete tutti sposati con figli?-
I tre scoppiarono a ridere, sospirando di sollievo.
-Avanti Lily e Susan, ditemi quanti regali di compleanno devo comprare per i miei nipoti. Perchè non avrete mica pensato che io non sarei stata la madrina dei vostri figli anche se in coma? - scherzai.
-Ora sono curioso di sapere chi sarebbe il padre di questi figli.- disse Sirius, guardando verso le ragazze.
-Facile: James per Lily e Adrian per Susan.- dissi, sorridendo prima verso il ragazzo e poi in direzione delle mie migliori amiche.
Il viso di Susan acquistò immediatamente una sfumatura rossa, mentre Lily si girava di scatto verso di me con aria furiosa.
-Dopo questa non sarai mai la madrina dei miei figli.- disse con aria seria la rossa, ma dopo qualche secondo un leggero sorriso spuntò sulle sue labbra rosa.
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Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019
FanfictionIn pausa. Tutto cambiò nel momento in cui Nike si rese conto di possedere un potere che nessun'altra strega o mago poteva immaginare. Fu in quell'istante che le sue convinzioni ed idee si sgretolarono, la distinzione tra bene e male non le apparve...