30. Migliori amici

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Il fuoco nel camino crepitava piano, l'alone rosso e giallo si univa a quello verde proveniente dalle grandi finestre che davano sul fondo del Lago Nero. La Sala Comune era riempita dal rumore delle piume che scorrevano sui fogli di pergamena degli studenti seduti al grande tavolo rotondo per studiare; ogni tanto nel silenzio si diffondeva un urlo, la cui origine erano i pezzi delle scacchiere magiche su cui alcuni Serpeverde stavano facendo una partita.

Era il venerdì sera precedente alla prima partita del Campionato e un strana eccitazione si era diffusa nell'aria. Tutti stavano attendendo il fine settimana con ansia: finalmente avremmo visto gareggiare due delle squadre straniere. Quel pomeriggio Matteo mi aveva chiesto se sarei andata a fare il tifo per la sua squadra ed io gli avevo assicurato che non sarei mancata. Verità era che, il giorno seguente, mi sarei comunque ritrovata sugli spalti del campo da Quidditch. Regulus e Susan sarebbero andati ad assistere per vedere come giocavano gli avversari ed ero consapevole che, anche senza il mio consenso, mi avrebbero trascinato con loro. In questo modo almeno avevo qualcuno per cui tifare.

-Nike.- chiamò qualcuno dietro di me.

Ero sdraiata su uno dei divani posizionati davanti al camino, in grembo un libro di Incantesimi che mi era stato regalato l'inverno prima. L'idea iniziale era stata quella di leggere, ma ben presto mi ero trovata a guardare le fiamme cambiare forma, la mente lontana. Per questo motivo ero stata presa di sorpresa ed appena mi sentii chiamare saltai a sedere, il cuore a mille. Mi girai di scatto, incapace di identificare la voce in un primo momento.

Una risata profonda accolse il mio sguardo.

-Ciao Reg.- salutai il ragazzo, traendo un piccolo sospiro.

Si era tolto la divisa scolastica ed indossava un paio di jeans scuri e una maglietta nera a maniche corte con lo stemma dei Serpeverde sul petto. Indugiai ad osservare le sue braccia muscolose, poi alzai il volto e i nostri sguardi si incontrarono. Nei suoi occhi vidi riflettersi le fiamme dietro di me, il grigio delle iridi farsi più scuro e leggere sfumature azzurre decorare la parte più esterna. Aveva labbra piene e il labbro inferiore più pronunciato del superiore.

-Persa in qualche pensiero?- chiese avvicinandosi ancora di più, un leggero sorriso gli danzava sulle labbra.

-Uhm? Si e no.- risposi, spostandomi su un lato del divano così da permettergli di sedersi di fianco a me.

Si accomodò leggero, muovendo immediatamente una delle lunghe braccia intorno alle mie spalle. Si era appoggiato con le schiena in parte sullo schienale del divano e in parte sul bracciolo, in questo modo, quando mi appoggiai al suo fianco, fui capace di distendere di nuovo le gambe sul resto del divano. Lasciai scivolare la tasta sulla sua spalla, mentre anche Regulus allungava le gambe e le posizionava esterne alle mie.

-Scommetto che sei estremamente scomodo così.- dissi, ridendo.

-Affatto, nel caso ti farò sapere.- rispose, iniziando ad accarezzarmi i lunghi ricci.

Il silenzio scese tra noi, il mio sguardo si perse di nuovo nel fuoco. Avrei potuto facilmente addormentarmi tra le sue braccia. Il calore del suo corpo contro il mio e il respiro che mi accarezzava il viso. Mi sentivo a casa quando ero con Regulus, sensazione che non avevo mai provavo con nessun altro.

-Reg?- chiamai.

-Dimmi...- rispose piano.

-Stai bene?-

Non rispose subito, sapendo che al di là di quella semplice domanda si nascondeva ben altro. Erano ormai settimane che non avevamo avuto più modo di parlare in tranquillità ed io ero ancora preoccupata per lui dopo l'abbandono del fratello. A complicare le cose si era aggiunto l'incidente durante uno degli allenamenti. Regulus non aveva incolpato Sirius per avergli tirato un Bolide sulla spalla, causando la sua caduta dal manico di scopa, infatti il ragazzo affermava che era volato lungo la traiettoria di lancio senza prima guardare quello che stava accadendo intorno a lui, troppo intento a cercare il Boccino. Quindi, quello che mi preoccupava non era tanto l'episodio di per sè, ma il fatto che Sirius non fosse mai andato a trovare il fratello nei due giorni che aveva passato in infermeria e questo aveva inflitto un'ulteriore ferita.

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora