58. San Valentino

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Dopo aver passato la prima ora di Difesa contro le Arti Oscure come uno zombie, senza riuscire a capire quasi una parola di quello che stava spiegando il Professor Fontaine; quest'ultimo ci fece alzare e con un colpo di bacchetta impilò tutti i tavoli e le sedie da un lato per liberare l'aula. Tutti gli studenti si disposero in vari punti della stanza, le bacchette alla mano, pronti per tentare nuovamente di richiamare il proprio Patronus.

Osservai la mia bacchetta per qualche istante, la mente lontana in ricordi tutt'altro che felici. Intorno a me sentivo le voci degli altri, che ripetevano senza sosta le parole dell'incantesimo, farsi sempre più distanti e non mi accorsi che qualcuno si era avvicinato a me.

-Che succede, principessa?- chiese una voce calda e profonda, accanto al mio orecchio.

Sobbalzai per quelle parole improvvise e per la vicinanza, mentre profonde risa scaturivano dal ragazzo accanto a me. Mi girai e vidi il volto di Sirius distante solo pochi centimetri dal mio; mi allontanai di scatto, passando lo sguardo sulla stanza intorno a noi per vedere dove fosse il professore e notando che, per fortuna, era impegnato a correggere una Serpverde che non riusciva a fare il giusto movimento con la bacchetta. Mi girai di nuovo verso il Grifondoro, mantenendo una certa distanza tra di noi e scuotendo il capo.

-Nulla.- dissi, distogliendo lo sguardo.

-Non me la racconti.- rispose lui, raddrizzandosi ed incrociando le braccia davanti al petto. - Cosa è accaduto? É successo qualcosa con quei...-

Lo interruppi con lo sguardo per poi lanciare un'occhiata veloce verso la parte delle stanza dove si trovavano Theodore e Lorenne, intenti a provare l'incantesimo, ma fallendo ogni volta.

-No.- risposi, tornando a concentrarmi su Sirius, - Ho solo incontrato tuo fratello mentre venivo qui.-

Immediatamente notai che tutto il corpo del ragazzo si era irrigidito, la mascella era serrata con forza e mi guardava con occhi di fuoco, in essi vi lessi rabbia, dispiacere e... gelosia.

Rimasi un istante a fissarlo, quasi con meraviglia.

Sirius è davvero geloso di Regulus? Non starà per caso pensando che è successo qualcosa e per questo sono così strana? Mi ritrovai a pensare.

-Non è accaduto nulla di quello che puoi pensare!- esclamai nel tentativo di tranquillizzarlo, mentre i miei occhi si dilatavano preoccupati.

-Sicura?-chiese lui, continuando ad avere una postura rigida. - In fondo voi stavate insieme.-

Sentire quella frase fu come ricevere una freccia di ghiaccio al centro del petto. Le sue parole mi fecero male e il tono della sua voce ancora di più. Capii per la prima volta quanto potesse averlo ferito la consapevolezza che, dopo il nostro primo bacio, io avessi deciso di frequentare Regulus.

-Sirius, - lo chiamai, - ascoltami attentamente. Non è accaduto nulla, ci siamo semplicemente incrociati nel corridoio e... non lo riconosco più, ho paura di aver perso per sempre il mio migliore amico e voglio trovare un modo per salvarlo dalla situazione in cui si trova.-

Parlai velocemente, mantenendo il tono di voce basso, ma fermo, così che nessuno potesse origliare la nostra conversazione.

-Posso immaginare quanto ti abbia... fatto male... il fatto che io lo abbia frequentato, ma è lo stesso che provavo io tutte le volte che ti vedevo passare da una ragazza all'altra e credevo che non ti importasse nulla di me. - continuai, cercando di combattere il rossore che minacciava di comparire sulle mie guance, - Ma ora, ora... sei qui con me e non cambierei nulla. Voglio salvare tuo fratello perchè ha firmato la sua condanna e non voglio accettarlo, non posso accettarlo, perchè è il mio migliore amico.-

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora