68. Lontano da tutti

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Erano passate diverse ore da quando avevo lasciato l'ufficio di Silente. Per tutto il tempo non avevo fatto altro che passeggiare sovrappensiero lungo la riva del Lago Nero fino a quando, ormai stanca, mi ero seduta sul solito tronco orizzontale del vecchio salice, persa in mille pensieri. Le parole di mia nonna e quelle del Preside stavano lentamente entrando dentro di me, scavando solchi profondi nella mia anima. Tanto all'inizio ero stata sorpresa di scoprire il mio potere, tanto ora non potevo far altro che sentirlo parte di me, come se fossi sempre stata consapevole di non essere una strega qualsiasi. Nonostante questo, ero ancora ben lontana dall'accettare quella parte di me perchè spaventata da quello che avrei potuto fare, se solo lo avessi desiderato. Ero ancora lontana dal saper padroneggiare l'Imperius veramente e il solo pensiero mi faceva tremare.

Se avessi perso il controllo delle mie emozioni e avessi ferito uno dei miei amici, o qualcuno della mia famiglia? Non sarei mai riuscita a perdonarmelo. 

Dovevo allontanarmi da chi amavo. Ma sarei stata abbastanza forte per farlo?

Desideravo poter confidare il mio segreto a qualcuno, ma ciò significava mettere in pericolo tale persona sia da quello che, involontariamente, potevo fargli, sia dal mago oscuro che mi stava cercando. Chiunque mi fosse vicino era in pericolo. Avevo sbagliato a rivelare il mio segreto a Remus ed ora dovevo trovare un modo affinchè non mi chiedesse più nulla in proposito.  Avrei potuto usare il mio potere su di lui e cancellare ogni ricordo della nostra conversazione in Infermeria, ma se non fossi stata capace di selezionare in modo corretto le parti della sua memoria che riguardavano quel giorno? Se avessi cancellato qualcos'altro, o non fossi riuscita ad eliminare ogni mia parola? Come avrei potuto poi spiegargli cosa avevo fatto se delle domande fossero nate? Come avrei potuto vivere sapendo di aver modificato i ricordi di una persona a cui volevo bene?

Leggeri brividi mi attraversarono il corpo. I miei muscoli iniziavano ad essere intirizziti per la lunga permanenza seduta, le dita della mani erano ormai fredde nonostante fosse stata una delle prime giornate calde di primavera. Sospirai, alzando lo sguardo dal lago davanti a me verso le fronde degli alberi che circondavano quel luogo tranquillo. I miei occhi incontrarono quelli di un uccellino dai calori vivaci, il quale sedeva tranquillo su un sottile ramo, osservando attentamente ogni minimo movimento intorno a sé. Non avrei mai creduto di scorgere un animale così colorato nelle fredde terre della Scozia: le piume del suo petto erano di un rosso mattone, mentre quelle che ricoprivano le ali, la testa e la coda erano di un azzurro intenso.

Senza pensarci, mi concentrai sull'uccellino e lentamente, lui abbassò gli occhi sulla mia figura, guardandomi interessato. Unii la mia mente alla sua e lo feci alzare in volo, immediatamente l'animale distese le piccole ali, planando dal ramo su cui si trovava e passandomi sopra la testa, facendo piccoli cerchi nell'aria che ci portarono ad essere sempre più vicini. Si posizionò davanti al mio viso e battendo le ali per rimanere in aria, restammo per qualche minuto a guardarci. Poi rilasciai la connessione e il piccolo animale sbattè le ali un paio di volte prima di volare via, solo in quel momento mi accorsi che un leggero sorriso si era disegnato sulle mie labbra. Mi affrettai a cancellare quell'espressione dal mio viso, era stato così facile fargli fare quello che desideravo e dentro di me, sapevo che avrei potuto farlo con praticamente chiunque. Altri brividi mi pervasero e per qualche ragione non mi sentii più al sicuro in quel luogo. Era come se un'ombra scura si stesse lentamente allungando verso di me, cercando di afferrarmi con artigli di tenebra. Mi alzai in fretta dal salice, osservando attorno a me allarmata, anche se consapevole che non vi fosse nulla di pericoloso ad aspettarmi tra le fronde degli alberi. 

Il mio cuore mi diceva di correre verso il castello, ma le mie gambe sembravano dure come il marmo per essere stata troppo a lungo ferma nella stessa scomoda posizione. Così cercai di  tornare al sentiero, che percorreva i prati di Hogwarts, il più velocemente possibile per poi dirigermi verso il castello che si stagliava imponente davanti a me.

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora