62. Un sogno che duri per sempre

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La mattina successiva venni svegliata da una serie di rumori: cassetti e ante che venivano aperte e richiuse più volte, oggetti vari lanciati per l'intera stanza che finivano per ricadere pesantemente sul pavimento di pietra e altri di dubbia identità. Sembrava che il primo uragano nella storia della Scozia si fosse avvicinato al castello e lo stesse distruggendo, un uragano con un nome e un cognome. Susan Avery.  La ragazza continuava a muoversi per la stanza, seminando il caos più totale e mormorando, non proprio sottovoce, gli insulti più fantasiosi e colorati che avessi mai sentito. Se già normalmente le mattine non erano all'insegna del silenzio e della calma nel nostro dormitorio, in quel caso l'agitazione della giovane Serpeverde era triplicata a causa dell'imminente partita. Per un attimo mi parve di essere tornata indietro nel tempo a quando quel torneo era appena iniziato, ma ben presto sentii il mio petto farsi più pesante e il mio cuore stringersi fino a farmi male. La consapevolezza di quello che mi era stato rivelato il giorno precedente mi colpì come un valanga, lasciandomi senza fiato.

Mi rigirai nel letto, decisa a non lasciare quella camera per il resto del weekend e mi tirai il piumone sopra il capo, cercando di attenuare i rumori circostanti. Ovviamente non avevo tenuto conto della testardaggine e della forza di Susan, la quale, senza nemmeno usare la magia, afferrò il bordo del mio materasso e lo sollevò, facendomi cadere atterra con tutte le coperte. 

-What the fuck, Susan!- esclamai, balzando in piedi.- Sono appena uscita da un coma, vorrei non ricaderci per aver sbattuto la testa!-

-Meno lamentele e più prepararsi, - rispose la ragazza, ignorando la rabbia nella mia voce. -anche Sera è già sveglia e vestita!- 

-Susan, Nike può raggiungerci al campo più tardi se vuole fare con calma...- disse Sera, cercando di calmare la nostra amica.

-Ah! Perchè tu credi che, se la lasciassimo da sola, lei verrebbe?- disse la bionda, correndo verso il suo letto per ricontrollare di aver preso tutto il necessario.

-Perchè mi conosci così bene...- mormorai, lasciando il resto delle coperte per terra e andando con estrema lentezza verso il bagno. 

-Buon giorno e ti voglio bene anche io!- esclamò Susan prima che io chiudessi con forza la porta dietro di me. 


Dopo circa un'ora dal traumatizzante risveglio, mi trovavo al campo da Quidditch, seduta nella prima fila del settore riservato ad Hogwarts insieme a Sera, Remus, Peter, le Grifoncine e i tre ragazzi di Durmstrang con cui ormai facevamo sempre gruppo. 

-Si può sapere dove sei finita poi ieri pomeriggio?- mi chiese Sera a voce alta per superare il frastuono intorno a noi. 

Il suo tono era probabilmente giunto anche agli altri perchè immediatamente avvertii gli sguardi delle Grifoncine, che erano sedute dietro di noi, posarsi su di me in attesa di una mia risposta; dopo poco anche gli altri del gruppo si girarono verso di me ed iniziarono ad osservarmi. Mentalmente maledissi Sera e la sua pessima tempistica per i discorsi delicati.  

-Ho parlato con Silente e i miei genitori, - dissi, senza curarmi di spiegare l'argomento discusso con loro, non avendo ancora deciso a chi confidare il grande segreto che faceva parte di me, - poi sono semplicemente andata al Lago Nero per stare un po' in pace. - 

Anche se non ne ho avuta molta tra la confessione di Regulus e lo strano incontro con il cane nero. Pensai, lasciandomi sfuggire un lieve sospiro dalle labbra. 

Quella mattina non avevo visto né Regulus né Sirius e avevo ringraziato qualsiasi dio esistesse per questo. Non desideravo che il mio cervello continuasse ad arrovellarsi sulla situazione in cui mi trovavo con i due fratelli e, per questo motivo, non volevo che le nostre strade si incrociassero per un pò. Il solo pensiero di doverli vedere giocare da lì a poco, mi faceva girare la testa e, se non fosse stato per il fatto che Susan faceva parte della squadra, avrei davvero passato il fine settimana a letto. Per un attimo pensai di chiedere a Remus se fosse accaduto qualcosa a Sirius, o se sapesse il motivo del suo strano comportamento, ma alla fine eliminai quel pensiero, avrei affrontato personalmente il ragazzo nei giorni a venire.

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora