53. Un inaspettato regalo di compleanno

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Uscii dall'aula di Storia della Magia il più velocemente possibile, mentre una rabbia sorda mi cresceva dentro.

-Stupid git and stupid me to be such a girly dreamer...- mormorai frustrata, camminando velocemente verso le serre per l'ultima ora di quella giornata.

Ero arrabbiata con me stessa per essere caduta nella sua rete come qualsiasi altra sciocca ragazza prima di me, ero arrabbiata per aver creduto che l'aver visto il vero Sirius mi rendesse più importante di tutte le altre che gli giravano attorno. Ma alla fine qual'era il vero Sirius?Davvero ero riuscita a vedere dietro la sua maschera, o avevo semplicemente visto quello che lui voleva?

Sono una stupida idiota. Pensai, furente.

-Nike!- esclamò qualcuno dietro di me.

Oh no. No, no e no.

Cercai di affrettare il passo ancora di più per arrivare il prima possibile ad Erbologia ed evitare di dover affrontare chiunque.

-Nike!- esclamò di nuovo Sirius, riuscendo a raggiungermi ed afferrandomi un braccio per fermarmi.

-Lasciami subito.- gli intimai, girandomi verso di lui e guardandolo con occhi pieni di rabbia.

-Prima spiegami cosa diavolo ti è preso.- disse, la sua espressione era seria e la mascella contratta.

-Ho detto: lasciami andare, Black. - ripetei, cercando di togliere il braccio dalla sua stretta.

-Problemi in Paradiso?- chiese una voce alle mie spalle.

Mi voltai in fretta, dimenticando per un attimo il motivo per cui fossi così arrabbiata. Sentii il cuore fermarsi nel momento in cui il mio sguardo incontrò la figura di Regulus. Il ragazzo era qualche metro davanti a noi, con le spalle appoggiate alla parete e le braccia incrociate davanti al petto. Il viso leggermente piegato nella nostra direzione. Quello che mi fece sussultare fu l'espressione sul suo volto: gelida e distaccata. L'angolo sinistro delle sue labbra era incurvato verso l'alto in una smorfia divertita, ma non vi era traccia di allegria o felicità nei suoi occhi. Notai che ogni muscolo del suo corpo era teso; abbassai lo sguardo e vidi la sua bacchetta spuntare dalla tasca dei pantaloni, posizionata attentamente vicina alla sua mano.

-Regulus...- mormorai, mentre un leggero brivido mi attraversava.

-Vedo che il tuo cavaliere non è nemmeno capace di tenerti stretta... visto che stai già scappando.- disse con voce gelida, lanciando uno sguardo alla mano del Grifondoro ancora stretta intorno al mio braccio.

Sirius si mosse velocemente, ponendosi tra me e il fratello. La sua mano scivolò dal braccio alla mia e la strinse, portandosela dietro alla schiena. In quella posizione tutto quello che riuscivo a vedere erano le sue spalle larghe e, così, potei notare che anche lui aveva avvicinato la mano libera alla bacchetta.

-Cosa vuoi?- disse Sirius, il tono della sua voce pericolosamente basso.

-Tranquillo, fratello. Non sono qui per rubarti la ragazza... per ora almeno.- rispose Regulus, guardando oltre le spalle del ragazzo che mi copriva. - Stavo semplicemente passando e non ho potuto fare a meno di vedere una furia rossa scappare da qualcuno e, ovviamente, quel qualcuno eri tu.-

-Non stavo scappando proprio da nessuno.- dissi, sporgendomi da dietro Sirius.

La rabbia cominciava ad aumentare nuovamente, non avevo bisogno che Sirius mi proteggesse. Non ero la sua ragazza e tanto meno quella di Regulus, quindi potevano tutte e due farsi gli affari loro e lasciarmi vivere in pace.

-Sicura, Nike?- disse Regulus, il tono della sua voce era basso e fu come se mi accarezzasse l'anima.

-Non ti azzardare, Regulus. - lo avvertii, capendo le sue intenzioni.- Non hai la minima possibilità di leggermi la mente. -

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora