74. Arrivo

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-Va bene, - si intromise mia madre, la sua voce non tradiva alcuna emozione, - Vorrei salutare mia figlia anche io.- 

Mio padre mi tenne stretta ancora per qualche secondo, poi lentamente mi lasciò andare. Alzai lo sguardo e lo vidi sorridere dolcemente, gli occhi chiari brillavano di felicità. Gli sorrisi di rimando per poi voltarmi verso Demetra, non sapendo cosa fare. La maga era sempre stata restia a lasciar emergere le proprie emozioni e dunque anche i gesti d'affetto verso i propri figli erano sempre stati minimi. Proprio per questo quando allargò le braccia per invitarmi ad abbracciarla, per la seconda volta quell'anno, mi ritrovai ad osservarla per qualche istante prima di muovermi effettivamente verso di lei. 

Ci abbracciammo brevemente, ma tanto bastò a farmi capire quanto lei si sentisse in colpa per quanto mi fosse accaduto. Avrei voluto rassicurarla, dirle che non era colpa sua, ma quello non era il posto giusto e inoltre non sapevo nemmeno se le mie parole avrebbero avuto un qualche effetto. L'Imperius scorreva nella mia famiglia e niente avrebbe impedito al potere di manifestarsi nella line di discendenza femminile. 

Mi allontanai da entrambi, muovendo lentamente lo sguardo sui loro volti e rendendomi conto di quanto fossero invecchiati. Mia madre portava i capelli legati in uno chignon perfetto che lasciava intravedere alcune ciocche di capelli tendenti al grigio. Mentre mio padre che nonostante il suo lavoro lo portasse a rimanere fuori casa anche giorni interi, aveva sempre avuto un'espressione riposata e solare, ora aveva leggere occhiaie e le prime rughe si venivano a formare agli angoli degli occhi ogni volta che sorrideva. 

- Come stai, Nike?- chiese il mago, notando il mio sguardo su di loro, - Il viaggio è andato bene?-

Annuii con il capo, - Tutto bene, anche se praticamente otto ore seduta mi hanno distrutto.- 

Mio padre rise leggermente, - Posso immaginarlo, non preoccuparti... faremo solo un salto a casa e poi ci sarà una Passa-porta ad attenderti per l'Italia. Tua nonna ti sta aspettando e non vede l'ora di abbracciarti.- 

Aggrottai leggermente le sopracciglia. L'ultima volta che avevamo parlato del mio ritorno, i miei genitori mi avevano detto che mi avrebbero accompagnato in Italia e avremmo passato una settimana insieme prima che mi spostassi a casa di mia nonna e loro tornassero a Londra per lavoro. Era però chiaro che qualcosa fosse cambiato. 

- La Passa-porta è solo per me?- chiesi, guardando prima mio padre e poi mia madre, la quale irrigidì leggermente le spalle alla mia domanda. 

-Non qui, Nike Rosetta.- disse con tono fermo, non appena mi chiamò con entrambi i nomi seppi che non mi sarebbe stato permesso fare oltre domande. 

-Una volta a casa ti diremo tutto.- mi assicurò mio padre, appoggiandomi una mano sulla spalla e stringendola leggermente, mentre un sorriso sforzato si formava sulle sua labbra. 

Prima che potessi dire altro una voce famigliare mi raggiunse. 

-Nike!- esclamò Lily, facendomi voltare. 

Vidi le Grifoncine avvicinarsi, seguite dai genitori a pochi passi di distanza. 

- Buona sera ragazze!- le salutò mio padre, non appena le mie amiche si furono fermate davanti a noi. 

-Buona sera Signor Selwyn, Signora Selwyn.- risposero le ragazze in coro. 

Mia madre rispose con un leggero cenno del capo. Ben presto i miei genitori si misero a chiacchierare con quelli delle giovani, mettendosi d'accordo sulla partenza delle ragazze e sul viaggio che avrebbero fatto per raggiungermi. Ben presto smisi di ascoltare la loro conversazione, non sapevo se sperare che i Malandrini si palesassero in quel momento e che quindi tutto potesse finire velocemente o se fosse meglio che solo pochi fossero presenti nel momento in cui Edward avrebbe incontrato il mio ragazzo. 

Imperius [Sirius Black v.s. Regulus Black/OC] - Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora