16 - Ma con te niente è normale

624 18 3
                                    

Sono ormai sveglia, ma non ho alcuna intenzione di rivelarlo per continuare a godere della sensazione di questo tocco leggero sulla mia guancia. La sua mano scivola dolcemente, mi sfiora appena, come se fosse una piuma, e io mi perdo nella sensazione che mi dà sentire il suo palmo sulla mia pelle.

Poche ore fa mi sono addormentata tra le sue braccia, cullata dal battito del suo cuore, e rassicurata dalle sue carezze sulla mia schiena. La presenza di Harry, ieri sera, è stata decisiva per superare quel momento così difficile per me. Ci è riuscito senza fare niente in particolare, solo abbracciandomi e dicendomi che lui c'è. Non è la prima persona che ha avuto questo tipo di atteggiamento nei miei confronti, ma con Harry è stato diverso, lui - e solo lui - ha questa capacità di spegnere i pensieri negativi che affollano la mia mente.

«Ehi...», mi muovo appena al suono di quella voce che non sembra nemmeno la sua, o forse sono io che sono ancora troppo assonnata per rendermi conto di ciò che succede intorno a me, «piccola Cleo...»

Non appena sento quel soprannome i miei occhi si aprono di colpo e resto sorpresa dal fatto che davanti a me ci sia il viso sorridente del mio migliore amico. Devo ammettere che ci sono rimasta male per il fatto che non sia stato Harry a svegliarmi con quelle carezze.

«Ti ho spaventata?», mi chiede con un'espressione divertita.

«No...» Mi sollevo sui gomiti, per poi mettermi seduta sul letto.

Istintivamente mi giro alla mia sinistra, per guardare il posto occupato ieri sera da Harry, che adesso è vuoto. Lo stesso vuoto che sento continuamente, lo stesso vuoto che lui riesce a colmare. Harry ha la capacità di farmi credere che posso far sparire quella sensazione, che posso trasformarla in qualcosa di buono, ma poi, non appena lui si allontana, quel vuoto prende di nuovo il sopravvento, come se volesse combattere il buono che mi circonda, e io mi sento del tutto destabilizzata.

«È andato via stamattina presto». Kurt risponde alla domanda che non avevo il coraggio di fare, ma l'ha capita comunque. «Ha detto che aveva delle cose da fare e che ti ha lasciato un biglietto». Indica il comodino dalla parte del letto opposta alla mia e, in effetti, c'è un foglio piegato in due con su scritto Chloe. Mi allungo per prenderlo, poi sento di nuovo la voce del mio migliore amico. «Tua sorella ha chiamato ieri sera per avvisare che avrebbe passato la notte fuori. Io e Hazel ti aspettiamo di sotto. La colazione è pronta». Gli mostro un sorriso tirato e lo guardo uscire dalla mia stanza, infine apro quel foglio per leggere cosa mi ha lasciato scritto.

Normalmente... non sono io ad andarmene presto la mattina.

Normalmente... con una ragazza non ci dormo in un letto.

Normalmente... le ragazze non le faccio piangere.

Ma con te niente è normale.

Buona giornata Cleo

P.S. posso chiamarti Cleo, giusto?

Mi sento combattuta, provo allo stesso tempo gioia e dolore, quando un piccolo sorriso lotta per spuntare sulle mie labbra.

Gioia, perché non se n'è andato ignorandomi o sgattaiolando mentre non me ne accorgevo per il disagio di dovermi affrontare. Mi ha lasciato delle parole come mezzo per arrivare ancora a lui.

E provo dolore per ieri, per Dylan, e per il fatto che sto permettendo a Harry di portarmelo via.

Metto il biglietto in tasca, non so perché lo faccio, ma lo faccio, poi mi alzo e vado in bagno per darmi una rinfrescata. Mi sento a pezzi, dentro e fuori. Ho addosso ancora i vestiti di ieri e la mia faccia è decisamente orribile stamattina. Dopo essermi asciugata scendo al piano di sotto, dove trovo i miei due amici in cucina, Hazel ai fornelli, Kurt seduto che sorseggia quello che credo sia caffè.

The beginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora