71 - Mi ha baciato

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«Fantastico! Stai andando alla grande e se riuscissi a consegnarmi il resto entro la fine della settimana prossima, sarebbe assolutamente perfetto!» Harvey ha un gran sorriso stamattina, ma non tanto grande quanto il mio.

Ho avuto parecchio tempo per lavorare in queste ultime settimane perché Harry era quasi sempre impegnato e, per evitare di angosciarmi senza un reale motivo, mi sono buttata a capofitto nel lavoro.

Tradurre pagine su pagine era la prima cosa che facevo la mattina non appena aprivo gli occhi, perché la mancanza che sentivo era troppo grande da sopportare.

Stamattina, invece, il risveglio è stato incredibilmente dolce, e romantico, e passionale, e intenso, ma anche irriverente e sfacciato e così incredibilmente sexy. Non succedeva da troppo, troppo tempo, e io non voglio togliermi dalla testa il suo sorriso, il suo sguardo e la sua voce graffiata non appena ha aperto gli occhi: credo non esista al mondo visione più sexy di Harry Stevens appena sveglio.

Non abbiamo pensato a nient'altro che a noi, come se potessimo realmente isolarci dal mondo e chiuderci dentro la nostra bolla di baci e meraviglia. Eravamo Harold e la piccola Stewart, in un groviglio di corpi e lenzuola, che non avevano alcuna intenzione di fare a meno l'uno dell'altra.

La bolla è esplosa al suono della sveglia, ma il ritorno alla realtà è stato molto più lento di quanto avessi immaginato. Harry mi ha costretta ad assistere al suo tentativo di preparare la colazione dicendomi: "ti ho detto che quello non era uno chef, so fare di meglio che un intruglio di pomodori e aglio."  Neanche a dirlo il suo tentativo è naufragato in una quasi chiamata ai vigili del fuoco. Chiaramente lui ha minimizzato e io ho esagerato, in un perfetto equilibrio che non ha potuto risolversi in altri modi se non con un bacio rovente mentre mi prendeva in braccio facendomi sedere sul ripiano della cucina.

«Con questi siamo a posto, aspetto gli altri.» La voce di Harvey mi distoglie dai miei pensieri. «Ci vediamo la settimana prossima.» Mi stringe la mano e lo saluto, poi esco dal suo ufficio e mi dirigo verso la scrivania di Cheryl - anche lei con un sorriso che le va da un orecchio all'altro - notando con quanta poca nonchalance stia mettendo in mostra la sua mano sinistra.

«C'è qualcosa che vorresti dirmi?» le domando, senza evitare di accecarmi con la luce riflessa dal brillante al suo anulare.

«No, credo ti abbia già detto tutto questo splendore!» dice, riferendosi, ovviamente, al suo abbagliante anello. L'entusiasmo nella sua voce è contagioso e posso solo unirmi alla sua gioia sorridendo con lei.

«Sono così felice per voi!» le dico, sinceramente contenta della notizia.

Sembra che le cose si stiano mettendo bene per tutti: mia sorella e Zach hanno deciso di vivere insieme - cosa che mi porta a dovermi cercare un'altra sistemazione il prima possibile -, Harvey e Cheryl si sono fidanzati, Dylan è tornato a sorridere - anche se non si è ancora ripreso del tutto -, Harry sta ricostruendo il rapporto con suo padre e io... Beh io ho smesso di torturarmi e ho ricominciato a vivere.

Mi ritrovo in strada dopo aver salutato Cheryl, sono ferma al semaforo mentre tutti questi pensieri non riescono a fermarsi, ma poi lo fanno.

Lo fanno quando mi passa davanti una moto e il ricordo di ieri sera ritorna ad invadere ogni piccolo meandro del mio cervello.

*

Il paesaggio cambia, non vedo più le luci e i palazzi della città. La moto rallenta fino ad arrivare al parco che tanto mi piace, quello vicino al mare.

Harry si ferma, io scendo e mi tolgo il casco. Chiudo gli occhi,  inspirando a pieni polmoni l'aria fredda e l'odore dell'oceano a pochi passi da noi. Riesco a sentire una meravigliosa sensazione di benessere in ogni fibra del mio corpo, sento la serenità che tanto mi è mancata in questi giorni, e sento la sua mano appoggiarsi sulla mia per sfilarmi il casco, che ancora tenevo stretto tra le dita, ma non apro gli occhi.

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