23 - Sconvolgente

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È assurdo.

Tutto quanto.

Non so in che cosa mi sto cacciando, e sta diventando difficile, praticamente impossibile, fermarmi.

Lo vedo e, quando succede, non posso fare altro che corrergli incontro con tutta la forza che ho, come un treno lanciato a grande velocità che non ha più freni per arrestare la sua folle corsa, e ogni volta mi ritrovo contro di lui, spiaccicata contro di lui, tanto da non riuscire ad allontanarmi.

Proprio come sta avvenendo in questo momento, in cui mi sta guardando da questa misera distanza, mentre sono tra le sue braccia, sdraiata accanto a lui, nel suo letto, e non riesco a pensare ad altro che non vorrei essere in nessun altro posto se non qui, sotto queste lenzuola, insieme a questo ragazzo che sta curando la mia anima ferita, che sta alleviando il mio dolore trasformandolo in qualcosa di positivo.

Quando ho aperto gli occhi stamattina, mi sono resa conto quasi subito delle sue braccia tatuate intorno a me, delle sue carezze leggere e, anche se sapevo perfettamente che la situazione era piuttosto anomala, la sensazione che ho provato nello risvegliarmi nello stesso letto con Harry è stata talmente travolgente che non ho potuto fare altro che sorridere ed esserne felice, invece di dare di matto come avrei potuto fare se non avessi visto quei tatuaggi.

Ho provato una serenità che non provavo da tempo, avevo quasi dimenticato quanto potesse essere piacevole questa sensazione, una tranquillità mentale che mi permetteva di sorridere sinceramente, senza dovermi sforzare di fingere. Ancora prima di aprire gli occhi, la sensazione di benessere aveva ormai pervaso tutto il mio corpo, mi sono sentita protetta e coccolata, al sicuro, nonostante Harry sia ancora una persona nuova nella mia vita. Tutte cose che nessuna medicina, nessun tranquillante, nessuno psicologo, è mai stato in grado di fare.

L'unico a farmi stare meglio, quando mi teneva tra le sue braccia, è sempre stato Kurt, con lui ho sempre avuto un rapporto diverso. Anche Hazel è stata di grande sostegno per me, ma il mio amico Kurty è sempre stato qualcosa di speciale nella mia vita. 
Ma tutto, con Harry, passa ad un livello superiore.

È come se... come se per tutto questo tempo che ho passato al buio, io non abbia fatto altro che vagare alla cieca alla ricerca di un interruttore per poter accendere una luce, in modo da poter vedere la via giusta da percorrere, ma fallendo miseramente. Almeno fino a quando non ho incontrato Harry. Sembra che lui sappia perfettamente dove sia quell'interruttore, e che riesca anche a regolare l'intensità della luce che illumina il mio cammino... la mia vita.

È successo anche stanotte, quando ho aperto gli occhi dopo l'ennesimo incubo che riporta il mio dolore al punto di partenza, in un loop che sembra infinito, che però lui riesce a spezzare, proprio come quando è corso in questa stanza e non ci ha pensato due volte a prendermi tra le sue braccia e farmi sentire la sua presenza. Inizialmente, proprio come quando ho avuto la prima crisi di pianto con lui, non capivo cosa mi stesse dicendo, ma poi è riuscito di nuovo nell'impresa di calmarmi in meno di due minuti.

È stato spontaneo parlare con lui, confidarmi, ne ho sentito il bisogno, ho sentito che era il momento giusto e lui la persona giusta per ascoltarmi, con cui condividere i miei dolori più profondi, la mia parte più oscura, quella di cui mi vergogno e che vorrei poter cancellare.

Ed è stato meraviglioso come è rimasto ad ascoltarmi, senza mai avere quell'espressione dispiaciuta che ha di solito chi mi guarda e sa cosa sia successo. Ho potuto parlarne liberamente, sono riuscita a raccontargli ogni cosa, anche quelle più brutte, e ora che lo sa non mi sta guardando diversamente. Nei suoi occhi non c'è alcuna traccia di pietà, né di commiserazione. Quello che vedo in questo momento è luce, tanta luce, che ho voglia di seguire.

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