68 - Accanto è un posto per pochi

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«Ha usato benissimo anche gli occhi e non solo le mani!» La voce di Harry si alza di qualche decibel mentre saliamo la scala mobile della metropolitana.

Non ha smesso di lamentarsi dell'uomo che è stato il suo massaggiatore per un'ora. Ha continuato a dire che mi guardasse un po' troppo - cosa non del tutto falsa -, ma non sembrava rendersi conto di quanto sbavasse la donna che avrebbe dovuto dedicarsi a me e che invece ho dovuto richiamare più di una volta perché distratta da qualcosa - per meglio dire da qualcuno, più precisamente da Harry e da ogni cosa che lo riguardasse, che fosse una battuta o un minimo movimento.

Dopo il massaggio abbiamo fatto l'idromassaggio - durante il quale è stato difficilissimo tenerlo a bada. Sembrava che volesse recuperare, in poche ore, tutto il tempo perso nelle settimane scorse. Non mi dispiace il suo costante apprezzamento nei miei confronti, ma l'obiettivo è fargli distendere i nervi, non continuare mantenerli in tensione. Sto facendo il possibile per resistergli, ma non so per quanto durerò senza cedere.

«Quindi Harry Stevens è geloso» dico con tono soddisfatto.

«Ho gli occhi per vedere e sto facendo solo una constatazione.» Non ammette di essere geloso, ma non importa: il suo sguardo vale più di mille parole, quindi non insisterò su questo tasto.

Arriva la metro e saliamo, diretti verso la nostra prossima destinazione.

«Comunque la sauna non è stata così male» dice ancora, dopo aver preso posto in fondo al vagone, sorridendo divertito.

«Per te di sicuro» dico guardandolo di sbieco.

Per tutto il tempo che abbiamo passato lì dentro, il suo divertimento è stato togliermi l'asciugamano bianco che avevo stretto appena sotto le braccia. È stato una costante provocazione tra baci, carezze e parole sussurrate. Sono stata ad un passo dal cedere alle sue lusinghe e fare l'amore con lui dentro la sauna, dimenticandomi di dove fossimo. Alla fine non è successo, ma forse è solo grazie al fatto che l'addetta alla sauna è venuta a chiamarci, comunicandoci che il nostro tempo era scaduto.

«Non del tutto a dire la verità.» Mi si avvicina, le sue labbra sfiorano il mio orecchio, poi bisbiglia con un tono fin troppo sexy, tanto da farmi venire i brividi in ogni parte del corpo. «Ma potresti farti perdonare se mi dicessi dove stiamo andando adesso.»

Anche questo è stato un argomento al centro dei nostri discorsi da quando abbiamo lasciato la Spa. Gli ho detto che, la volta scorsa, io mi ero affidata completamente a lui, ora è il mio turno e lui dovrebbe fare altrettanto con me senza lamentarsi.

«La risposta è ancora no Harry.» Non mi farò corrompere dalle sue attenzioni. Devo mantenere il controllo.

«Quanto sei noiosa! Puoi dirmi almeno con chi stavi parlando prima al telefono?» A fine trattamento, Harry ha finito di rivestirsi dopo di me, così ne ho approfittato per parlare con Larry, chiedendogli se fosse tutto pronto. Mi ha confermato che aveva già terminato e aspettava solo che fossimo nei paraggi per lasciarci libero il luogo della prossima tappa.

«La risposta è sempre e soltanto no.» Sbuffa infastidito mentre fa i capricci come un bambino, ma non otterrà altro da me.

«E se Jordan avesse bisogno di me?» dice ancora lasciandosi andare contro lo schienale del sedile.

«Non avrà bisogno di te, e se ci fosse una catastrofe imminente ha detto che ti chiamerebbe sul mio cellulare.» È stato proprio suo fratello a dirmi di tenere spento il suo telefono e che, se avesse avuto bisogno di lui, avrebbe saputo come rintracciarlo.

«Tu e mio fratello coalizzati siete il massimo della noia.» Sbuffa, ma non ho intenzione di dargliela vinta.

In questa giornata voglio che pensi solo a sé stesso. Il lavoro, o qualsiasi altra cosa lo stia tenendo lontano da me, dovrà aspettare domani. Abbiamo lavorato tanto su noi stessi per arrivare a come siamo oggi ed io lotterò per noi, per lui. Non ha importanza cosa o chi lo stia facendo tardare la sera, il mio cuore sa che Harry non lo distruggerebbe. A dispetto dei brutti pensieri che qualche volta mi passano per la testa, il mio cuore si fida di lui e da ieri sera, quando sono andata a rapirlo nel suo ufficio, ogni suo atteggiamento è stata una conferma - a parte quella telefonata intercorsa con quel cliente, che non credo fosse un vero cliente.

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