13 - Non posso dimenticarlo, non voglio dimenticarlo

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È la centesima volta che controllo l'orario sul display del cellulare.

Ok, magari non è proprio la centesima, ma mi sembra che il tempo non passi mai e ho perso il conto di quante volte ho controllato che ore fossero.

L'euforia con la quale mi sono svegliata stamattina, non fa altro che aumentare. La dose di adrenalina che sta girando per il mio corpo da diverse ore, mi rende elettrica e fin troppo energica, tanto che non ho avuto bisogno della sveglia e ho riordinato l'intera camera da letto prima ancora che sorgesse il sole.

Non sto più nella pelle dalla gioia, ho persino svegliato mia sorella con la colazione a letto perché proprio non riuscivo a stare ferma.

Sono appoggiata alla transenna che delimita l'uscita degli arrivi e il mio sguardo è continuamente rivolto verso l'alto dove ci sono i tabelloni luminosi che indicano l'atterraggio dei voli, fino a che sento aprirsi un enorme sorriso sul mio volto quando leggo che il volo Air Canada è atterrato. Sto per riabbracciarli, finalmente saremo di nuovo insieme, e io non riesco a dire quanto sono felice in questo momento. Spero solo che riescano a fare in fretta con i controlli, perché non vedo l'ora di averli con me.

Dopo qualche minuto iniziano ad uscire alcune persone, ma non so se siano del loro stesso volo, quindi resto totalmente concentrata su ogni volto che vedo sbucare dalla porta scorrevole di fronte a me, fino a che li vedo e il mio cuore sussulta.

Hazel e Kurt stanno praticamente correndo verso di me, come sto facendo anch'io con loro. Allargo le braccia e rimaniamo tutti e tre a lungo in questo abbraccio di gruppo, talmente stretti che sono sicura mi rimarranno i segni sulla schiena, ma non importa perché loro sono qui.

«Quanto mi siete mancati!» Ci allontaniamo giusto quel po' per guardarci in faccia e posso vedere i meravigliosi occhi verdi di Kurt colmi di gioia, e quelli così particolari di Hazel farsi lucidi. La mia migliore amica ha un colore di occhi spettacolare, che va dal verde al marrone chiaro, e cambiano a seconda della luce.

«Piccola Cleo, hai un aspetto orribile». Alzo gli occhi al cielo alla battuta del mio amico, ma so che ha ragione.

Da qualche giorno ho difficoltà ad addormentarmi e mi sveglio sempre troppo presto la mattina, insomma riesco a dormire poco e male. Tutto questo dalla serata che ho passato con Harry.

«Invece tu sei splendido, e anche tu Hazel». Non voglio rispondere alla sua battuta, perché sono fin troppo contenta che loro due siano a pochi centimetri da me. «Dai andiamocene da qui». Li prendo entrambi sottobraccio, posizionandomi al centro, e ci incamminiamo verso la metropolitana che ci porterà a casa.

La presenza dei miei migliori amici in questa giornata, era fondamentale per me. Sono praticamente innamorata di loro e, il fatto che sapessero quanto io avessi bisogno della loro presenza in questi giorni, è solo l'ulteriore conferma di quanto mi vogliano bene.

Nessuno dei tre riesce a stare zitto, come se non ci vedessimo o sentissimo da una vita. È un continuo di domande a raffica da parte loro nei miei confronti, ma la cosa non mi disturba affatto, perché sono come una seconda famiglia per me.

«Hai comprato tutti gli ingredienti che ti ho detto?» Saliamo sul vagone della metro e, subito dopo, la domanda di Hazel mi porta a sorridere per l'ennesima volta in pochi minuti.

«Sì, sono andata ieri sera con Rebekah.» E rido ancora al pensiero della spesa che abbiamo fatto ieri sera al supermercato dove lavora Larry.

*

Ricontrollo ancora una volta nella tasca dei jeans di aver preso la lista che mi ha mandato Hazel tramite messaggio, quella degli ingredienti che servono per la sua favolosa torta al cioccolato.

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