*Alec's pov*
Sono steso sul letto a fissare il soffitto totalmente perso nei miei pensieri, è tutta colpa di quello stregone, non riesco a togliermelo dalla testa.
Ho cercato in tutti i modi di non darlo a vedere, ma mi ha scombussolato molto.
Credo che dovrei parlarne con qualcuno per schiarirmi le idee.
Mi alzo e vado a cercare Jace, lo trovo vicino ad un monitor nella sala di controllo.
"Ehi, Alec." dice sorridendo mentre mi avvicino a lui.
Il suo sorriso non mi sembra più tanto spettacolare come prima.
"Ciao Jace, hai un secondo?"
"Per te sempre, fratello."
"Come capisci se ti piace qualcuna?" domando senza troppi giri di parole.
Jace sbarra gli occhi, ma subito dopo sorride e mi tira un pugnetto sul braccio, lasciandosi sfuggire una risatina.
"Chi è la fortunata?"
"Jace, ti prego, non è momento. Rispondi alla domanda." dico alzando gli occhi al cielo.
"Va bene, va bene, fratello." dice facendosi più serio "Quando ti piace qualcuna non riesci a smettere di guardarla, vieni inembriato dal suo profumo, vorresti solo spogliarl-"
"Okay, basta così, ho capito il concetto." dico cercando di evitare che il discorso prenda una piega che non ho decisamente voglia di ascoltare.
"Non vuoi dire al tuo parabatai come si chiama questa ragazza?" domanda con lo stesso sguardo di prima.
"Non è nessuno." dico andando via.
Ho tutti i sintomi, ma sono sicuro che ci sia un'altra spiegazione.
L'allarme dell'Istituto inizia a suonare, perfetto, mi serviva proprio una bella caccia ai demoni per distrarmi.
"Dove si va?" domando a mia sorella.
"Al Pandemonium, non potevo chiedere di meglio."
Ed io di peggio, troppa gente, corpi sudati dei mondani che ballano totalmente fuori controllo, odio le feste.
"Andiamo." dico dopo aver preso il mio arco.
Io, Jace e Izzy usciamo dall'edificio e correndo per le strade di New York raggiungiamo il Pandemonium.
I mondani non ci possono vedere, grazie alle nostre rune dell'invisibilitá.
Entriamo dentro il locale, attiviamo la runa che ci permette di visualizzare le tracce demoniache, subito noto delle impronte sul pavimento.
"Di qua." dico facendo segno ai miei fratelli di seguirmi.
Mentre cammino a testa bassa per non perdere le tracce vado a sbattere contro qualcuno.
Alzo lo sguardo e vedo gli occhi di Magnus puntati sui miei.
Non riesco a muovere nemmeno un muscolo del mio corpo, sono intrappolato in questo sguardo così profondo ed inaspettato.
"Ciao Alexander." dice lo stregone con un mezzo sorriso senza mai interrompere il contatto visivo.
È più basso di me, ma in questa situazione mi sembra di essere minuscolo vicino a lui.
"Forza, Alec!" urla Jace.
La voce del mio parabatai mi fa tornare in me.
"Devo andare." dico correndo via.
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Adoro le sfide || Malec
FanfictionQuando lo schivo shadowhunter Alexander Lightwood incontra, per conto dell'Istituto, lo stravagante stregone Magnus Bane, qualcosa nasce dentro di lui. Tra dubbi, incertezze e tante domande cerca di comprendere il motivo di queste emozioni. TRATTO D...