cinquantaquattro

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*Alec's pov*

Io e Magnus ci incamminiamo per le strade affollate di NewYork, entrambi preferiamo di gran lunga raggiungere i posti a piedi piuttosto che con i mezzi pubblici, amiamo camminare mano per mano all'aria fresca facendoci incantare da ogni piccolo particolare che questa città ci offre.

"Questa sera ti porto a cena, fiorellino." dice Magnus sorridendo lasciando un dolce bacio sulla mia guancia.

"Non c'è bisogno, mi va bene anche cibo cinese sul tuo divano davanti alla televisione." dico sorridendo e arrossendo leggermente.

Da quando stiamo insieme il mio ragazzo mi ha organizzato diverse sorprese, varie volte mi ha portato a cena sia a NewYork che in giro per il mondo, ma ancora non sono abituato a tutte queste attenzioni.

Alle volte mi chiedo se mi meriti un ragazzo così dolce e premuroso.

"Non dire sciocchezze, oggi non è un giorno come un altro, oggi il mio ometto tona a capo dell'Istituto." dice guardandomi con occhi scintillanti, posso scorgere nelle sue iridi il suo orgoglio che mi provoca un forte brivido lungo tutto il corpo, obbligandomi ad abbassare lo sguardo.

Non mi abituerò mai a tutto questo, con lui ogni gesto, ogni sguardo, ogni singolo bacio è un turbine di emozioni.

"Ti amo, Magnus."

"Anche io fiorellino, quanto è vero che non smetterai mai di diventare rosso." dice ridendo.

"Stronzo." gli dico ridendo tirandoli un debole pugnetto sul braccio.

"Veramente mi chiamo Magnus, quello è il mio secondo nome." dice ridendo a sua volta, incantandomi con quel suono così angelico.

Non riesco a credere alla stronzata che il mio ragazzo sia per metà demone, lui è totalmente angelico, un Angelo sceso in terra con dei magnifici occhi da gatto.

Arriviamo davanti all'imponente cancello dell'Istituto e senza lasciarci la mano entriamo con passo sicuro.

L'ambiente che mi circonda non è il solito che mi accoglie quando entro nell'Istituto, tutto è stato agghindato con fiori e drappi di toulle celeste, nel grande atrio sono state sistemate delle sedie di quercia difronte al punto in cui dovrò tenere il mio tanto temuto discorso.

"Sono sicuro ci sia lo zampino di mia sorella." dico incerto se esserne felice o terrorizzato.

Odio e odieró sempre essere al centro dell'attenzione, ma questo oggi sarebbe comunque stato impossibile, sono tutti qui per me e questo non fa altro che agitarmi.

Sento lo stomaco in subbuglio e credo di star sudando più del normale.

"Tranquillizzati Alexander, sono qui con te." dice Magnus sorridendo e abbracciandomi forte a lui.

Mi lascio cullare dolcemente dalla sua forte stretta, dimenticandomi per qualche secondo di tutto ciò che mi circonda, inalo avido il suo profumo come se questo potesse conferirmi la forza necessaria, lasciando poi qualche bacio casto sul suo collo.

"Lo sei sempre, e non potrei desiderare di meglio."

Adoro le sfide || Malec Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora