nove

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*Alec's pov*

Poteva portarmi ovunque avesse voluto e mi ha portato a Parigi, la città dell'amore per eccellenza.

Non sono io lo sdolcinato, Magnus.

Arriviamo vicino alla porta a specchi di un ristorantino chiamato "Eiffel", suppongo poiché si trova a pochi metri dall'omonima torre.

Non credo esista posto più romantico.

Guardo il viso dello stregone, illuminato da uno degli ultimi fievoli raggi di sole della giornata, dietro di lui sorge l'immensa torre, sembra essere stata messa lì solamente per lui, solo per far risaltare la sua bellezza in questo momento.

"Tutto bene?" domanda Magnus.

"Si, perché?"

"Mi stavi fissando, Alexander." dice lo stregone con uno dei suoi soliti sorrisetti ammiccanti.

"Non è vero."

"Non mi mentire."

"Non sto mentendo."

"E allora perché sei diventato più rosso che mai?" domanda ridendo.

Quando la smetterò di arrossire come un adolescente?

"Va bene, lo ammetto, forse ti stavo fissando." dico abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.

Improvvisamente sento l'indice di Magnus che mi tocca il mento e mi solleva il viso, mettendolo di fronte al suo.

"Mi puoi fissare per quanto tempo vuoi, corri solamente il rischio di ritrovarti con le mie labbra sulle tue." dice quasi sussurrando, come per non far sentire a nessun'altro queste parole, solamente e intimamente nostre.

"Allora è un rischio che posso correre." dico sorridendo.

Dopo esserci guardati per qualche secondo negli occhi, senza fiatare, lo prendo per mano, intrecciando le mie dita alle sue.

"Entriamo!" dico trascinandolo all'interno del locale.

Un cameriere ci accoglie sorridente.

"A che nome avete prenotato?"

Magnus rimane in silenzio.

"Hai prenotato, vero?"

"Si, certo che si."

"A che nome?" domando non capendo perché continui a tacere.

"Lightwood-Bane."

Per la prima volta lo vedo leggermente in soggezione e giurerei che le sue gote si siano leggermente colorate.

Sorrido.

"Mi piace come suona." dico facendogli alzare il viso con l'indice, esattamente come ha fatto lui poco prima.

Il cameriere ci porta al nostro tavolo, un po' in disparte. Il locale è illuminato esclusivamente dalla luce delle tante candele che sono presenti, rendendo l'atmosfera decisamente gradevole.

"Pronto ad ordinare?" domando allo stregone davanti a me.

"Solo se dopo posso ordinare te." dice sorridendo e  riprendendo quel suo tono ammiccante, lasciando totalmente da parte l'imbarazzo di prima.

Sorrido, ma non rispondo.

Mi sembra tutto così assurdo, io che non ho nemmeno mai dato il primo bacio.

Il cameriere si avvicina e prende il nostro ordine, dopo poco i piatti ricolmi di cibo arrivano al nostro tavolo e con la stessa velocità con cui sono arrivati, scompaiono.

"Era tutto squisito." dice Magnus pulendosi le labbra con il tovagliolo.

Non posso fare a meno che fissare le sue labbra, sembrano così morbide, vorrei baciarle.

Adoro le sfide || Malec Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora