<<Non aspettavi di trovare me di fronte a questo vecchio cinema, lo so.>>
Lo guardai. Indietreggiai fino a che la mia schiena non si schiantò contro il vetro che conteneva la locandina del film che avrei dovuto guardare insieme ad Alicia e Gregor.
Jaydon, sorrise. Si passò una mano tra i capelli spettinati, poi si avvicinò a me e mi baciò. Prima su una guancia e poi sull'altra.
Si può diventare fosforescenti come gli evidenziatori fucsia? Sì, certo, Millie. Eccoti qui. Un evidenziatore vivente.
<<Ah, ciao Jaydon. Non... no, non aspettavo di trovare te, a dire il vero.>>
<<Alicia ha avuto un imprevisto. Ha detto che doveva aiutare suo padre per qualcosa al Luna Park. E così...>>Finalmente avevo capito. Era tutto chiaro, adesso. Alicia. Wow. Come avrei potuto aspettarmi un cosa del genere? Aveva fatto tutto apposta? Lei che tanto mi aveva messa in guardia da lui... adesso aveva deciso di organizzarmi un appuntamento. Ma perché?
A dire il vero, in cuor mio forse avevo capito il suo comportamento, ma era qualcosa di cui avrei voluto parlarle quando l'avessi rivista.
Ok, era chiaro. Si era messa da parte per me. Era un regalo. Aveva rinunciato anche a incontrare Gregor... o forse no? Beh, comunque sia lo detestava, quindi...
<<E il cinema con Gregor?>> domandai a Jaydon.
Lui si strinse nelle spalle.
<<Non saprei. Saltato, temo. Poi, ecco... non è che Alicia straveda per lui.>>
<<Già, l'avevo notato>> risposi, sorridendo e cercando di sciogliere la tensione di quel momento.Lo guardai. Era così incredibile. Indossava un paio di jeans chiari e una camicia nera con le maniche tirate in su. Mi persi tra la sua abbronzatura e il suo profumo.
<<Beh, il film sta per iniziare>> dissi, tutto d'un fiato.
Per un attimo che mi sembrò eterno rimanemmo in silenzio a guardarci.
<<Guarda, Milllie. Alicia mi ha chiesto di raggiungerti, questa è la verità. Però non vorrei che tu ti sentissi obbligata a trascorrere la serata insieme a me. Se non ti va, ti riaccompagno a casa. E amici come prima.>>
Sospirai. Scossi la testa e cercai i suoi occhi.
<<Jaydon... sono felice che tu sia qui. Al tempo stesso, non so se sia una buona idea. Tu e Betty...>>
Lui fece un passo verso di me e ricambiò il mio sguardo.
Resistere a quel verde, Millie. Resistere e tornare a casa. Ecco che cosa sarebbe giusto fare.
<<Non dobbiamo per forza parlare di lei, Millie.>>
<<Ah, no?>> gli chiesi, sentendo un certo nervosismo crescere in me.
<<No. Possiamo, se vuoi. Ma ci sono tante altre cose che...>>
<<Per esempio, quali?>> domandai interrompendolo, con un tono che era incredibilmente seccato.Ma che cosa vuoi, Mills? È impegnato. Sei arrivata ieri a Portway. Sei attratta da lui. Si può sapere che cosa pretendi, adesso?
<<Per esempio potremmo camminare un po'. Sembra una bella serata.>>
Mi morsi il labbro inferiore. Gli sorrisi.
Sei uno stronzo, pensai.
<<Sei uno stronzo>> gli dissi, mentre il mio sorriso si allargava.
Fu stupito nel sentire quell'ultima frase, perché inarcò le sopracciglia e spalancò la bocca.
<<Ah, però. Non credevo che fossi così... diretta.>>
Ridemmo insieme, all'improvviso.
<<È stata Alicia, è sicuro. Sono state sufficienti ventiquattro ore con lei, ed ecco qui i risultati.>>
Lo spinsi all'indietro appoggiando una mano contro i suoi pettorali. Non la tolsi subito, la lasciai su di lui per qualche secondo.
Era bello sentire la sua pelle sotto la mia. Potevo sentire addirittura il suo respiro, i battiti del suo cuore.
<<Niente cinema, allora?>> mi chiese, avvicinando le labbra al mio orecchio.
<<Niente cinema>> gli risposi.
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Una storia d'amore d'estate
RomanceMillie ha diciotto anni. È l'estate dopo il diploma: quella in cui si diventa grandi, dicono. Quella in cui si dovrebbe pensare soltanto a divertirsi, un attimo prima di entrare definitivamente nel mondo degli adulti. Ma per lei, che ha dovuto assi...