La strada scorreva veloce di fronte ai miei occhi. Mentre mio padre guidava, rivedevo come in un film le scene a colori di quell'estate, da quando eravamo arrivati a Portway fino al momento in cui mi ero ritrovata a dover salutare Alicia.
Se soltanto un mese prima qualcuno mi avesse detto che sul finire dell'estate mi sarei sentita spoglia come un albero d'autunno, gli avrei riso in faccia. Perché credevo di essere già spoglia di tutto. Non avevo capito niente.
Era una giornata bellissima. Il sole splendeva alto nel cielo e non c'era neanche una nube. L'aria era fresca e frizzante, e profumava d'oceano e sabbia. E già immaginavo il suono dei clacson una volta a Washington. I semafori, le strade stracolme di gente, gli autobus, le foglie che sarebbe iniziate a cadere prima ancora che mi sarei potuta rendere conto dell'arrivo dell'autunno. Il primo freddo, i primi maglioni, i cinema pieni. E in tutto ciò, l'assenza di Jaydon e Alicia.
Non ero pronta, non lo ero davvero.
<<Mills... come stai, piccola?>> chiese mio padre.
<<Bene>> risposi, ma pensavo a tutto ciò che di opposto a quella parola potesse esistere. Non volevo sembrare un peso per lui, però. Sapevo che anche lui avrebbe avuto una montagna di problemi ad attenderlo al ritorno, con la storia del divorzio da mia madre e tutto il resto.<<È stata una vacanza incredibile, papà. E sono felice di essere venuta con te.>>
Lui allungò un braccio intorno alla mia schiena. Guardai i suoi capelli lunghi e mossi che volavano al vento, e il sole che si rifletteva senza ritegno sulle lenti a specchio dei suoi Ray-Ban.
<<Come è finita con... Rebecca?>> gli domandai, cercando di distogliere la mia attenzione dai pensieri malinconici che continuavano a logorarmi lentamente, incessanti e forti.
<<Oh, beh. Ci sentiremo durante le prossime settimane credo. Ma sai, dopotutto sto imparando ad apprezzare anche... questa nuova calma. Non sempre c'è bisogno di qualcun altro, sai?>>
Lo disse sorridendo. Ma si stava prendendo gioco di me?
<<Papà>> risposi, <<non è come pensi.>>
<<E com'è, allora?>>
<<Beh, è... è soltanto che...non mi aspettavo nulla di quello che mi è capitato a Portway.>>
Lui annuì.
<<È la vita ad essere così, in genere. Lo sapevi?>>
<<Lo sentivo dire nei film, ma non credevo che capitassero cose simili... in realtà, voglio dire.>>E se mio padre avesse saputo che in quel momento stavo pensando a Jaydon che attraversava in acrobazia le fiamme sulla sua moto; o al fratello di Betty che ci rapiva, legava, minacciava con un coltello; o ancora al fatto che meno di ventiquattro ore prima stavamo parlando con uno dei più potenti boss della malavita dell'intera Carolina.. beh, probabilmente sarebbe svenuto lì, al volante.
Avrei voluto dirgli tutto, è vero, ma non ero pronta a scaricargli addosso un carico tanto grande di preoccupazione per qualcosa che comunque era finito.Se solo quella sera -una volta arrivati a Washington- avessi avuto Alicia, con cui poter parlare sotto casa! Se solo...
<<Ti mancano già, non è così? E lui ti manca già, eh?>> chiese, guardandomi per un istante.
Non risposi. Un ciuffo di capelli mi scivolò di fronte agli occhi e ripensai a quando la sera precedente, dopo che avevamo fatto l'amore, Jaydon ci aveva giocato, regalandomi ancora un sorriso.
Sentii gli occhi, d'improvviso, gonfiarsi di lacrime.
<<Lui ti manca così tanto, Mills, che non ti sei neanche resa conto di quale strada il tuo bellissimo papà abbia preso, non è vero?>>
Ebbi un sussulto improvviso. Mi guardai intorno nelle stesso istante in cui l'automobile si fermava dopo aver perso silenziosamente velocità.
<<Ma dopotutto>> riprese mio padre <<il senso dell'orientamento non è mai stato il tuo forte.>>
Lo disse sorridendo, tornando a posare il braccio intorno alle mie spalle.
Il mio cuore aveva accelerato i battiti all'impazzata e il mio corpo era percorso da scariche continue di brividi e adrenalina.
Finalmente mi resi conto del luogo in cui mi aveva accompagnata. Non aveva imboccato la superstrada che ci avrebbe riportati a casa. Non ancora, almeno.
Sollevai lo sguardo e già sapevo che cosa avrei visto.
La ruota panoramica.
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Una storia d'amore d'estate
RomanceMillie ha diciotto anni. È l'estate dopo il diploma: quella in cui si diventa grandi, dicono. Quella in cui si dovrebbe pensare soltanto a divertirsi, un attimo prima di entrare definitivamente nel mondo degli adulti. Ma per lei, che ha dovuto assi...