Il primo bagno insieme

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Perché il braccio di Jaydon era intorno alla mia vita? Faceva caldo, davvero tanto caldo, eppure avevo i brividi mentre ci avvicinavamo all'acqua dell'East Bay.

Tremavo come una foglia e avrei voluto essere lontana un miliardo di miglia. Perché quel ragazzo che mi era sembrato il ragazzo adesso camminava accanto a me. I nostri corpi si sfioravano. E quel braccio...

<<Oh, ma finalmente, finalmente! Finalmente vi siete degnati di raggiungere questa povera ragazza che stava parlando con l'oceano da un'ora, ormai! Grazie, davvero, Tom Hanks in Cast Away al confronto ha avuto più compagnia! Dico sul serio, eh! Grazie, grazie ragazzi, non avreste dovuto essere così gentili!>>

Sì, perché se c'era una cosa che avrei scoperto su Alicia era che amava davvero il cinema, e lo conosceva incredibilmente bene. Film vecchi, film nuovi, serie televisive, film in bianco e nero. Tutto. Era la sua vera passione, ma avrei impiegato ancora  un po' a rendermene conto. 

<<Che cosa ha detto?>> chiesi, rivolta a Jaydon.
<<Non ho capito, davvero. Credo nulla di buono, comunque.>>

La raggiungemmo e finalmente ci tuffammo nell'acqua. Sentii un bruciore forte alle ginocchia e negli altri punti del corpo feriti, ma non durò troppo. O forse furono le circostanze di quel bagno a distrarmi.

Nuotammo per un po' insieme, arrivando in fretta a raggiungere l'acqua alta. Mia madre aveva naturalmente pensato a farmi frequentare una costosa e straordinaria piscina durante gli anni del liceo a Washington, dunque non me la cavavo male. Ma Jaydon era un fenomeno, sul serio. Osservavo le sue spalle possenti aprirsi e richiudersi tra una bracciata e l'altra, e facevo fatica a distogliere poi lo sguardo quando di tanto in tanto lui si voltava verso di me.

<<Allora, ciclista, stai meglio?>> mi chiese Alicia sorridendo, mentre Jaydon si era allontanato un po' da noi.
<<Oh, sì. Grazie, Alicia. Sono stata fortunata perché eravate con me.>>
<<Puoi ben dirlo, razza di sciroccata. Sai che quando si è in prossimità di una curva è bene rallentare? E non mi riferisco soltanto alla bicicletta; sto parlando di quella bella cosa chiamata vi-ta. E adesso sei quasi in curva, lo capisci, non è vero?>>

Esitai, spiazzata da quelle parole.

<<A che cosa ti riferisci?>>
<<Oh, porca di quella miseria, ragazza. Hai deciso di farmi imprecare di prima mattina? Guarda, non vorrei davvero arrabbiarmi con te, perché sembri tanto cara. Ma ti...>>
<<Ok, ok. Ho capito. Jaydon. Ti ho detto che cosa penso di lui, ieri sera. E tu mi hai messa in guardia. Ma poi l'hai invitato. L'hai fatto per farmi impazzire o che cosa?>> le chiesi, prima di fare la morta a galla.

Alicia si distese sull'acqua accanto a me e poi chiuse gli occhi. Io feci lo stesso.

<<Ti ho voluta mettere in guardia perché conosco Jay. Mio padre e mio zio tempo fa l'hanno aiutato a uscire da una situazione terrif...>>

<<Ehi, ragazze!>>gridò lui poco distante da noi <<coraggio, venite qui! L'acqua è di nuovo bassa! Avanti, sbrigatevi!>>

Io e Alicia ci guardammo e lei poi alzò gli occhi al cielo fingendo di essere esasperata. In realtà si capiva che, come me, stava bene.

<<E va bene, ti racconterò quella storia, ma appena saremo da sole. Ok?>>
<<Ok>> le risposi, con il cuore che esplodeva di curiosità.

Di che cosa poteva trattarsi? Qualcosa c'era, ed era certamente qualcosa di pericoloso. Ma che...

<<Fantastico, non è vero?>> chiese Jaydon dopo che lo avemmo raggiunto.

Fu con sorpresa che mi accorsi che in quel punto preciso in cui ci trovavamo eravamo tornati a toccare il fondale con i piedi. Ed era una bella sensazione.

<<Sì, è stupendo>> dissi, sorridendo. Alicia scosse la testa e alzò ancora gli occhi al cielo.

<<Quanto miele, quanto miele, quanto miele. Potreste gentilmente risparmiarmi questo strazio? E poi dove diavolo sono finiti quei bei ragazzi pieni di peli, villosi, trasandati, disfatti, sudati, anche sporchi, perché no? Tipo Daryl di "The walking dead", avete presente?>>

Jaydon si era spostato intanto ed era venuto più vicino a me. Il suo braccio sfiorava il mio. La sua gamba destra toccava la mia gamba sinistra. Avrei dovuto sentirmi in imbarazzo e invece mi piaceva. Quel contatto era... bello.

<<Guarda laggiù, Alicia>> esclamò Jaydon all'improvviso <<eccolo, ecco il tuo Daryl!>>

Io e Alicia ci voltammo insieme verso la riva, nella direzione indicata da Jaydon.

<<Oh, no, no, no ti prego Jay, ti prego. Non si è accorto che siamo qui, vero? Non ci ha visti, vero? Non mi ha vista, non è così? Non è così? Eh? Dai, per favore, se esiste la pietà... lui non può essersi accorto che sono qu...>>
<<Aliciaaaaa! Ehi, Aliciaaaaaa! Ciao!>> esclamò il ragazzo che Jaydon aveva notato e che lei stava disperatamente cercando di evitare come la peste.

<<Uh-uh>> disse Jaydon con un mezzo ghigno sul volto <<Alicia cara, pare che tu stia per avere un incontro ravvicinato con l'uomo della tua vita.>>
<<Chi è?>> chiesi, ridendo.
<<Nessuno. Nessuno, chiaro? Soltanto il ragazzo più subdolo, brutto, sporco e sfigato di tutta la Portway High School. E non posso nemmeno evitarlo.>>
<<Perché no?>> chiesi.
Lei scosse la testa, come se avesse appena perso le speranze nei confronti dell'intera umanità.
<<Un'altra lunga storia che ti racconterò prima o poi. Scusatemi, devo andare. Ma giuratemi che tra pochissimi minuti mi chiamerete con una scusa. Eh? Ok? Ok? Giurate, vi prego, giurate. E troverò il modo per sdebitarmi, d'accordo?>>
<<Vai, Alicia>> disse Jaydon <<Gregor ti sta aspettando.>>

Alicia si diresse così, sconsolata, verso quel Gregor. Mentre io, senza rendermene conto, mi ritrovai da sola con Jaydon.

Una storia d'amore d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora