Cinque mesi prima (di un giorno qualsiasi, nel cuore dell'estate)

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Cinque mesi prima.

(Di un giorno qualsiasi, nel cuore dell'estate.)

Alicia era seduta sulla spiaggia, le gambe accovacciate contro il seno. Jaydon era accanto a lei.
Millie era in acqua insieme a Gregor.

<<Lo sai, Jay>> aveva detto Alicia, cercando di catturare quel momento con i suoi occhi malinconici. <<Sai che questa storia non porterà nulla di buono. Né per te né per Millie. C'è Betty, c'è suo padre, ci sono i suoi fratelli. E lei...>>

Aveva alzato gli occhi verso l'oceano, cercando Millie.

<<Lei non è come noi. Siamo cresciuti in fretta, qui. E tu più di me, più di chiunque altro. Siamo come pianeti diversi.>>
<<Non è un buon motivo per lasciar perdere>> aveva risposto Jaydon.
<<Già, forse. Ma che cosa succederà di qui a un paio di mesi? Quando l'estate sarà soltanto più un ricordo? Sai che non tutto si può cancellare con uno schiocco di dita, non devo essere io a insegnartelo.>>

Jaydon si era sdraiato sulla sabbia, con la testa rivolta verso il sole bollente sopra di loro. Le voci di sottofondo erano l'eco di parole che lo sfioravano, danzando intorno ai suoi pensieri caotici, contraddittori, preoccupati.

<<Tutto ciò che so e che mi importa è che voglio stare con lei, Alicia. Lo voglio adesso e lo vorrò domani, o dopo l'estate, o dopo il Big Bang.>>
<<Sai che non andrà così.>>
<<E anche se fosse? Che cosa dovrei fare?>>

Alicia si era sdraiata accanto a lui, anche lei con la testa rivolta al sole. Aveva chiuso gli occhi.

<<Non lo so. Forse...>>

Poi aveva guardato Millie. Il modo in cui rideva con Gregor, il suo essere incredibilmente una persona buona a tutti gli effetti, priva di qualunque forma di malizia, o cattiveria, o negatività.

<<Le spezzerai il cuore, Jaydon. Anche senza volerlo. Vi ritroverete distanti, lontani, separati. E lei starà peggio di come tu o io possiamo immaginare.>>

Jaydon aveva cercato di rispondere, poi però si era fermato. Aveva fatto l'amore con Millie per la prima volta, qualche giorno prima. Ed era stato un momento diverso da qualunque altra cosa avesse provato in precedenza. Ma Alicia aveva ragione.

<<Stai dicendo che dovrei lasciarla? Che dovrei farlo adesso?>>

Lei aveva annuito, si era stretta nelle spalle.

<<Non lo so, Jay. Forse. Forse le farebbe meno male... dopo.>>

Lui non aveva più risposto.

Aveva ragione. Sapeva che era così. Era ciò che lui stesso aveva pensato più volte durante quei giorni. Lasciare Millie. Che idea assurda e giusta al tempo stesso.

<<Non siamo neanche... beh, non siamo fidanzati, Alicia.>>

Alicia si era alzata di scatto e si era appoggiata sui gomiti lasciandoli sprofondare nella sabbia.

<<Porca di quella puttana, Jay! Hai deciso di farmi incazzare fino allo sfinimento, eh? "Non siamo fidanzati">> aveva ripetuto scimmiottando la sua voce <<ma dove diavolo pensi di essere? In un castello di nobili inglesi del tredicesimo secolo? Eh?>>
Aveva poi lanciato uno sguardo carico di ira nella direzione di Gregor. <<È proprio vero. Voi ragazzi avete delle bacche di lampone scadute in testa al posto del cervello. Oh, cosa mi tocca sentire, porca di quella...>>
<<Va bene, va bene, fermati, ho detto una fesseria. Era soltanto per spiegarti che...>>
<<Jaydon, se non vuoi che mi alzi e che ti prenda a schiaffi davanti a tutti - e non mi importa nulla che tu sei tu e stronzate simili- ti consiglio di interrompere le trasmissioni. Ferma la lingua. Mordila, falla sanguinare, fai quello che ti pare. Ma taci. E pensa, ok?>>

Jaydon allora era rimasto in silenzio e Alicia si era sdraiata nuovamente con il corpo sulla sabbia.

<<Credo di amarla, Alicia>> aveva detto infine lui. <<Credo di essere fottutamente innamorato di lei.>>

Una storia d'amore d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora