Qualche settimana dopo, agosto.
Avevo semplicemente lasciato che il tempo scorresse. Qualcuno avrebbe detto che stavo temporeggiando, e avrebbe avuto ragione. Avrei fatto qualsiasi cosa per evitare che Jaydon portasse avanti il piano che aveva in mente. Quando me ne aveva parlato per la prima volta mi aveva anche chiesto di non dire nulla a nessuno, nemmeno a mio padre. Me lo aveva fatto promettere ed io non avrei mai voluto deludere quella sua fiducia. Per quanto odiassi ciò che aveva in mente, non sentivo che avrei potuto tradirlo.
<<È un piacere averti qui, Mills. Dico sul serio. Un vero piacere. Sai, la mummia egizia è più di compagnia. Capisci?>>
Ero uscita con Alicia, eravamo allo Shakespeare's Nights, un pub sul lungomare di East Bay. L'odore di patatine fritte si diffondeva attraverso i tavoli all'aperto.
Sorrisi. Aveva ragione, ero di poca compagnia. Il fatto era che Jaydon era ovunque.
<<Stai andando, non è vero? Per lui, voglio dire. Sei partita. Eh, sapevo che sarebbe successo. Oh, Millie. Ti avevo messa in guardia. Quando il tuo cuoricino spiccherà il volo per l'Alaska, non potrai dire che non te l'avevo detto. Ah, povera me.>>
La guardai, sorrisi ancora.
<<No, Alicia. È tutto sotto controllo.>>
Sì, certamente. Certamente, Mills, tutto. Proprio tutto.
<<L'avete fatto ancora?>>
<<Che cosa?>> le chiesi, pentendomi immediatamente di quella domanda stupida.
Lei alzò gli occhi al cielo e allargò le braccia.
<<L'albero di Natale. Che cosa, Millie? Indovina?>>
<<L'abbiamo fatto ancora.>>
<<E...? Ma è possibile che ti debba estrarre le parole di bocca come se fossero denti del giudizio? Ti sembro una dentista? Eh?>>
<<È stato incredibile. Il fatto è che ogni volta è meglio della precedente. Ma non è soltanto per il sesso.>>
Alicia mi guardò e tra di noi cadde improvviso un silenzio inaspettato.<<Niente è sotto controllo, invece, Alicia.>>
E le avrei voluto raccontare tutto. Le avrei voluto dire ciò che Jaydon mi aveva spiegato circa i propri propositi di vendetta. Le avrei voluto dire che avevo paura, per lui sopratutto, perché era chiaro che con la famiglia di Betty non vi fosse da scherzare. E le avrei voluto dire che nonostante il cuore a mille, nonostante le mani che tremavano, nonostante l'ansia che durante certe notti giocava a costruire castelli dentro di me, nonostante tutto ciò avrei desiderato con tutta me stessa che quell'estate potesse durare per sempre.
<<Come va con Gregor?>> le chiesi.
Durante quei giorni avevo avuto poche possibilità di incontrare Alicia, anche perché era stata sempre molto impegnata al luna park. Aveva dovuto sostituire un paio di ragazze al labirinto degli specchi, ed io mi ero persa gli ultimi eventi della sua vita. Mi era mancata, però. Mi era mancata davvero tanto.
<<Gregor... beh, è definitivamente tornato alla carica. Dopo essere scomparso per qualche giorno... beh, ecco... lui...>>
<<E tu?>>
Alicia alzò una mano e sorrise.
<<Non ho ceduto, se è ciò che pensi. Ah, non puoi capire. Non è stato facile ma...>>Stavo per chiederle qualcosa di più quando mi arrivò un sms. Lo lessi.
Era di Jaydon.
<<Ho una sorpresa per te, stasera. Ci vediamo?>>
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Una storia d'amore d'estate
RomanceMillie ha diciotto anni. È l'estate dopo il diploma: quella in cui si diventa grandi, dicono. Quella in cui si dovrebbe pensare soltanto a divertirsi, un attimo prima di entrare definitivamente nel mondo degli adulti. Ma per lei, che ha dovuto assi...