Il film era finito. Le luci della sala si erano spente, la gente cominciava ad alzarsi, a muoversi, ad uscire.
Io e Alicia, invece, non ci muovevamo. Restavamo lì, tra l'odore di popcorn e le voci che cominciavano a sovrapporsi e mescolarsi intorno a noi.
Non ero quasi mai stata al cinema d'estate, e a dire il vero avevamo improvvisato quell'uscita. Alicia era quasi ufficialmente in vacanza ormai. Gregor non si era fatto sentire (strano) e Jaydon, invece, mi aveva cercata. Gli avevo risposto che avevo bisogno di restare da sola, e non "da sola"'significava soltanto "lontano da lui".
Non era colpa sua, naturalmente. Eppure ciò che era successo quella mattina sulla spiaggia con Betty aveva smosso qualcosa in me. Era stato come un uragano nel mezzo di una giornata perfetta di sole.
Mi aveva messa di fronte alle mie responsabilità e mi aveva corretta a pormi delle domande che avrei voluto (dovuto?) evitare.Quanto pensi che saresti in grado di reggere la stessa situazione in cui ti sei trovata, se tu fossi Betty? E come reagiresti?
<<Mills, io capisco che sei tormentata, e che Jaydon sia una stronzo, e che Betty sia... beh, non so dire cosa sia lei in questo caso. Ma... dovevamo proprio rivedere "Romeo + Giulietta"? Voglio dire, amo questo film. E ho amato Leonardo Di Caprio. Ma... cazzo, sono triste, adesso. È così... drammatico. Così intenso. Sono provata, dico sul serio. Ed è soltanto colpa tua. Lo sai, vero?>>
Sorrisi.
Ecco perché le avevo chiesto di uscire. Non avrei trovato rimedio migliore per come mi sentivo. Alicia era la chiave per superare tutto. Lo sentivo, in qualche modo. Ne ero certa.
<<Beh, Alicia, era una proiezione speciale. Direttamente da un qualche tipo di festival. Perché perderselo? E poi non lo vedevo da... beh (da quanto? Da tanto. Da quando vedere i film insieme era un'abitudine di famiglia) da una vita.>>
Lei alzò gli occhi al cielo poi prese dal sacchetto altri popcorn. Le persone sedute nella nostra fila scavalcavano le nostre gambe per uscire.
<<Andiamo?>> le chiesi.
<<No, mi piace restare qui mentre la sala si svuota. Non so per quale motivo>> rispose Alicia.Era strana. Molto strana. Ma quella era anche una delle ragioni per cui non riuscivo a starle lontano.
<<Com'è andata con Gregor? Davvero non si è fatto sentire?>>
<<Davvero. Ha stupito anche me. Beh, in positivo. Voglio dire, sono sempre felice quando non si attacca come una sanguisuga. Sembra quasi... normale.>>
Sorrisi ancora.Non parlare di Jay, Mills. Resisti, devi resistere. Prendere le distanze. È stata una buona decisione, davvero. E non sarà difficile. Basta che non di pensi. Basta che non pronunci il suo nome, che non torni a quella sera. O all'altra, quando avete fatto l'amore per la prima volta. Non ci... oh, ma come si fa a non tornarci? Non c'è un manuale d'istruzioni per come funzionano queste cose? Non... ma non pensarci, sarà facile. Sarà...
<<Dai, stronza. Raccontami di Jaydon. È per questo che hai scelto il cinema, non è così? Perché saremmo state insieme ma senza parlare. Beh, non funzionerà. Lo sai, vero?>>
Sbuffai. Appoggiai la testa all'indietro, contro la poltrona. La sala si era svuotata quasi completamente.
Le raccontai tutto ciò che era successo con Betty dopo che io e mio padre avevamo fatto uscire Jay dalla centrale di polizia.
<<Cioè, mi stai dicendo che avete fatto di nuovo sesso?>>
Scoppiai a ridere.
<<Di tutto ciò che ti hi raccontato è questo che ti sembra doveroso sottolineare?>> le chiesi, senza riuscire a tornare seria.
Ti adoro, Alicia. Resta sempre così, ti prego. Anzi, trasferisciti a Washington con me.
<<Beh, Millie, è la parte migliore, no? Anzi, gradirei conoscere ogni dettaglio. Oh, sì. Tutti tutti, proprio tutti. Dall'inizio alla fine. Credi che sia possibile accontentarmi?>>
La guardai, probabilmente arrossii. Andava bene così, era perfetto. Restare seduta con lei in quel cinema vuoto era perfetto.
Così le raccontai tutto. Beh, quasi tutto. Fu strano ripensarci. Fu emozionante, eccitante, divertente. Mi fece sentire... leggera, all'improvviso. Come se il peso degli eventi delle ultime ore fosse evaporato in silenzio, svanendo come le persone erano svanite dalla sala. Tutta la drammaticità che mi sembrava di aver provato era come... scomparsa. Sapevo che non era possibile, ma forse il punto non era quello. Forse ciò che dovevo prendere in considerazione era che Alicia mi stava facendo vedere il mondo da un'angolazione differente.
Vita. Era vita, niente più.
<<Che cosa ne pensi?>> le chiesi, guardandola.
<Mmm. Che cosa penso... vediamo... senti, quando riparti per la tua città grigia e fredda... posso farci un paio di giri? Non ci avevo ancora pensato in effetti. Ma ora che mi dici che è così... beh, cazzo, Millie! Si può sapere perché mi hai portata a guardare "Romeo + Giulietta" invece di essere su un fottuto letto con lui?>>E forse aveva ragione lei. Ma Betty...
<<Le storie finiscono, Millie. So che sei dispiaciuta per Betty, scherzi a parte. Ma... beh, è la vita, no? Le persone si lasciano. Se non fosse così... sai quante coppie sono nate, come voi? Sai quanti amori sono finiti per far spazio ad altri? E se anche fosse la storia di una sola estate... beh, se siete arrivati fin qui significa che con Betty le cose già non andavano più. Altrimenti non sarebbe successo. E poi, Millie, tutte quelle volte? In una sola notte? E tu sei qui con me? Dovresti alzare le chiappe e correre da lui adesso. Dico sul serio, eh. Oh, da ora lo chiamerò Jay l'imperatore del sesso. Come suona?>>
Scoppiai a ridere.
<<Dai, finiscila! Lo sapevo, non dovevo dirti tutte queste...>>
Il telefono squillò. Era Jaydon.
Esitai. Le mani mi sudavano. Alicia alzò le sopracciglia facendomi cenno con la mano di rispondere. Lasciai uscire lentamente un po' di fiato dalle mie labbra. Chiusi gli occhi.
<<Millie, se non rispondi tu rispondo io. Dico sul serio, eh. Già immagino la faccia di Gregor mentre gli racconti i dettagli di una notte con Jay l'imperatore del...>>
<<Ok, ok, ok, hai vinto>> dissi sorridendo e mordendomi il labbro inferiore.
Poi risposi al telefono.
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Una storia d'amore d'estate
RomanceMillie ha diciotto anni. È l'estate dopo il diploma: quella in cui si diventa grandi, dicono. Quella in cui si dovrebbe pensare soltanto a divertirsi, un attimo prima di entrare definitivamente nel mondo degli adulti. Ma per lei, che ha dovuto assi...