<<Sono in debito con te, Alicia?>>
L'avevo aspettata per un'ora, più o meno. Ci eravamo sedute allo stesso tavolino del Burgers' Tyrant della volta precedente.
Alicia sembrava ancora più bella così com'era, stanca e senza trucco, a parte per un filo di rossetto.
<<Allora devo dedurre che la tua serata sia andata bene>> mi rispose, stappando una bottiglia di birra con un accendino. Fece lo stesso con una seconda bottiglia e me la offrì.
<<Allora, a cosa brindiamo? Bacio? Mezza pensione? Pensione completa?>>
Socchiusi le labbra e sgranai gli occhi.
<<Eh??> le chiesi, incredula.
<<Oh, Millie. Non vorrai farmi diventare più esplicita di così, non è vero? O forse sì? E va bene, allora, lo avete già...?>>
<<Ok, ok, ok, ho capito, ho capito. Un bacio. Stop. Un bacio e basta. E sono stata a io a...>>
<<Tu cosa?>> mi chiese, sgranando gli occhi a propria volta.
<<Sì, beh, ho seguito l'istinto, ecco. Mi era sembrata la cosa migliore da fare, in quel momento. Ed è stato incredibile. Dico sul serio. Ho paura che tutta questa storia mi farà impazzire.>>Bevetti un sorso di birra, poi mi soffermai ad osservare Alicia. Ero felice di essere di nuovo lì con lei, ma avevo anche bisogno di conoscere delle risposte. Non avrei potuto aspettare che fosse Jaydon a fornirmele, non avrei resistito per... non sapevo nemmeno per quanto.
<<Devi dirmi per quale ragione mi hai messa in guardia da lui quando te ne ho parlato per la prima volta, Alicia. Ho bisogno di sapere.>>
Lei scosse la testa lentamente. Si sfilò le scarpe, si alzò e spostò la sedia di plastica sulla quale era seduta accanto alla mia. Si sedette vicino a me e allungò le gambe sul tavolo.
<<Sì sta più comode così. Non fartelo ripetere ogni volta>> mi disse, scuotendo la testa.
Feci lo stesso. Rimasi scalza anche io e allungai le gambe sul tavolo.
<<Non cambiare discorso, Alicia. Devo sapere, ti prego. Ti prego, ti prego, ti prego.>>
Lei sorrise.
<<Va bene, va bene. Che cosa è successo dopo il bacio, se posso chiedertelo? È scappato via, per caso? C'era qualcuno che lo stava cercando, forse? Ha ricevuto qualche telefonata strana nel cuore della notte, magari?>>
Sentii le mani che avevano incominciato a sudare.
<<Sì, lui... d'un tratto è diventato strano. Diverso. Ha ricevuto un messaggio, era Betty. Poi ha detto che dovevamo correre via perché si sarebbe dovuto occupare di qualche cosa di cui però non ha voluto ancora parlarmi.>>
Alicia annuì, stringendosi nelle spalle.
<<Tipico di Jay. Ascoltami, Millie. Ti ho voluta mettere in guardia perché lo conosco da sempre. Da quando eravamo piccoli. Ha avuto un passato difficile e ha frequentato persone pessime per tanti, troppi anni. Adesso è fidanzato con Betty e... la famiglia di lei è ricca, ricca davvero. Possiede quasi tutto ciò che garantisce entrate economiche consistenti a Portway. E forse non lo avrai notato, ma il turismo è in crescita da queste parti.>>
Annuii. Per un istante mi sembrò quasi sbagliato chiedere informazioni su Jaydon ad Alicia. Mi sentii quasi in colpa per ciò che stavo facendo. Ma avevo il diritto di sapere, o no? Avrei forse dovuto aspettare che fosse lui a rivelarmi la verità?
<<Millie, per farla breve... Jaydon é un bravo ragazzo, ha un cuore pulito, se capisci ciò che voglio dire. Ma se mi chiedessi di mettere la mano sul fuoco circa il fatto che in questo preciso istante lui non sia nel mezzo di qualcosa di incredibilmente pericoloso e illegale, non lo farei. Non potrei farlo. Perché purtroppo non è da escludere che lui frequenti ancora persone dalle quali sarebbe bene stare alla larga. E quando dico alla larga, voglio dire a un miliardo di miglia.>>
Chiusi gli occhi per un istante. Mandai giù un altro sorso di birra e poi mi guardai le mani.
Un'ora fa o poco più lui le stava stringendo, queste mani così piccole.
<<Betty ha qualcosa a che vedere con le persone di cui parli?>>
Alicia annuì.
<<Quando possiedi mezza città, anche se quella città è la nostra beata Portway, di certo non sei un sant'uomo. E in questo caso gli uomini che ruotano attorno a Betty sono diversi. Ci sono i suoi fratelli, c'è suo padre, e poi ci sono altre persone davvero pericolose.>>
<<E Jaydon lavora per loro?>>
Alicia scosse la testa.
<<Non lo so con esattezza, Millie. Per quanto possa dire di conoscerlo, ci sono cose di cui soltanto lui è al corrente.>>
<<Perché hai voluto che lo incontrassi, stasera?>> le chiesi improvvisamente, dimenticando il resto.
Lei esitò per un attimo, poi rispose, e lo fece con un tono caldo, dolce quasi. Un tono che in lei non avevo ancora mai ritrovato.<<L'ho fatto perché voglio bene a Jaydon. Non lo so, ma non credo che sia felice con Betty. E tu... non ti conoscevo nemmeno fino a un paio di giorni fa. E sei stordita, santo cielo. Sei impacciata come una capretta. Sei timida da fare schifo. Ma questo è ciò che ho pensato immediatamente di te. Poi...>>
Si fermò, scrutò più a lungo nei miei occhi e poi la sua espressione divenne così seria che quasi mi fece paura.
<<Poi>> riprese <<mi sono resa conto che c'era dell'altro in te. Oltre quegli occhi da cerbiatto indifeso, non lo so, sai. Ho visto qualcosa. Ho visto una fottuta tigre, Millie. Così ho fatto uno più uno. Ho pensato che magari entrambi avreste potuto avere un'occasione, insieme. Non mi dire che non lo volevi perché ho visto in che modo lo guardavi, in acqua.>>
Arrossii. Anzi, no, fui travolta da una vera e propria vampata di calore. Perché sapevo che era la verità
<<E non è il caso di arrossire così. Non ti ho nemmeno ricordato che cosa ti fossi soffermata a guardare, sotto l'acqua.>>
<<Alicia!>> esclamai, poi scoppiai a ridere e lei fece lo stesso.
In un certo senso, mi sentivo meglio. Avevo avuto le conferme per ciò che riguardava i miei dubbi su Jaydon. Era chiaro che non fosse una bella situazione, e non sapevo che cosa ci avrebbe riservato il futuro. Non potevo sapere quale colore avrebbe avvolto i giorni che ci aspettavano durante quell'estate, ma di due cose ero certa: la prima era che Jaydon era scivolato in silenzio nel mio cuore e nel mio cervello. La seconda era che avrei fatto qualsiasi cosa per non perderlo. Nonostante lo conoscessi così poco. A maggior ragione, forse, proprio perché lo conoscevo così poco. Ero consapevole che sarebbe stato pericoloso. Non avevo idea di come si sarebbero messe le cose durante i giorni seguenti. Ma in profondità dentro di me, batteva già forte il desiderio ardente di rivederlo.
<<Grazie per aver fatto quel che hai fatto, Alicia. Sono in debito con te.>>
Alicia fece una smorfia.
<<Falla finita con queste stronzate e pensa a mandar giù la birra. Guarda che non esiste la possibilità di avanzarla. Capisci?>>Seguii il suo ordine. La birra era fresca, buona, ed era bello essere seduta lì accanto a lei, berla insieme. Eravamo soltanto in due, eppure mi sentivo come se facessi parte di un gruppo.
<<A proposito>> dissi, cercando i suoi occhi <<com'è andata con Gregor?>>
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Una storia d'amore d'estate
عاطفيةMillie ha diciotto anni. È l'estate dopo il diploma: quella in cui si diventa grandi, dicono. Quella in cui si dovrebbe pensare soltanto a divertirsi, un attimo prima di entrare definitivamente nel mondo degli adulti. Ma per lei, che ha dovuto assi...