L'ANNO PRIMA...
Non avere grandi speranze ti salva la vita. Nel mio caso mi hanno salvata da un appuntamento dimenticabile. Sixsteps non poteva scegliere partner peggiore per la sottoscritta. Mi bastò guardare in faccia il principe azzurro che l'app aveva scelto per me per capire che non sarebbe stata la notte che mi ero immaginata. A Chloe e Barbie che mi scrivevano per sapere come fosse andata risposi che l'indomani nessuno sarebbe venuto da me a restituirmi la scarpina di cristallo.
La notte era buia come sarebbe rimasta fino al mattino. Scivolai velocemente nel sonno. Scivolai in un bosco che risplendeva della rugiada posata sulle foglie degli alberi. Da quell'accecante bagliore emerse il volto di un angelo. Aveva i capelli troppo biondi per essere veri. Il mento a punta era incorniciato da una incolta barba bionda. Le folte sopracciglia contrastavano su quella pelle candida, ma aumentavano il fascino della sua espressione enigmatica. Non ricordo se fui io a posare la mia bocca sulla sua o se fu lui a baciarmi per primo. Tutto quello che successe dopo lo ricordo con la nitidezza dei sogni che sfumano al mattino...
Mi risvegliai fuori dalle coperte, stretta al cuscino con le braccia e con le gambe. Quando l'immaginazione ti spinge oltre i confini del proibito, è triste constare come nulla di tutto ciò sia mai stato reale. Nascosi sotto al letto il cuscino che presentava tracce dei miei umori e slinguazzamenti. Non sarebbe stato facile da spiegare a Mercedes, sempre che si fosse mai degnata di ficcare il naso nella camera di sua figlia.
Mi chiusi in bagno. Mi guardai allo specchio. Non mi ero ancora scollata di dosso il sapore del mio vampiro biondo, i capezzoli sotto la canottiera erano turgidi. Alzai la canotta davanti allo specchio, scattai una foto. Il bagliore del flash sullo specchio oscurava lo sfondo, le mie tette risaltavano lucide e rotonde. Cancellai subito la foto.
Seduta sul wc avviai la mia seduta mattutina di stalkering online per vedere quali consigli la notte avesse portato agli studenti della Harper High School. Senz'altro qualcosa di molto allettante, conclusi scorrendo la home su facebook. Erano tutti eccitati per qualcosa di incredibile, di imperdibile, di mai visto prima. Gli aggettivi e le iperboli si sprecavano mentre cercavo di capire cosa avesse infiammato tanto presto gli animi dei miei compagni di scuola. Di certo era qualcosa di piccante che avrebbe dato a me, Barbie, Chloe e alla Cerchia, motivo di spettegolare e di esercitare il nostro potere di vita o di morte sulla misteriosa sgualdrina che quella mattina si era appena guadagnato il titolo di #deepyqueen. L'hashtag mi rimandava su tiktok dove già fioccavano le prime sconce imitazioni di una comica fellatio, ma fu grazie a twitter che potei risalire al video esplicito trafugato con molta probabilità dal cellulare di una ragazza della Harper.
Non ero più in me dalla curiosità. Misi in play. Il riquadro cominciava con una ripresa notturna in spiaggia. La videocamera seguiva di spalle una ragazza che si avvicinava alla riva. Le spalle olivastre per via dell'abbronzatura emergevano da un tubino stretch scarlatto che la fasciava come un'odalisca o, per essere precisi, come una sirena dal culo esagerato. Sogghignai al pensiero che la tipa avesse fatto un po' più di palestra del necessario. Il tessuto elegante del vestitino brillava sotto i fari del molo che ne accentuavano la ruvidezza, come di un'unghia sulla lavagna. Le cosce muscolose sembravano nude sotto l'orlo della gonna elasticizzata ma in realtà indossavano calze color carne delle quali di tanto in tanto si intravedeva il limite dell'autoreggente. Se in una mano reggeva i sandali (color canarino e con la zeppa, un'oscenità), l'altro braccio era teso sotto l'obiettivo perché stringeva la mano di chi in quel momento la stava filmando. Non avevo dubbi sul fatto che quella fosse una troietta che fingeva di tirarsela, ma solo per farlo rizzare di più a qualsiasi maschio deficiente fosse capitato nel suo campo gravitazionale.
Giunta sul bagnasciuga si lasciava cadere sulla spiaggia. L'orlo del tubino si sollevava a rivelare la striminzita linea delle mutandine. Non si era ancora vista in faccia, ma era giovane, trasudava sesso, e sembrava che volesse farlo lì, in quel momento, sbattendosene di tutto e di tutti. Avevo già in mente due o tre acidi commenti da riservarle non appena l'avessi incrociata nei corridoi della Harper. La ripresa intanto si avvicinava al suo seno perché il ragazzo che filmava le stava saltando addosso, anche se difficilmente poteva prendere il controllo di una panterona di quel genere. Ecco, il seno, parliamone. Due meloni che sbandavano da una parte all'altra allentando il tubino che, in quella situazione, a malapena riusciva a contenerle le aureole. Io c'avrò il seno sviluppato, ma quello in questione era talmente gargantuesco che potevo solo sognarmelo. Non aveva il reggiseno, i capezzoli di quei palloni giganti e ballonzolanti sembravano volessero strapparle il tubino. La ragazza non si fece problemi ad afferrarsi una tetta con la mano e a portarla fuori dal vestitino insieme al largo capezzolo rosato. Quella troia egomaniaca si sarebbe beccata tutte le battute che una dietro l'altra si stavano mettendo in fila nella mia testa.
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WIZ GIRL (Completata)
Teen FictionChi è Baby Lynn? Un anno fa era una delle studentesse più amate della Harper High School. Fino al giorno in cui qualcuno ha pubblicato online un video che le ha rovinato la vita. Un video che l'ha spinta a tentare il suicidio. Da allora nessuno ha p...