LIKESTORM #1

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OGGI

Chiudo gli occhi e riesco a vedere il pupazzo dinamico di gomma gonfiabile che si muove sul marciapiede grazie al motore d'aereazione nascosto sotto il piedistallo e che illumina la strada anche di notte. È personalizzato con i colori che riproducono l'abito scuro di un Padre Pellegrino con la gorgiera bianca e il cappello dalle tese larghe e il pennacchio piumato d'azzurro. Segnala ai passanti l'ingresso dello Speaky.

La band di turno che canta Seven Devils, il chiacchiericcio dei ragazzi che sorseggiano analcolici allungati con la vodka e i nerd che sparano con i fucili agli zombie degli Arcade Console non devo sforzarmi di immaginarli, li sento in sottofondo per mezzo delle mie cuffie. Sono a casa, nella mia camera, ma grazie al collegamento da remoto ai telefonini hackerati della Cerchia riesco ad ascoltare quello che i membri riuniti si dicono nella seduta di questa sera. Lì dove pensano di essere al sicuro, nella saletta dello Speaky a loro riservata e seduti intorno alla tavola rotonda. Tutti loro hanno tolto l'amicizia a Mary Goldberg e annunciato la fine della loro amicizia tramite un post ufficiale. Un post che ha raccolto il consenso degli studenti della Harper.

«Ci è andata bene questa volta. La Harper è ancoradalla nostra,» rimugina Barbie. La immagino seduta alla poltrona rossa. Come immagino il loung poug vacante alla sua destra. Quello era il posto di Mary prima che la espellessero dalla élite. Il suo video imbarazzante non era un deepfake come il mio, lei è stata vittima di fappening, che significa veri filmati privati hard rubati alla vittima e diffusi online. Non so se è stata davvero Mary a pubblicare il deepfake che mi ha rovinato la vita, però so che la mia prima vittoria ha il profumo della camera d'ospedale dove sono finita imbottita di antidolorifici. «Siamo rimasti in cinque. Due ragazze e tre ragazzi,» dice Barbie al resto della Cerchia riunita. «Le regole dettano che ci siano sempre tre membri femmine e tre membri maschi. Per una donna che esce, un'altra deve entrare.»

Barbie chiede agli altri presenti di vagliare i nomi delle prossime candidate alle quali inviare l'invito per le selezioni ufficiali. Sta per battere il martelletto di plastica sul tavolo, segno che la seduta è aggiornata, quando Mattt prende parola: «propongo un'altra opzione.» Non c'è mai stata un'altra opzione. Le regole parlano chiaro, le regole non possono essere cambiate. Sono curiosa di conoscere la sua idea così come tutti gli altri. «Baby Lynn.» Non ci credo. Lo sta facendo davvero? Mi eccito nell'immaginare la faccia sbigottita che deve aver messo Barbie. «Baby Lynn era una di noi. Un membro di comprovata fiducia fino a.... fino a quella storia. L'avete vista da quando è tornata? È diversa. È la Baby Lynn che conoscevamo, ma allo stesso tempo è... cambiata. Ha fatto una generosa donazione e ha accettato di passare sotto silenzio. Ha scritto un monologo che ha commosso la classe. C'eravamo, l'abbiamo vista. Riprenderla con noi sarebbe il più grande gesto di perdono e magnanimità che la Cerchia può compiere. Agli occhi suoi e di tutta la Harper.»

Conto i secondi che scandiscono il silenzio tombale sceso improvvisamente nella saletta privata dello Speaky. «Baby Lynn è stata generosa e la Cerchia può ricambiare quella generosità,» è Barbie a parlare, la sua voce non ha tentennamenti. La Cerchia è una democrazia, la leader non può che rispettare la sua legge. «La proposta di Matt è accolta. Dichiaro aperta la votazione,» proclama Barbie. «Chi è favorevole al rientro di Baby Lynn nella Cerchia? Sì o no.» Il voto della leader è sempre il primo. «No!»

Stando alla consuetudine, il voto si esprime lungo il circolo della tavola rotonda partendo dalla destra di Barbie e ritornando alla sua sinistra. Dato che il posto di Mary è vuoto, tocca a Matt. «Sì.» Dopo di lui deve esprimersi Jimmy, il suo migliore amico, il jock della scuola, l'atleta muscoloso dietro al quale sbavano tutte le ragazze. Jimmy non si è mai disturbato ad avere un'opinione propria, tutto quello che vuole Matt per lui va bene. «Sì.» Non riesco a crederci. Ho già due voti e non avevo nemmeno previsto questa situazione.

Viene il turno di Chris, l'altro sportivo, ma con un cervello suo. «No!» Questa non ci voleva, so già come andrà a finire. Dopo Chris deve votare la sua sorellastra, seduta sul divanetto accanto a lui. Chloe dice: «no!» La votazione è finita, i voti parlano chiaro. Barbie raccoglie il verdetto: «Tre no, due sì. Baby Lynn non può essere riammessa. Procederemo con la scelta delle nuove candidate.» Batte il martelletto sul tavolo. «La seduta è aggiornata.»

Tolgo le cuffie. Rifletto su quanto è accaduto. Se anche provassi a entrare nella rosa delle candidate, non otterrei mai abbastanza voti per venire ammessa. Ripasso in rassegna i membri della Cerchia e il mio pensiero torna a fissarsi su Chris. Se ho il suo voto, ho anche quello di sua sorella Chloe. Ce la farei con quattro voti su cinque. Non proprio l'unanimità ma sufficienti per far rigurgitare il pranzo di Barbie.

Frugo nell'armadio della mia camera. Come tutte le ragazze della mia età, è sui social che condivido i migliori stati d'animo. Ma è a un diario che confido i miei sentimenti più oscuri. Ritrovo il diario che ho scritto tutte le sere fino a quel giorno dell'anno scorso, quando la mia vita era cambiata per sempre. Apro il lucchetto. Un sistema vecchio stile, eppure per questo inespugnabile. Sfoglio il diario in cerca della soluzione alla domanda che può ancora una volta cambiare il corso degli eventi. Chi è Chris?

Ritorno a quella volta, nella piscina della Harper High School. Si disputava la gara dei trecento metri stile libero. Ritrovo il giorno in cui scrissi di me, Barbie, Chloe, Matt e Jimmy seduti sugli spalti a tifare per Chris, il nostro nuotatore, il nostro delfino. Io e Matt avevamo da poco scoperto le gioie del sesso. Lui non era tipo da portare il condom nella tasca dei jeans, gli feci sapere che avevo preso la pillola. L'arbitro aveva annunciato il secondo tempo della gara. Chris era ancora della partita, pronto a conquistare il titolo per la Harper contro i candidati delle altre scuole che avevano passato le eliminatorie. Quello era il momento. Tutti quanti erano rapiti dalla competizione. Matt andò in bagno. Io mi alzai poco dopo.

Non andai al bagno delle femmine ma a quello degli uomini che sicuramente era vuoto. Fatta eccezione per Matt, ovvio. Non potevo fargli vedere la topaia dove vivevo con Mercedes, né lui aveva il coraggio di portami in casa, perciò non potevamo farci sfuggire ogni posto e ogni occasione propizia. Quella mattina, quando mi ero alzata dal letto, sapevo già come sarebbe andata a finire: mi ero fatta la ceretta, avevo spruzzato del profumo fra le mie gambe (alla vaniglia, sorrido quando lo rileggo sul diario). Sentivo la gente sgolarsi in palestra ciascuno per il proprio campione mentre Matt entrava attraverso la mia porta sul davanti. A essere onesti, Matt tagliò il traguardo prima ancora di Chris. Matt si riallacciava la cinta, voleva ancora baciarmi, lo respinsi. Non avevamo più tempo. Se ne andò per primo mentre io mi davo una sistemata. Una sveltina è una sveltina, ma così nemmeno me ne accorgo, confidavo al mio diario. Stavo per andarmene quando sentii qualcuno entrare nel bagno accanto al mio. Lo sapevo, Matt faceva sempre così, giurava che la seconda volta sarebbe durata di più. Era tornato per il bis. Non potevamo permettercelo. Uscii dal mio bagno per entrare nel suo.

No, non era Matt. Era Chris. Fra una pausa e l'altra non era andato negli spogliatoi, ma nei bagni dei maschi. Sarebbe stato troppo pericoloso farsi beccare mentre si batteva due dita sull'incavo del gomito e poi ficcava l'ago di una siringa nella sua vena sporgente. Lo stronzo si dopava. Aveva gli occhi a mezz'asta, mi guardava mentre lo guadavo, mentre scoprivo il suo segreto.

Scappai via spaventata. Chris vinse i trecento metri stile libero battendo ogni avversario e stabilendo un nuovo record per la Harper e per l'intera Winter Spell. Io non raccontai a Matt quelli che vidi, non ne parlai con Chris, non lo dissi ad anima viva.

Chiudo il diario, apro il laptop sicuro di Minimal Jack. Lo aggiorno sulla situazione. Mi risponde immediatamente, dice che è pronto a fare la sua parte. Bene, anche io sono pronta a muovere la mia prossima pedina.

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora