OGGI
Mercedes mi ha spiegato – un po' a fatica– che l'anno scorso, durante il mio periodo alla Tipping Wiz, è entrata in contatto con Nathan e Alice Lomax. Volevano stipulare una assicurazione sulla vita con il loro figlio quale unico beneficiario. Poi però hanno cambiato idea. Perché Lomax non me l'ha mai detto? E soprattutto, perché Mercedes sembrava così disturbata dalle mie parole su Lomax? Che è successo fra di loro? Mercedes non ne vuole parlare. Ha detto solo: «non perderci tempo, Baby mia. Quel ragazzo non ne vale la pena.» Non ho tempo per pensarci. Devo allenarmi con Jimmy. Ogni mattina prima della scuola e ogni pomeriggio dopo le lezioni. Non devo pensare ad altro. Lomax mi ha già distratta a sufficienza.
Quando decidi cosa vuoi, devi dedicare tutta te stessa per ottenerlo. Ci saranno sicuramente distrazioni e tentazioni di mollare tutto, ma tu devi essere più forte e andare avanti. Jimmy si è fissato un obiettivo: vuole sconfiggermi, essere più veloce di me. Farà tutto il necessario pur di riuscirci. Inizia così a seguire i miei stessi ritmi di allenamento. Mangia come me, nei miei stessi orari. Salta gli allenamenti di basket facendo infuriare il coach Norris. Sacrifica serate allo Speaky per andare a letto presto e avere più energia. Cosa che, come previsto, ha effetti sulla Cerchia. Dobbiamo essere tutti presenti alle riunioni, ma Jimmy inizia a essere latitante. Questo permette a Chloe di frequentare sempre più il Censored Inn, a Matt di stare più vicino a Patricia Haggis, a Chris di restare chiuso in casa nel buio della sua depressione, e soprattutto a Barbie di sentirsi una leader incapace non riuscendo a tenere unita la Cerchia. Un fallimento che la spinge sempre più verso il demone dell'anoressia da cui sembrava essere sfuggita. Tutto sta andando alla perfezione. Soprattutto perché, nonostante il suo impegno, niente di ciò che fa Jimmy è sufficiente per sconfiggermi. Posso passare alla fase due.
Una delle nostre mattine, quando si ferma per riprendere fiato perché ancora una volta non riesce a starmi dietro, Jimmy mi chiede in cosa stia sbagliando. Cosa debba fare di più. In quel momento, posso fare la mia mossa: «dieta ed esercizio sono indispensabili, Jimmy. Ma in effetti c'è dell'altro. Non conta la velocità, conta la resistenza. Ho iniziato a superare i miei limiti quando mi sono liberata del mio carico emotivo. Quando ho ammesso con me stessa, ad alta voce, che se fossi morta durante la mia aggressione non sarebbe stato tanto male dopo quello che avevo subito per il deepfake. Libera la tua mente e sarai insuperabile.»
Jimmy passa la mano sulla fronte per togliersi il sudore. Nonostante la stanchezza trova il coraggio di ridere. «Ma dai, Baby Lynn! Che cazzata new age è?» Comprendo il suo scetticismo, ma gli assicuro che è la verità. Lo invito a provare, a confessare una cosa. Una cosa piccola, niente di troppo profondo. E dopo vedremo se sarà più veloce. Jimmy solleva le sopracciglia, assumendo la classica espressione da "e va beh". Per non raffreddare i muscoli facciamo un po' di stretching, mentre Jimmy pensa a cosa dirmi. «Ricorda,» sottolineo mentre sollevo la gamba sinistra, «non basta ammetterlo nella tua testa, devi dirlo ad alta voce.»
«Hai presente la Hunt?» esordisce Jimmy, sorridendo. La nostra professoressa di biologia. Una rossa quarantenne schiacciata in un matrimonio infelice. Jimmy racconta che durante un compito la Hunt aveva sparpagliato gli studenti in banchetti da uno lungo tutta la classe, per impedire che copiassero. Jimmy era seduto proprio vicino alla cattedra e la Hunt, che quel giorno portava una gonna nera sopra il ginocchio, aveva aperto le gambe facendo vedere a Jimmy le sue mutandine rosa con il fiocco di Victoria's Secret. Una distrazione? No. Lei lo aveva fatto apposta. Jimmy le aveva sorriso e la Hunt, ricambiato il sorriso, aveva aperto le gambe ancora di più. Non sarebbero andati oltre, entrambi lo sapevano. Ma Jimmy sapeva che, il giorno del diploma, la Hunt lo avrebbe trascinato in un motel fuori Winter Spell e se lo sarebbe cavalcato fino a prosciugarlo.
«Non ti ho chiesto uno dei tuoi raccontini piccanti,» gli dico con un tono di rimprovero. «Devi darmi qualcosa di vero.»
Jimmy fa qualche passo su e giù, intrecciando le mani dietro la testa. Decide di raccontarmi il giorno più brutto della sua vita. Aveva dieci anni ed era a casa di suo nonno. Jimmy sapeva che, da qualche parte, il nonno nascondeva una scatola di sigari cubani importati illegalmente. Lui voleva solo guardarli. Aveva sentito odore di sigaro nella biblioteca del nonno. I sigari dovevano trovarsi lì, magari nascosti fra i libri. Jimmy aveva cercato dappertutto, e alla fine li aveva trovati dietro una vecchia edizione rilegata in pelle di Moby Dick. Aveva appena avuto il tempo di prendere un sigaro quando si è sentito afferrare per il lobo delle orecchie. Il nonno lo aveva scoperto. Tirandolo per le orecchie ha chiuso Jimmy in una stanza dicendogli di aspettare per capire come punirlo. Dopo tre ore il nonno era riapparso dicendo che poteva uscire. La punizione era quella: aspettare e immaginare come sarebbe stato punito.
«Sì... è già qualcosa di più...» cerco di essere comprensiva, senza però nascondere un velo di delusione: «ma ancora non basta.»
Per Jimmy rimane ancora "una cazzata new age" ma arrivati a questo punto è una questione di principio. Non può battermi in velocità, allora cerca di superarmi in sincerità. Le sue confessioni però sono deboli. Memorie di piccole giornate storte. Chi non le ha mai avute? Chi non ha mai voluto che il proprio padre ci dicesse "sei stato bravo" rispetto al classico e asettico "ben fatto"? Chi non è mai scoppiato a piangere così, senza motivo? Jimmy non riesce a essere del tutto sincero. Gli dico che per oggi l'allenamento finisce qui. Jimmy però non ci sta. Mi segue e chiede di continuare, in fondo ci sono ancora un paio d'ore prima del tramonto. Proseguo per la mia strada, invitandolo a continuare solo con gli allenamenti. Forse non tutti hanno il coraggio di confessare qualcosa che li farebbe stare male. Jimmy non vuole essere preso per vigliacco. Io specifico che essere vigliacchi e non avere coraggio sono due cose diverse. La vita è piena di queste sfumature di grigio. A noi coglierle. Jimmy mi accusa di avergli dato pure dello stupido. Io lo invito a riflettere bene sulle mie parole, ma se vuole consolarsi deve solo schioccare le dita. Una delle sue girls apparirà per fargli passare un piacevole pomeriggio.
A quel punto, Jimmy si mette a urlare. «Esatto, Baby Lynn! Sono uno che scopa parecchio! Sono Jimmy il seduttore, il donnaiolo! Jimmy orgasmo multiplo garantito! E secondo te mi piace essere solo questo?» Mi giro a osservare Jimmy, che abbassa il tono della voce senza diminuire la foga. «Credi che non sappia perché le ragazze vengono a cercarmi? Cosa ottengono dopo essere state con me? Io sono una macchina del piacere, un mezzo per ottenere like e condivisioni sui social. Credi che non abbia mai voluto niente di più? Una relazione seria, un vero legame. Sembra che tutti possano averne. Tutti tranne me. Come sono convinti che io nemmeno voglia cose simili. "Jimmy non prende mai niente sul serio!" dicono in giro, "Jimmy vuole solo divertirsi!" Ho sentito queste parole tutta la vita. Alla fine, ho smesso di combatterle. Sono diventato quello che gli altri vedevano in me. Tanto non avrebbero mai visto nient'altro.»
Jimmy socchiude gli occhi e prende un grande respiro, come se si fosse tolto un macigno dallo stomaco. Gli chiedo se ha ancora abbastanza fiato per correre. «Ti farò mangiare la polvere, ragazza!»
E così corriamo, e questa volta Jimmy accorcia le distanze. Sono io che lo sto lasciando vincere. Per il mio piano devo indurlo a credere che confessare ad alta voce sia servito. Così non smetterà più di chiudere la bocca.
Quando arriviamo al traguardo Jimmy è stremato ma felice. Sente che finalmente qualcosa si sta smuovendo. Si rimangia tutto quello che ha sempre detto o anche solo pensato sulla psicologia new age, cristalloterapia o gli oroscopi. Sorrido e gli dico di non esagerare. E di non abbandonare il sentiero appena trovato: «continua a scavare dentro di te, a capire cosa buttar fuori. Più sarai sincero più ti sentirai libero dai tormenti, e potrai andare più veloce. Ma non dimenticare, soprattutto, di passare dalle parole ai fatti. Ora che hai avuto il coraggio di dire cosa vuoi, agisci di conseguenza o sarà inutile.»
Jimmy annuisce, convinto che sia la strada giusta. Quella sera, tornato a casa, pubblica una foto su instagram. Un primo piano dei suoi jeans, scrigno della sua virilità, e un lucchetto proprio davanti la zip. Segue una concisa didascalia: Sorry girls, no more pleasure! e qualche hashtag fantasioso come #AbstinentJimmy #AllByMyLeftHand #JimmyTakeHisChoice e così via. Segue una serie di commenti disperati e di faccine triste delle sue girls che tuttavia non smuovono Jimmy dalla sua decisione, che ancora si illude di aver preso da solo.
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WIZ GIRL (Completata)
Teen FictionChi è Baby Lynn? Un anno fa era una delle studentesse più amate della Harper High School. Fino al giorno in cui qualcuno ha pubblicato online un video che le ha rovinato la vita. Un video che l'ha spinta a tentare il suicidio. Da allora nessuno ha p...