DEEPY BABY #3

2.7K 314 221
                                    


L'ANNO PRIMA...

«Quando li hai comprati?» Barbie faceva gli occhi a cuoricino al cospetto dei miei stivaletti sportivi dell'Adidas. «Li ho presi a mia madre,» le risposi mentre controllavo sul cellulare a che punto fosse l'installazione di Sixsteps. «Non si arrabbierà?» mi chiese Barbie schiudendo le labbra in un'espressione di meraviglia. Così facendo pronunciava gli zigomi ossuti sulle guance: allora Barbie era tremendamente magra. «Beh, lei ha preso la mia gonna,» risposi: «direi che siamo pari.»

Il click di una videocamera mi fece scattare verso la ragazza che aveva appena fotografato le mie Adidas. «Cancellala subito,» le ordinai senza darle possibilità di replica. Comportava anche questo essere la leader della Cerchia: diventare oggetto di invidia e di emulazione da parte di chi non è come me. Quella ragazza, che era sinceramente ammirata, si fece rossa, cancellò la foto e sgattaiolò via lungo i corridoi della Harper High School. Indossai al rovescio il berretto nero con la sigla I♥NY e tornai da Barbie: «se Mercedes scopre che le ho preso le scarpe mi uccide.»

Un po' mi dispiaceva per mamma. Aveva già tante rogne al lavoro, con una figlia da crescere senza l'aiuto di un marito, e con i colleghi che le lanciavano frecciatine sessiste. A casa si lamentava tutti i giorni delle pratiche che nessuno voleva sbrigare e che si accumulavano sulla sua scrivania. A quel tempo Mercedes era una semplice assistente nella compagnia assicurativa dove lavora tuttora. Un'altra donna avrebbe preferito far carriera strisciando sotto la scrivania del capo, lei invece voleva arrivarci onestamente a sedersi al tavolo dei grandi. Una figlia che le rovinava le uniche scarpe fighe che poteva permettersi avrebbe dovuto essere l'ultimo dei suoi pensieri.

«Come va con Matt?» voleva sapere Barbie mentre apriva il suo armadietto per prendere i libri. Io poggiai le spalle sul mio di armadietto e scoprii che Sixsteps era operativo sulla home del cellulare. «Va come deve andare,» risposi evasiva. Pigiai l'icona dell'app.

Chloe ci raggiunse insieme a Chris, il suo fratellastro. «Hey, troiette, come andiamo?» Chloe è sempre stata una tipa allegra. Notò che anche io ero ceduta alle tentazioni di Sixsteps. «È una figata pazzesca,» disse. Barbie riempì lo zainetto con i libri delle lezioni: «ma che avrà di così speciale?»

«Hai presente la teoria dei sei gradi di separazione?» chiese Chris: «ciascuno di noi può essere "collegato" a un'altra persona attraverso una catena di conoscenze tra cinque individui. È così che Sixsteps trova il tuo "partner ideale".» Chloe prese il cellulare dalla tasca posteriore dei suoi jeans slim fit: «vi faccio vedere come funziona.»

Chloe aprì l'app e puntò il cellulare verso Chris: «avanti, tira fuori il tuo.» Chris le sorrise e ubbidì. «Dovete semplicemente aprire Sixstepes e avvicinarlo al cellulare di un'altra persona che ha pure Sixstepes,» proseguiva Chloe: «l'app riconosce gli interessi comuni che avete attraverso le pagine social. Dovete farlo con cinque persone che hanno Sixsteps, l'app incrocia tutti i dati raccolti ed elabora il profilo perfetto della sesta persona, cioè il partner adatto a voi. Così vi darà il nome del "fortunato" che fa per voi.» I cellulari di Chloe e Chris si sfiorarono, e sulla schermata di entrambi vennero indicizzate le preferenze in comune: il nuoto (Chris è il nuotatore provetto della Harper), gli Stooges (il gruppo di Iggy Pop), i noodles... Chloe ebbe come un'illuminazione e mi fissò: «ma tu stai con Matt! Vi siete lasciati?»

Non volli rispondere, e non lo feci perché proprio in quel momento arrivarono Matt e Jimmy. «C'è l'allenamento più tardi,» esordì Jimmy: «venite a vederci?» Chris e Chloe ci sarebbero andati, Barbie alzò gli occhi al cielo: «non posso, ci sarà quella santarellina di Mary e non ho voglia che venga a leccarmi il culo pure oggi.»

Non appena suonò la campanella, gli altri si avviarono verso le lezioni, Matt mi sbarrò il passo. «Noi due dobbiamo parlare,» disse e fece di tutto per non guardarmi nella scollatura dove tenevo appesi i Ray-Ban. Il top che mi fasciava l'addome era molto stretto, snudava le scapole e l'ombelico e mi metteva in risalto il seno neanche fosse un costume da spiaggia. «Ci siamo già detti tutto,» provai ad andarmene ma lui allungò il braccio sugli armadietti ostacolandomi il passaggio. «Questo lo dici tu!» il suo tono era perentorio. Ora si concentrava sulla mia bocca, lo aveva sempre attratto il mio labbro superiore da perfetta baciatrice. Lo mossi lentamente per sussurrargli...

«Datevi una mossa!» era il signor Duke a far fretta ai ragazzi che ancora si attardavano in corridoio. Fu la mia salvezza, superai Matt e andai per la mia strada. Lo so che in quel momento Matt era come imbambolato dai miei short jeans che si stringevano sul sedere come un costume. Non sarebbe dignitoso per un liceo, ma anche il preside era imbambolato.

Quella mattina mi tenni alla larga da Matt. Quando lo rividi a ricreazione sgattaiolai nei bagni, e poi filai dritta in classe. Alla fine delle lezioni, presi di gran carriera la via d'uscita. Arrivata agli scalini, avvertii una vibrazione del cellulare. Lo presi. La notifica sulla home diceva: It's a Match! Avevo lasciato Sixsteps attivo, e l'app aveva continuato a funzionare. Probabilmente aveva sincronizzato i miei social e le cronologie con quelli degli altri cellulari che dovevo aver sfiorato inavvertitamente durante tutte quelle ore. Scrollai il profilo del "partner" che Sixsteps aveva scelto per me e verificai le corrispondenze tracciate dall'algoritmo: le moto da cross (sì, ho un debole per le Kawasaki 750), il knockout game (avevo messo il like ma non me ne importava un granché), We'll Meet Again (una canzone che avevo in playlist solo perché la cantante si chiama Vera Lynn) e altra robaccia.

Non credetti fosse attendibile, ma dovevo dare un taglio alla storia con Matt. Accettai l'invito. Avevo un appuntamento per quella sera...

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora