PUSSY FEVER #2

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L'ANNO PRIMA...

Spengo il cellulare e lo rilascio nello spazio sotto al banco. Ho già detto che il mio training alla Tipping Wiz era fatto di lezioni teoriche, missioni in strada e allenamenti fisici. L'esame del secondo semestre si era svolto in una specie di aula molto simile a quella della Harper High School, anche se termini come "trimestre" facevano molto "corso universitario".

I banchi erano vuoti tranne il mio, unica alunna di Minimal Jack. Lui, il mio mentore, sedeva alla cattedra, con il suo elegante vestito nero. Aveva ruotato una clessidra sul tavolo: nella mezz'ora che avrebbe impiegato la sabbia per spostarsi da una sezione all'altra, io avrei dovuto completare il test.

Scartai la busta che trovai sul banco. Era un questionario. Domande aperte o a risposta multipla, e nessuna aveva a che fare con i trucchi di magia, le lezioni di mimica o le nozioni psicologiche con le quali Minimal Jack mi aveva indottrinato negli ultimi mesi. I quesiti sembravano scritti da un sacerdote o da un cappellano. Mi veniva richiesto di argomentare sul decalogo o sui sette segni del Vangelo di Giovanni, roba che non ne avevo idea.

Desideravo tornare in camera per vedere come stesse la mia tarantola. Avevo sostituito i cinque centimetri di terriccio nella sua gabbia, e speravo fosse abbastanza umido perché se ci fosse caduta sopra, e la terra era secca, si sarebbe fratturata l'addome. Invece dovevo starmene lì a individuare le differenze fra misericordia corporale e quella spirituale, fra inquisizione moralista e regime dell'intolleranza. Il catechista che aveva preparato il compito si spingeva però a esplorare temi più moderni: mi sollecitava a rintracciare i segnali di tentazione dell'antico serpente nelle fake news, e il messaggio di Dio nelle opere dei molestatori. Fortuna che, prima di metter via il cellulare, avevo letto per caso una barzelletta su Giobbe e i suoi amici Elifaz, Bildad e Zofar che poteva tornarmi utile.

Scaduto il tempo, raggiunsi la cattedra. Minimal Jack stava correggendo a matita i disegni di un fumetto in ciclostile. Le illustrazioni, da quello che potevo intuire dalle pagine aperte, raccontavano di alcuni Crociati che in Terra Santa si erano messi a saccheggiare e a depredare, a uccidere Turchi e a violentare donne, in nome della Chiesa, ma solo per fondare il loro regno orgiastico dentro squallide roccaforti. «I disegni fanno cagare,» dissi sperando di ingraziarmi il suo favore, dato che li stava correggendo. Si limitò a guardarmi, e disse: «li ho fatti io.» Che figura! Così erano quelli i famosi fumetti di cui mi aveva raccontato e che aveva autoprodotto quando ancora andava al liceo.

Minimal Jack mi prese i questionari dalla mano e domandò: «chi ha risposto alle domande?» Oramai mi ero abituata alle sue battute spiazzanti, nascondevano sempre più di quanto non apparisse. Risposi con la verità: «sono stata io a rispondere.»

Minimal Jack capovolse ancora la clessidra riattivando il meccanismo della sabbia. «Te li correggo in mezz'ora. Non puoi abbandonare la classe. Torna al tuo banco e aspetta. Gioca al cellulare, fai quello che vuoi. Hai mezz'ora, dopo si ricomincia.»

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora