PUSSY FEVER #5

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L'ANNO PRIMA...

Mi aveva dato un'altra mezz'ora di tempo per rispondere a un questionario sui sette giorni della Creazione e sul popolo di Israele. «Chi ha risposto alle domande?» mi chiese ancora una volta Minimal Jack quando consegnai il compito finito. Per la seconda volta gli risposi: «sono stata io a rispondere.»

Tornai al mio banco in attesa dei risultati. Minimal Jack correggeva a matita. Non mi aveva dato gli esiti sul primo test, e dubitavo me li avrebbe dati di questo secondo. Non sapevo cosa sarebbe successo. Ero però ormai abbastanza scafata da sapere che i quesiti non erano stati preparati da un incaricato pastorale della diocesi ma da Polly, la Tipping Girl appassionata di ciclismo, romanzi erotici e incaricata dei lati testuali delle operazioni firmate Tipping Wiz. Rimuginai a lungo, non usai il cellulare in quella mezz'ora, attesi che Minimal Jack mi chiamasse in cattedra, dove mi avrebbe consegnato il terzo test di fila. Passai quei trenta minuti a osservare il mio maestro. Mi eccitava ogni giorno di più. Non sono mai stata una di quelle ochette ammaliate dai professori, non era nemmeno la sua bellezza a stuzzicare le mie voglie. Era il potere che emanava a far colpo su di me. Era dentro di lui, come qualcosa di innato. Se me lo avesse chiesto sarei scivolata sotto la cattedra, gli avrei aperto i pantaloni attillati liberando la sua virilità e lo avrei prosciugato con moto ritmico e deciso. Me la sarei goduta tutta a farlo godere, lui che mi aveva salvata, lui che mi stava addestrando. Minimal Jack, il mio salvatore.

Tuttavia non sarebbe accaduto. Così, stanca e frustrata di tutta l'attesa, gli lanciai i fogli sul tavolo con la delicatezza di una porchettara a Teheran. Minimal Jack sorrise divertito. Non corresse il terzo compito come prevedevo, si alzò e raggiunse la lavagna. «Ti devo delle risposte,» disse con dolcezza sfogliando il mio primo compito. Forse aveva capito di essere stato troppo duro con me, forse anche lui mi amava come lo amavo io, ma non poteva darmelo a vedere, non mentre mi addestrava. Appuntò con il gesso sulla lavagna alcune delle risposte chiave. «Quello che si evince tra le righe dalle tue prime risposte è che sentirsi vittime, il desiderio di giustizia e l'aspirazione alla punizione, ci spingono verso l'ira. Suggerisci che dobbiamo sforzarci di inseguire la necessità del perdono. Giuseppe figlio di Giacobbe non avrebbe saputo rispondere meglio.» Mise da parte i fogli, prese il secondo questionario corretto e riprese ad appuntare alla lavagna le risposte principali. «In questo secondo compito sei invece arrivata a suggerire che le monache di clausura non assolvono egregiamente il compito di parlare a Dio degli uomini, perché se un uomo volesse davvero parlare a Dio lo farebbe da solo.» Lanciò il questionario sulla cattedra con meno delicatezza di quanto ne avessi usata io prima.

«Insomma, il primo questionario sembra compilato da un insegnante per la direzione spirituale, il secondo invece sembra scritto da un'atea convinta. Tutte e due le volte ti ho domandato chi li avesse svolti, tutte e due le volte mi hai risposto: "io".» Venne ad appoggiarsi al bordo della cattedra, incrociando la braccia sul petto. «In verità ti dico che nessuna delle due volte sei stata "tu" a rispondere. Nella mezz'ora prima che ti facessi cominciare il test numero uno, e nella mezz'ora di clessidra fra il primo e il secondo test, ti ho concesso di stare al cellulare. Ignoravi che la prima volta avevo tempestato le tue connessioni con una serie di notifiche che avevano lo scopo di farti rispondere al test attitudinale con le idee di una fedele. Ignoravi che la seconda volta ho ancora pilotato le tue risposte bombardando le tue connessioni precedenti con una serie di cookies subliminali che ti avrebbero reso una spudorata blasfema.» Minimal Jack si lecca le labbra, come se assaporasse la sua vittoria, la mia sconfitta, ma io so che è me che vuole assaporare, il mio corpo. «Vedi, Baby Lynn, ho sempre sostenuto che la ragione e l'emotività di una persona si muovono su due binari paralleli. Facendo leva sui tasti giusti, tramite le istruzioni dettate da un semplice smartphone, possiamo alzare o abbassare i livelli della ragione e dell'emotività di una persona. Se lo volessimo, potremmo trasformare una donna timorata di Dio in una squillo e potremmo rendere eccellenti le prestazioni sessuali di una vergine. Se lo volessimo, potremmo trasformare una persona mite in una persona rancorosa e potremmo renderlo il perfetto serial killer. Io ho voluto che tu fossi la persona che desideravo, quando io lo desideravo.»

"Se vuoi giocare a fare Dio, devi prima imparare a fare il diavolo!" mi aveva detto una volta Minimal Jack. Presi il mio ultimo compito dalla cattedra e glielo sbattei sul petto. «Non hai ancora corretto il terzo compito, MJ.»

Sorpreso, Minimal Jack si rigira i fogli fra le mani, e mi chiede: «chi ha risposto alle domande?»

Gli faccio l'occhiolino e rispondo: «Baby Lynn!»

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora