LIKESTORM #8

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L'ANNO PRIMA...

«Non sono Kim Dotcom.» Minimal Jack mi aveva portato a cena per festeggiare l'inizio del mio anno di prova alla Tipping Wiz. Aveva guidato lui la Olds Mobile 442 una volta tanto. Io non avevo mai sentito nominare prima Kim Dotcom, all'anagrafe Kim Schmitz, il nerd malvagio creatore di Megaupload e finito in galera. «Io sono meglio di lui.»

Eravamo seduti a un tavolino rotondo. Per contenere l'entusiasmo tenevo i piedi uniti, allacciati nei sandali con le zeppe di sughero. Io non avevo dei vestiti eleganti da sfoggiare, né soldi per potermene permettere uno. Per fortuna non ho mai difettato né di inventiva né di gusto. Avevo indossato il mio costume da bagno rosso unico pezzo, stile guardaspiaggia con la zip che corre verticalmente nel mezzo per regolare la scollatura: ovviamente il fatto che nascondessi la parte di sotto sotto la minigonna jeans dagli orli sfilacciati e che avesse le strisce bianche Adidas sui fianchi contribuiva a farlo passare per un pastiche d'ultimo grido.

Lui era vestito con la giacca, la camicia e la cravatta total black. Restituì la carta dei vini alla cameriera dopo avere espresso la sua preferenza. «Debra Jones ha agito secondo uno schema euristico antiquato, quello della "libertà di pensiero". Tu sei andata oltre: hai sabotato l'euristica!» Era fiero di me, lo percepivo nella sua voce. «Avevo pensato che anche Debra avesse la stoffa, ma non era così. Lenta come una tartaruga, la ragazza. Lei è figlia di un "difetto" del nostro sistema, il suo modo di ragionare procede secondo quello sbaglio endemico che ho il desiderio di estirpare dal nostro mondo. Tutte le evoluzioni procedono per piccoli errori. Debra è stato il mio errore, e l'ho rimosso.»

Arrivarono le prime portate di uramaki con salmone e avocado. Minimal Jack si dichiarava essere un sushiano, e io non potevo essere più felice di ciò. Sushiano, neanche questa parola avevo mai sentito e lui la pronunciava con il rispetto dovuto a un credo religioso. Gli chiesi qual era il grande progetto cui spesso lo sentivo riferirsi. Non sapevo se fosse pronto a parlarmene. «Devi pensare a me come a un mago in una storia fantasy. Il nostro mondo è un universo social, e i maghi di oggi sono gli hacker. Io non sono un hacker come gli altri. Diciamo che la psicologia social è il mio campo d'interesse.» Le sue bacchette sventrarono l'uramaki, divelsero l'alga, sparpagliarono il riso e addentarono il salmone. Mi fece tornare in mente quando in maniera simile aveva sbudellato le mie pere in ospedale. «Io immagino un futuro diverso, Baby Lynn. Immagino un futuro fatto da persone diverse. Persone che possiamo rendere libere nel senso più puro del termine. Ci sarà tempo per parlarne.»

La cameriera ci interruppe per lasciare il vino. Alzammo i calici per brindare. A me. A Baby Lynn. C'era però ancora una domanda che mi ronzava in testa. «Che fine ha fatto Debra Jones?»

Minimal Jack fece ondeggiare elegantemente il calice fra le sue dita ben curate, il vino tracciava ampi cerchi sul vetro. «Oh, non devi preoccuparti per lei. Debra Jones è il passato.»

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora