RED ZONE #5

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Quando il preside Duke è stato mandato a chiamare, nel corridoio della Harper High School si era già formato un folto gruppetto di curiosi. Alcuni si trovavano lì già da prima, altri erano stati informati proprio da WIZ grazie a foto e commenti. Il preside arriva, scortato da due bidelli armati di straccio e secchio per le pulizie. Si fa largo fra i suoi studenti e arriva di fronte all'armadietto di Lester dove si rende conto della gravità della faccenda. Sono ricominciate le aggressioni verbali e gli atti di vandalismo con la bomboletta spray. Qualcuno questa mattina ha scritto TRANSCHIFO sull'armadietto di Lester. Il preside Duke dice agli studenti di non preoccuparsi, soprattutto a Lester. La Harper High School ha dimostrato tolleranza zero verso i crimini d'odio. Il colpevole sarà trovato presto ed espulso.

Lester osserva l'intera scena, impassibile. Sente l'inconfondibile suono che annuncia l'arrivo di una nuova notifica e controlla quello che WIZ gli sta suggerendo. Mentre ripone il cellulare in tasca, Lester alza le spalle e commenta con una semplicità disarmante: «non importa.» Il preside Duke non riesce a credere a quel che ha appena sentito. Teme che Lester sia in stato confusionale per via dell'infamante scritta e gli rinnova la sua promessa di trovare il responsabile. Lester annuisce: «ho capito. Ma davvero, non importa.» Il suono di altre notifiche in arrivo risuona per tutto il corridoio. Studenti prendono atto del suggerimento di WIZ, che Lester sintetizza: «questa storia non merita attenzione, e soprattutto condivisione.»

Lester sistema lo zainetto sulle spalle e si avvia in classe. Come lui fanno tutti gli altri studenti, che obbediscono a ciò che WIZ ha detto loro: dimenticare questa storia. Cancellare ogni foto, post o commento a riguardo. Come se non fosse mai accaduto. In meno di due minuti, il corridoio si svuota del tutto. Rimangono solo i due bidelli e uno sbigottito preside Duke. Non sa cosa sia successo, e probabilmente non lo capirà mai. Dà comunque ordine ai bidelli di procedere: quella scritta deve sparire in men che non si dica. Poi torna in presidenza, sorprendendo Jenna imitare Madonna/Cowgirl sulle note di Don't Tell Me. Sceglie di evitare i rimproveri per questa volta, avendo altro a cui pensare, e chiede a Jenna di chiamare Dylan. Emergenza informatica.

Dylan Nowak è uno dei bidelli della Harper High School. La sua famiglia è di origine polacca, ma vivono a Winter Spell da quasi settant'anni. Nessuno di loro ha mai avuto un lavoro redditizio, infatti i Nowak vivono tutti nel quartiere povero. Dylan però ha sempre avuto talento per i computer. Quando il preside Duke ha convinto il comitato studentesco a installare un sistema di videosorveglianza nella scuola è stato Dylan Nowak a montare le telecamere nei corridoi della Harper e le ha collegate ai computer della sala di controllo. Solo Dylan ha la chiave d'accesso alla sala che rimane sempre chiusa, tranne per la pulizia mensile e per controllare le immagini in circostanze eccezionali. Come quanto accaduto a Lester questa mattina, o a Chris mesi fa.

Dylan si incontra con il preside Duke di fronte la sala controllo. Apre la porta con la chiave e inizia a controllare le immagini. Pochi istanti dopo, l'allarme antincendio della Harper High School viene attivato. Il preside dà una rapida occhiata ai monitor e non sembra ci sia fumo da nessuna parte. È comunque costretto a seguire la procedura. Lui e Dylan escono dalla sala controllo. Visioneranno i filmati più tardi. Dylan chiude la porta della sala e si avvia all'esterno, insieme agli altri studenti che stanno uscendo dalle aule.

È il momento per me e Lomax di entrare in azione.

Dylan e il preside Duke non mi hanno vista mentre applicavo del nastro adesivo sulla porta della sala controllo, rimasta aperta mentre loro erano di fronte ai computer. E nella confusione in seguito all'allarme antincendio che io stessa ho attivato, non hanno sentito che la serratura non è scattata quando Dylan ha girato la chiave. «Non sei Nancy Drew, sei Veronica Mars!» commenta Lomax, ancora stupito che il trucchetto abbia funzionato. Sorrido, e mi siedo al posto di Dylan.

Abbiamo solo pochi minuti, non possiamo sprecarli. Prima di tutto cancello ogni immagine di Lomax – sebbene mascherato – che vandalizza l'armadietto di Lester. Noto la sua espressione mortificata. «Era necessario,» gli dico stringendogli la mano in segno di conforto: «dovevamo entrare qui.» Lomax annuisce e mi invita a fare presto. Eliminate le prove, inizio a fare una scansione del sistema. Non sono un hacker professionista come Minimal Jack, ma qualcosa l'ho imparata. Ad esempio so riconoscere se un sistema di videosorveglianza è stato compromesso e se le immagini vengono rindirizzate a un laptop in particolare. Tutto questo in nome di un'ipotesi per cui io e Lomax abbiamo rischiato l'espulsione questa mattina. Ipotesi che tuttavia credo esatta. Perché se Minimal Jack è interessato alla circolazione di WIZ fra gli studenti della Harper High School, vorrà certo tenere d'occhio il suo esperimento. A questo punto a cosa servirebbe hackerare i cellulari di ogni studente, quando grazie alle immagini della videosorveglianza può avere la visione più ampia?

«Sbrigati, Baby Lynn. Sento già le sirene dei pompieri. Se ci beccano, siamo fritti.» La pazienza è la virtù dei forti, Lomax. E la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Noi ne abbiamo avuta, perché l'ipotesi risulta corretta. In effetti, le immagini delle telecamere vengono inviate a un indirizzo IP. Devo solo trovarlo. Mi collego con il laptop che Minimal Jack mi ha dato all'inizio dell'anno. È rischioso usare proprio quello, ma è il migliore in circolazione. Se sarò rapida, non si accorgerà della mia intrusione. Inizio la geolocalizzazione dell'indirizzo IP. Le immagini rimbalzano in diversi server per i vari continenti. È stato bravo, come al suo solito. Ma questa volta sarò io più brava di lui. «Sento i pompieri, Baby Lynn. Sono dentro la scuola.» Mi serve ancora qualche minuto, e scoprirò dove vanno le immagini. Scoprirò il nascondiglio di Minimal Jack, il modo per arrivare a WIZ, mettere fine a tutto e... non è possibile...

«Sono qui! Dobbiamo andare!»

Chiudo il laptop e lo infilo nello zaino. Lasciamo la porta aperta e scappiamo. Abbiamo indossato i guanti tutto il tempo e non abbiamo lasciato tracce. Abbiamo tolto pure il nastro adesivo dalla serratura. Le telecamere sono spente, dobbiamo solo evitare di farci vedere. Attraversiamo il corridoio ed entriamo in piscina. È sul lato opposto alla via di fuga prestabilita in caso di incendio. La piscina ha un'uscita di sicurezza, che dà sul retro della scuola. Da lì facciamo il giro e ci mescoliamo agli studenti, come se fossimo usciti con loro, come fossimo sempre stati insieme a loro.

I pompieri proclamano il falso allarme. Il preside Duke e il bidello Dylan Nowak si rendono conto dell'intrusione in sala controllo e iniziano a discutere se non sia il caso di chiamare la polizia. Io invece informo Lomax di cosa ho scoperto: «è qui, Lomax! È sempre stato qui! Le immagini fanno il giro del mondo ma poi ritornano alla scuola. Minimal Jack è rimasto nascosto alla Harper per tutto il tempo!»

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora