OGGI
Se fossimo in un episodio di una serie tv, questa scena sarebbe iniziata con me che apro il mio armadietto per posare i libri. Probabilmente verrei ripresa dall'interno dell'armadietto con la mia faccia in primo piano e il passeggio degli studenti sullo sfondo. A sottolineare che è un giorno come tanti, ma che qualcosa sta per cambiare. Come sentire la voce di Lomax che mi chiede: «hai impegni per il 12 dicembre?»
Da questa immaginaria inquadratura Lomax non vede i miei occhi accendersi. Non capisce che mi è mancato il respiro per un attimo. Non può capire quanto mi sia mancata la sua voce gentile. Le altre volte che mi ha parlato era sempre arrabbiato. O peggio, deluso. Questa volta però è diverso.
Chiudo il mio armadietto e gli chiedo cos'abbia in mente. «Vuoi portarmi sulla collina a urlare, Lomax?» Sorride, arrossendo un po' per il doppio senso voluto nella mia battuta. È così carino, fa tenerezza. Anche quando si inumidisce le labbra per riprendere il discorso. «Quello che Jimmy ha fatto per Lester è stato molto bello.» Ha proprio ragione. «Io però non c'entro,» gli faccio presente: «è stata un'idea di Jimmy.» Spero che questo non lo scoraggi, che non sia venuto qui per ringraziarmi e basta. «Intendevo... se Jimmy può fare un passo indietro e fare qualcosa di buono... forse anch'io posso provare a essere meno stronzo.»
«Sei incredibile, Lomax!» glielo dico sorridendo, quasi incredula di tutta questa scena. «Io ti ho usato e tu mi stai chiedendo scusa?» Sembra davvero un episodio di una serie tv. Com'è possibile che in questo mondo esista una persona come Lomax? Come può chiedere scusa per una rabbia che aveva ragione di provare? «Sai Baby Lynn, una volta hai parlato di quanto sia importante ricominciare,» sta citando il mio tema per la professoressa Huxley, è incredibile che se lo ricordi! «E per ricominciare, la cosa importante è fare il primo passo. Se vuoi chiedermi scusa puoi farlo, a cena il 12 dicembre?»
Lomax, non sai quanto mi piacerebbe... «Il 12, io e la Cerchia saremo allo Speaky. La festa di Halloween non è andata come Barbie sperava, così vuole rimediare.» Lomax guarda in basso, credo voglia sprofondare. Si è lanciato verso il trapezio come un acrobata, ma lo ha mancato e non c'è rete di sicurezza ad attenderlo. «Perché non vieni anche tu?» gli dico io, lanciandogli una fune. Mi guarda, sorpreso. «Io allo Speaky?» Sappiamo entrambi che non è il suo genere di locale, ma non voglio perdere l'occasione. «Per poco, magari. Il tempo di fare presenza. Poi andiamo dove vuoi, anche a cena. Sarà la nostra prima volta da soli!» Io e Lomax abbiamo già mangiato insieme, ma c'erano sempre i suoi genitori con noi. «In passato ci abbiamo provato, in effetti!»
Questa sinceramente non l'ho capita... a cosa si starà riferendo?
All'uscita dalle lezioni infilo le cuffie e mi dirigo a casa. Noto che sempre più studenti stanno scaricando WIZ, sta diventando l'applicazione più utilizzata dagli studenti della Harper High School. La cosa farà felice Minimal Jack, e dovrebbe far felice anche me. Infatti sono felice, ma non per WIZ. Sono felice perché io e Lomax abbiamo fatto pace! Sono felice perché il 12 dicembre io e Lomax saremo insieme!
Faccio partire la mia canzone, Be My Baby, e inizio a ballare lungo la strada verso casa. Sono abbastanza lontana dalla Harper, e anche se qualcuno mi vedesse al momento non m'importa. Sono troppo felice.
Entro in casa e Mercedes mi fa un cenno distratto con la mano, tutta presa da una conference call. Passeggia su e giù per il soggiorno cercando di vederci chiaro. Vuole capire chi ha fatto il passo più lungo della gamba, perché i Grandi Capi stanno venendo a Winter Spell. Nella sua voce riesco a distinguere mania di controllo unita a un velo di terrore. Non bada a me, che mi preparo il pranzo da sola e mi chiudo in camera. Presa com'è dalla situazione, non entrerà mai in camera mia.
Le parole di Lomax sul 12 dicembre mi portano indietro nel tempo. Prendo il cellulare e apro una cartella digitale nascosta. C'è un'unica foto all'interno, un selfie. Non ha nulla a che fare con WIZ, la Cerchia o Minimal Jack. È una foto personale, di famiglia. L'unica che mi resta di mio padre.
Nella foto ho quattro anni ed è il 12 dicembre. Sono avvolta come un fagottino in un giubbotto rosso e porto un cappello di lana nero che mi copre orecchie e occhi. Papà mi sta tenendo sulle sue spalle e mi stringe le mani. Mercedes – che allora per me era semplicemente "mamma" – ci sta vicina e sorride. Non si è ancora sottoposta a nessun tipo di trattamento per sembrare più giovane. Non è nemmeno truccata. Chiunque potrebbe accusarla di essere una donna ordinaria e sciatta. La donna della foto però non se ne preoccuperebbe. Le interessa solo passare un bel pomeriggio con la sua famiglia.
Siamo di fronte alla Statua dell'Incantatore. Quel giorno probabilmente mi hanno raccontato la famosa leggenda sulla fondazione di Winter Spell, ma ero troppo piccola per ricordarmelo. L'avrei comunque riascoltata, anno dopo anno.
Un gruppo di coloni stava attraversando il Paese durante una delle tempeste di neve più rigide degli ultimi secoli. Erano stremati dalla fatica e a corto di provviste. In simili condizioni sarebbero morti entro pochi giorni. Convinto di non avere più nulla da perdere, uno dei coloni salì sul suo carro e iniziò a urlare con tutto il fiato che aveva in gola. Urlava contro il cielo, intimandogli di far cessare la nevicata. Qualche minuto dopo questa cessò davvero. I coloni lo interpretarono come un segno e decisero di stabilirsi in quei luoghi. Era il 12 dicembre 1835 quindi tecnicamente erano ancora in autunno ma Autumn Spell non suonava accattivante come Winter Spell quindi si optò per una piccola licenza poetica.
Con il passare del tempo, i modi per rendere omaggio alla nascita di Winter Spell sono stati diversi. Il più curioso prevede che i giovani si riuniscano su una collina e urlino a squarciagola contro tutto e contro tutti, un modo per sfogare tutta la rabbia repressa. O le loro voglie. Tante ragazze hanno perso la loro verginità urlando di piacere e dolore sulle colline di Winter Spell il 12 dicembre!
Le famiglie invece si radunano alla Statua dell'Incantatore e raccontano ai loro figli questa leggenda, spiegando perché la statua al centro della loro cittadina raffigura un uomo con il pugno chiuso rivolto verso il cielo. Una giornata ideale per creare ricordi felici. Uno dei tanti ricordi che Mercedes ha voluto cancellare. Quando papà ci ha abbandonate lei ha distrutto ogni foto di lui, ogni regalo che lui le avesse mai fatto. Ha voluto dare un colpo di spugna, distruggendo la donna che era diventata dopo averlo incontrato. Sia nelle tracce digitali che nel fisico, cercando di tornare giovane come un tempo. Solo due cose si sono salvate dalla sua furia: questa foto – che ho ritrovato in una vecchia pendrive – e io.
Minimal Jack mi diceva spesso che i film della Marvel sono i più sottovalutati del cinema postmoderno. Vengono considerati puro intrattenimento ma sono in realtà molto complessi e carichi di messaggi. In particolar modo citava sempre una battuta di Captain America – The Winter Soldier: "Per costruire un mondo migliore a volte è necessario distruggere quello vecchio." Mercedes era convinta che agendo così sarebbe diventata la versione migliore di se stessa. La donna che è adesso. Senza però pensare al male che stava facendo a me, privandomi dei pochi ricordi felici insieme a mio padre.
Adesso tocca a me distruggere il mondo che conosco e in cui ho vissuto. Un mondo di privilegi ed élite. Il mondo della Cerchia. Sarà la vendetta per il male che mi hanno fatto. Sarà l'inizio di un mondo più giusto. Questo mi ha promesso Minimal Jack. Ma ora non so più se riuscirò a farlo. Sto iniziando a chiedermi se non sia meglio mettere da parte tutto. Ricominciare in un altro modo. Ricominciare. Come nel mio tema. Come mi ha ricordato Lomax.
Invio un messaggio a Minimal Jack. Credo che non lo farò.
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WIZ GIRL (Completata)
Teen FictionChi è Baby Lynn? Un anno fa era una delle studentesse più amate della Harper High School. Fino al giorno in cui qualcuno ha pubblicato online un video che le ha rovinato la vita. Un video che l'ha spinta a tentare il suicidio. Da allora nessuno ha p...