TIME BOMB #2

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L'ANNO PRIMA...

Vivere in un labirinto di stanze ipertecnologiche e dal design minimalista è una cosa cool. Un po' meno lo è vivere insieme ad altre quattro ragazze e senza nessun maschio nei paraggi che non sia Minimal Jack, l'uomo che veneravamo, il nostro capo, l'inarrivabile MJ. Per questo non era inconsueto la mattina svegliarsi, uscire dalla tua camera per andare nel bagno comune del settore alloggi, accorgersi tardi che chi è dentro ha dimenticato di chiudersi a chiave, e scoprire Polly, la nostra script writer e appassionata di romanzi erotici, sfregarsi animatamente la patta della sua tuta bianca.

«Cielo, scusami!» dissi girando la testa. Neanche il giorno prima mi diceva che nessuna delle sue relazioni spiccava il volo perché i ragazzi erano talmente assuefatti dal porno da risultare frigidi e non gli veniva duro oppure si aspettavano l'impossibile da lei. Superata la sorpresa iniziale, Polly cercò di rasserenarmi. Feci per andarmene quando lei aggiunse: «se vuoi, puoi restare.» La mia prima avance da una sorella di Saffo. Ammetto che ne ero lusingata. «Vado a fare colazione,» le dissi sorridendo: «raggiungimi quando finisci.» Le feci l'occhiolino e uscii dal bagno.

Accoccolata sul divano della sala ricreativa, scodellavo i cheerios nello yogurt del tazzone con le iniziali B.L. (Minimal Jack ne aveva regalato uno a ciascuna di noi personalizzato con le nostre iniziali), ed ero immersa nel mio pigiamone con il panda. Seduta di fianco a me nella sua tenuta da notte, ovvero un imbarazzante babydoll di pizzo nero, Heahter si strafogava di gocciole e caffellatte. Anche se la primavera era quasi finita, lo Spring Break era ancora dentro le nostre teste. Ma a differenza loro, neanche dopo un anno riuscivo ad andarmene in giro con il culo di fuori e le tette al vento con il rischio che Minimal Jack potesse vedermi.

Shannon era sdraiata sul tavolo da pingpong dove si era persa nei meandri di snapchat. Quella che si dava sempre da fare anche all'alba era Jameela, il capo della sicurezza della Tipping Wiz. Aveva espressamente chiesto di venire legata a una sedia con le braccia dietro la schiena e i polsi ammanettati con del gaffer perché voleva provare a liberarsi da sola. Non avevo modo di familiarizzare con nessuna di queste punk dal cranio rasato e le divisa bianca. Nel tempo libero leggevo i volumi che trovavo nella sterminata libreria della Tipping Wiz.

«Cosa leggi, tesoro?» mi chiese Jameela mentre tentava di divincolarsi dal nastro adesivo. Non mi avrebbe mai chiamato "tesoro" quando ero arrivata, ma ormai era già trascorso quasi un anno dall'inizio del mio addestramento con Minimal Jack. Le mostrai la copertina: The Anarchist Coockbook, un breviario di ideologia anarchica. Le sarebbe molto piaciuto, fra le sue pagine c'erano accurate descrizioni su come costruire armi e bombe fatte in casa. «Negli anni '70 tutti gli anarchi ne avevano una copia,» le dissi.

Jameela riuscì a strappare le sue manette, alzò i pugni in aria mostrandoci i bicipiti. Dato che lei era più grande di me, doveva fingere di saperne di più. «Gli anni '70? Quello è il passato, tesoro. Noi siamo il futuro. Noi siamo squatter. Noi siamo gli anarchici del Web.»

«Le persone che dimenticano la storia non possono vedere il futuro.» Ero felice che una volta tanto Minimal Jack avesse dato ragione a me. Il nostro uomo indossava già il suo completo nero, che risaltava fra le tute sportive bianche delle altre Tipping Girls. Prese il cellulare dalle mani di Shannon interrompendo le sue attività: «se non conosciamo la scienza che abbiamo costruito, potremmo confonderla con la mitologia del tempo antico, e potremmo persino credere che questo piccolo affare sia un dono degli dei.»

Heather scese dal divano, si sedette sul pavimento rapita dall'eloquio di Minimal Jack. Tutte quante eravamo stregate dalla dignità reale del nostro uomo. Sembrava un'enciclopedia vivente, soprattutto quando parlava della sua amata Psicostoria, la materia principale del nostro addestramento. Ci parlò di come basterebbe studiare l'Impero Romano o la mitologia norrena per comprendere come ogni singola trasformazione del mondo si basa su schemi ripetitivi: cadute e rinascite. Schemi che non possono essere fermati. «Le persone che dimenticano sono i nuovi barbari. Prosperano nell'ignoranza e nella superstizione. Per questo c'è chi deve farsi depositario della conoscenza passata.» Restituì il cellulare a Shannon, ormai comunque avvinta dal suo discorso. «Se la gente si convince che un cellulare possa funzionare per magia, allora io sono il mago che lo fa funzionare.»

In quel momento entrava anche Polly. Si sedette sul bracciolo del divano nel mio lato. Si era fatto silenzio intorno a noi. Riflettevamo su quanto avevamo appena sentito. Tutte tranne Polly la quale, per sdrammatizzare, adocchiando il babydoll di Heather se ne uscì con una delle sue irriverenze: «scopiamo?» Esplodemmo tutte a ridere, persino Minimal Jack abbozzò un dolce sorriso. Heather assestò un buffetto sulla spalla di Polly: «non dirmelo più o ti strappo le tette.» Polly si lanciò giocosa su di lei. Si rotolarono sul pavimento, con Heather che allontanava la faccia mentre Polly provava a baciarla: «coraggio, Heather, fammi vedere quanto è abbronzato il tuo clitoride.» Jameela e Shannon facevano il tifo ora per l'una ora per l'altra.

In quello scherzoso parapiglia, Minimal Jack venne da me. Esaminò fra le mani la copia di The Anarchist Coockbook che avevo preso dalla sua biblioteca. Penso che nessuno l'avesse mai fatto prima di me. Me lo restituì. «Baby Lynn, il tuo addestramento è finito.» Ero basita. Nessun esame finale? Nessun duello mortale che sancisse la promozione? «Puoi tornare a casa.» Mi resi conto che quello che più avevo desiderato durante l'anno, ovvero tornare alla Harper per vendicarmi, non mi elettrizzava più: avrebbe significato allontanarmi dalla Tipping Wiz, e da lui, dal mio signore, da MJ.

«Ti aiuterò a vendicarti, Baby Lynn. Se me lo consentirai, ti aiuterò a scoprire chi è stato a farti quella brutta cosa pubblicando il deepfake con la tua faccia.»

Volevo saltargli anche io con le braccia al collo, come Polly con Heather. Minimal Jack aveva sprecato un intero anno della sua vita a formarmi, un anno che avrebbe potuto dedicare a fare dell'altro. Invece l'aveva speso per me. Solo alla fine me ne rendevo conto. «Se c'è qualcosa, qualsiasi cosa, che posso fare...» balbettavo, trattenendo le lacrime a fatica. «Se c'è qualcosa che posso fare per ringraziarti, non devi fare altro che chiedere.»

Minimal Jack soppesò attentamente le mie parole. Quindi disse: «Sì, in effetti c'è una cosa che potresti fare per me. Una cosa davvero piccola...»

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora