POWERBOMB #2

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Abbiamo saltato la scuola e fatto il giro largo della bidonville. Ho riconosciuto la catapecchia del señor Montero attraverso i finestrini dell'auto. Era lì che abitava, ma adesso pare ne abbia preso possesso una famiglia di zingari. Lomax ha guidato piano, per non dare nell'occhio, e abbiamo lasciato il quartiere povero senza incappare in difficoltà di alcun genere.

Il punto è che adesso non sappiamo come proseguire la ricerca. Raul Garcìa Montero, l'ex miglior amico di Minimal Jack, non vive più nella bidonville. Rintracciarlo sarebbe come cercare il proverbiale ago nel pagliaio. Sono giù di morale, quando Lomax accosta la macchina. «Mi hai detto che Montero indossava una maschera da luchadores,» dice Lomax spegnendo il motore. Sì, Raul aveva appeso il mouse al chiodo per dedicarsi al wrestling. Lomax si è fermato in centro città, mi indica una vetrina dove sono esposti guantoni, divise da karate e statue di calciatori. «Beh, questo è il miglior negozio sportivo di Winter Spell.»

«Benvenuti. Come posso esservi utile?» Dentro il negozio ci riceve una giovane donna dalle radici ispaniche. Nasconde il fisico da ginnasta sotto una camicetta bianca e pantaloni beige trattenuti da delle bretelle decorative. Indossa delle scarpe nere con il tacco, non quello che ti aspetteresti da una commessa incaricata di vendere articoli sportivi. Lomax è rimasto imbambolato, manca poco che il mento gli caschi sulle converse. «Snello, fisico asciutto, scommetto che fai kickboxing,» dice la chica bonita spostando con lussuriosa movenza i suoi capelli castani oltre la spalla. Lomax balbetta in risposta che sì, in effetti in passato aveva seguito un corso di kick. «Non siamo qui per fare a pugni,» intervengo io scocciata. Indico la collezione di maschere che, da sole, occupano un'intera parete: «siamo venuti per quelle!»

«Le màscaras!» dice la ragazza accompagnandoci in quel punto. «Secondo le tradizioni del mio paese solo un guerriero onorevole può indossarne una. Quelle che vedete sono le riproduzioni delle maschere indossate dai più grandi campioni della lucha libre, il wrestling messicano.» Ce ne sono di tutti i tipi e colori. Io mi soffermo su una in particolare. La maschera di stoffa che raffigura una tigre, la maschera di Raul. «Questa era la maschera di Blanco Sr., il più grande luchador degli anni '90,» ci spiega la procace messicana. «Quando si è ritirato dalle scene, ha consegnato la màscara della tigre a suo figlio Blanco Jr. Adesso è lui il guerriero più forte della lucha libre

«So chi è,» le dico infastidita. In realtà le sue informazioni mi sono utili. Non sopporto il suo essere così spontaneamente sensuale. Cerco però di ammorbidire i toni, così dico una bugia. «Blanco Jr. è il mio idolo.» Neanche a farlo apposta, in quel momento la TV appesa al braccio girevole sulla parete annuncia il Lucha Aniversario. Il più grande incontro annuale di lucha libre organizzato dalla Federazione Panamericana si terrà questa sera a La Catedral, il palazzetto sportivo appena fuori Winter Spell. Il conduttore di Canal Reina menziona gli sfidanti del titolo, cioè i massimi campioni delle due bande rivali: da una parte Pepe Plomo, il contendente del Clan Negro, e dall'altro lo sfidante del Clan Blanco, ovvero Blanco Jr., ovvero il señor Raul Garcìa Montero. I biglietti sono andati a ruba da un pezzo, e di certo né io né Lomax possiamo permetterci un ingresso a La Catedral. «Devo incontrarlo!» dico con un tono deciso. Guardo la messicana e ribadisco il concetto: «devo incontrare il señor Blanco Jr. Come posso fare?»

«Come fanno tutti,» dice lei facendo roteare gli occhi. Io e Lomax non afferriamo. «Da dove venite, ragazzi? Blanco Jr. è una stella del wrestling, non è difficile rintracciarlo. Basta raggiungere la palestra dove si allena tutti i giorni.» Lomax fa il finto tonto, e devo dire che non gli viene difficile di fronte alla commessa dal temperamento esuberante. Probabilmente vorrebbe passare una calda notte in sua compagnia, gli spaccherei i denti se solo lo pensasse, però chiede dove si trova la palestra. La guapa caliente va dietro la cassa, scrive l'indirizzo su un foglio di carta e lo passa a Lomax. Lomax prende il biglietto, e vorrei pestarlo di brutto quando lo sento rispondere: «piacere mio. Io sono Lomax. Freddie Lomax.» Lo trascino fuori dal negozio, e lo affronto a brutto muso: «la smetti di fare lo scemo?»

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora