TIME BOMB #6

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L'ANNO PRIMA...

«Come ci sei riuscita?» Leggevo incredulità nella voce di Minimal Jack mentre sfogliava le pagine del documento dove era stampato il codice sorgente del Distorsore. La sera prima Raul Garcìa Montero mi aveva intrappolato nel suo mondo da incubo. Se non fossi riuscita a sopravvivere non mi avrebbe mai consegnato il Distorsore, nonostante avesse già incassato il bonifico. Raul avrebbe restituito la somma a Brian Denver e si sarebbe tenuto il Distorsore. Faceva così con ogni compratore il cui corriere non riusciva a batterlo nella realtà virtuale che aveva creato. Una regola non scritta. Raul non ragionava come un affarista qualsiasi, lui era un lottatore. Non voleva davvero far soldi, gli interessava semplicemente trovare un contendente che potesse vincere sul suo stesso campo da gioco, per poterlo considerare degno della sua più grande creazione: la programmazione del Distorsore.

Minimal Jack sapeva della trappola in cui stavo cadendo ma non mi aveva avvertito, a costo di perdere la sua occasione di mettere le mani sul tanto agognato Distorsore. Era questo dunque l'esame finale al quale mi aveva sottoposto. E Minimal Jack credeva talmente in me da rischiare di perdere ogni cosa.

Come ho fatto a sconfiggere Raul? Non l'ho mai sconfitto. Mentre facevo avanti indietro tra una carrozza e l'altra, tra un mostro e l'altro, avevo capito che nessuno poteva vincere quella sfida. Come tutti gli adulti affetti dalla Sindrome di Pinocchio, il señor Montero aveva strutturato la sua realtà virtuale in modo che nessuna delle pecore elettriche che vi faceva entrare potesse mai uscirne "viva". Il señor Montero non sapeva però che il mio animale-totem era una tarantola.

Avevo convissuto per un anno intero insieme a una vera tarantola. Ero diventata fredda, calcolatrice e spietata come lei. Dentro il mondo simulato mi ero appellata a tutta la concentrazione di cui ero capace: avevo lasciato il mio avatar a fare avanti e indietro fra i vagoni mentre io mi estraniavo dal personaggio, e tornavo nella squallida realtà di una catapecchia nella bidonville di Winter Spell. Raul era seduto davanti a me, in stato catatonico: anche lui si era sparato il siero dentro la pila, per questo poteva monitorare i suoi mostruosi alter ego all'interno della dimensione fantasma. Mi strappai la siringa dal ginocchio, frugai nella tasca dello smoking bianco di Raul, e trovai le pagine del codice. Me la filai alla svelta prima che si risvegliasse, e ora stavo raccogliendo gli onori della vittoria direttamente da MJ.

«No, non dirmelo, Baby Lynn. Raul si è sempre accontentato di uomini e donne buoni a fare da tostapane. Io invece ho sempre sognato un mondo di dèi. Come te, Baby Lynn.» Minimal Jack mi conduceva lungo i labirintici corridoi della Tipping Wiz verso una misteriosa meta. Nel frattempo aveva ripreso la sua lezione di storia: diceva che nel corso dei secoli il potere temporale e quello spirituale hanno sempre viaggiato su binari separati. Il suo grande piano prevedeva di riunirli. Sentivo che si stava aprendo a me. «Quello che voglio impiantare nella nostra Terra è un nuovo paganesimo. Un patheon fatto di tanti monoteismi. Perché ogni uomo può essere Dio.»

A un certo punto ci ritrovammo in una stanza disadorna dalla quale imboccavano numerosi corridoi. Dopo un anno alla Tipping Wiz non ero mai stata lì. Minimal Jack mi aveva portato al cuore della sua casa, nel centro del labirinto. «Come riuscirò a cambiare il mondo? Con lei!» Mi indicò il piedistallo marmoreo al centro della stanza. Sopra il piedistallo era assisa una specie di sfera di cristallo illuminata d'azzurro. «Questo è il famoso Radiante Fondamentale, la mia più grande invenzione. Lo so, non è un nome figo. Sappi che il Radiante è una intelligenza artificiale quasi divina. La diffonderò sul mercato tramite una merce, una semplice app. Un'app che diffonderà la nuova religione. Una religione che renderà divine le masse della Terra.» In passato Minimal Jack si era definito un mago, nel senso di depositario di una scienza perduta, e quell'arma segreta era la sua sfera magica. «Ah, almeno per l'app ho pensato a un nome figo. WIZ! Che te ne pare?»

Mi piaceva. Giravo intorno alla sfera di cristallo. La luminosità pulsava dal suo cuore interno. Mi avvicinai per guardarla meglio. L'azzurro predominante era dato dall'incrociarsi di una serie di sfumature colorate che fluttuavano dentro la sfera. Guardandole da vicino, notai che quelle sfumature erano equazioni volanti. «Mi è costata anni di lavoro, tutta la mia vita. Il Radiante contiene il mio iper-piano. Le equazioni che vedi sono il risultato di una lettura macro-psicostorica dell'esperienza umana. Queste formule matematiche contengono il passato dell'uomo e hanno elaborato il suo futuro perfetto. Tutto quello che è accaduto, e tutto quello che accadrà, è già scritto là dentro. Il Radiante contiene il mondo nuovo di WIZ.» Ero affascinata. Mi ritrassi dalla sfera. Guardai lui e rimasi stregata dai suoi occhi, luminosi dello stesso bagliore della sfera.

Minimal Jack mi strinse le spalle fra le sue braccia. «Tu mi aiuterai a diffondere WIZ, e non appena tutti l'avranno, è grazie a WIZ che otterrai la tua vendetta!» Io avrei aiutato lui, lui avrebbe aiutato me, e insieme avremmo avuto quello che più desideravamo, la nostra ultima vittoria.

Cosa sarebbe successo adesso? Avrei dovuto rasarmi i capelli come Jameela? Avrei dovuto indossare la divisa bianca delle punk? «Sono diventata una Tipping Girl?» MJ scosse la testa e mi strinse più forte le braccia: «no, Baby-Lynn. Tu sei diventata molto di più!»

Quando tornai nella mia camera le sue parole ancora risuonavano nella mia testa: «tu sei colei che sorge dalle macerie, tu sei colei che il mondo ha rifiutato, ma che sola puoi salvare il mondo.» Nella sua gabbia, la mia tarantola aveva cercato rifugio dalla luce del sole nel cunicolo che le avevo preparato. «Tu sei una pallottola sparata contro il mondo. Nel tuo folle volo non cambierai mai, però cambierai le persone intorno a te, cambierai il mondo!» Presi la tarantola sul palmo della mano, la portai con me quando uscii dalla Tipping Wiz, con il borsone a tracolla contenente tutte le mie cose.

Ci trovavamo nella stazione ferroviaria di Winter Spell. Non potevo portarla con me. Le baciai il dorso, la lasciai sul selciato di un binario. La tarantola esitò un momento, guardandomi attraverso i suoi molteplici occhi. La stavo liberando, perché anche io ero libera. «Potranno ferirti, Baby Lynn, ma non potranno ucciderti. Tu adesso sei una persona nuova.» La tarantola prese timidamente a zampettare sul pietrisco allontanandosi da me. Io salii sul primo treno diretto verso la mia vecchia casa.

Guardavo fuori dal finestrino, ed evocavo le ultime parole che mi disse Minimal Jack prima di posare le sue labbra sulle mie. «Tu sei Wiz Girl!»

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora