Tre settimane. Tre maledettissime settimane ci separano dala fine del mondo. Il nostro mondo. Dopodiché, sorgerà una nuova alba sulle nostre ceneri raccolte dal vento. Nascerà il nuovo mondo di Minimal Jack. Ma non è il mondo nel quale voglio vivere io.
Arrivo a scuola pensando a come poterlo fermare. Non è facile. È pur sempre di Minimal Jack che stiamo parlando. Del Golden Boy. Del mio salvatore. L'uomo che mai nessuno è riuscito a fermare.
La versione definitiva di WIZ verrà rilasciata il giorno del grande ballo della Harper High School, l'8 aprile. So che non si tratta di una coincidenza. Non è una coincidenza che la stanza segreta di Minimal Jack alla Tipping Wiz nascondesse un teatro. Il nostro uomo ha sempre avuto uno spiccato gusto per lo spettacolo e per la teatralità. Vuol fare le cose in grande. Quale miglior momento del grande ballo?
Mi frullano queste idee per la testa quando vedo qualcosa che non vorrei vedere. Che non dovrei vedere. Non nella mia scuola. Un uomo in fondo al corridoio degli armadietti. Un uomo pelato e pompato di muscoli. Mi sembra che svolti l'angolo, comunque un paio di ragazzi mi passano davanti e l'uomo in fondo non c'è più. I miei nervi si rilassano. L'immaginazione comincia a tirarmi brutti scherzi. Lui, quell'uomo, non può realmente essere qui. Sorrido e mi dirigo verso l'aula prima che comincio le lezioni.
Poco dopo la signorina Huxley, alla cattedra, legge ad alta voce un capitolo de Il signore delle mosche. Tutti quanti la seguiamo scorrendo il testo sui nostri ipad. I dispositivi dei miei compagni sono sincronizzati su WIZ. Non il mio, e neanche quello di Lomax, seduto qualche banco più indietro.
«La testa di Simone era alzata un po' in su,» legge la Huxley: «i suoi occhi non si potevano staccare dal Signore delle Mosche sospeso nel vuoto davanti a lui...» La porta della classe è aperta. Solo io alzo la testa dal mio tablet per osservare chi è appena entrato. Un uomo alto, immenso. Porta una camicia con i fenicotteri blu sbottonata sulla canottiera bianca. Le maniche sono risvoltate sino ai gomiti e mostrano due possenti e villosi avambracci. I muscoli tremendi sono dipinti con una fitta serie di tatuaggi blu, come quelli che i criminali si fanno in galera. Uno di quei tipi adatti a fare gli scaricatori di porto, e che non lo vedresti mai ad aggirarsi per i corridoi di un liceo. Non è questo però che mi immobilizza. Io quest'uomo lo conosco. È lo stesso che avevo creduto di aver visto in corridoio. Non me lo sono immaginato. È lui! L'uomo che l'anno scorso mi ha distrutto la faccia con un pugno e quasi ammazzata.
Esattamente come lo ricordavo. Senza capelli. Gli occhi marcati da un vistoso eyeliner nero. Tiene una busta di gummy bear nella mano e si ingozza di orsetti gommosi alla frutta e alla cola. Nessuno sembra far caso a lui. I nostri occhi si incrociano. L'uomo mi riconosce. Lancia via il pacchetto di caramelle e viene nella mia direzione.
«...Che idea pensare che la Bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e uccidere!» la Huxley prosegue nella lettura come se nulla fosse. L'uomo è già arrivato al mio banco. Vorrei scappare, chiamare aiuto, ma sono diventata un blocco di ghiaccio. L'uomo alza il braccio, piega il gomito, rilascia il pugno. Le sue nocche d'acciaio, con tutta la forza di cui sono capaci, mi sconquassano la faccia. La calotta cranica si spacca in due, la lingua mi rientra in gola, gli occhi schizzano fuori dalle orbite.
L'urlo mi riporta alla realtà. Lomax è su di me. Cerco di divincolarmi. Lui mi accoglie nel suo abbraccio. Mi dice che non è successo nulla, di stare calma. Pian piano capisco che è stata un'allucinazione, mi aggrappo a Lomax, lentamente riprendo a respirare. Tutti i miei compagni si sono voltati nella mia direzione. Nessuna emozione traspare dai loro occhi. Nessuno mi chiede se sto bene. Ho solo interrotto la lezione. Difatti le loro teste, come si erano voltate su di me, tornano a concentrarsi sui tablet.
La Huxley mi dice che è forse il caso che vada in bagno. Pensa che una sciacquata possa risolvere qualsiasi crisi isterica. Lomax si propone di accompagnarmi. «Sei diventato una donna e non me ne sono accorta, Lomax?» in altri tempi questa battuta della Huxley avrebbe fatto ridere l'intera classe. La professoressa si rivolge alle mie compagne: «chi vuole accompagnare Baby Lynn al bagno?» Non mi aspetto la ressa, ma neanche che nessuno si degni di farsi avanti.
Poi arriva il suono di una notifica. Subito dopo Barbie alza la mano. WIZ ha scelto chi dovrà accompagnarmi. Non si può dire che WIZ, come il suo creatore, manchi di ironia.
Io e Barbie non ci rivolgiamo la parola lungo il corridoio. In bagno mi sciacquo ripetutamente il volto. Barbie siede sopra il lavello vicino. Vans nere, jeans e una pelliccetta di finto visone. Non ho dubbi che sia stato WIZ l'artefice di quell'outfit. Ed è WIZ che la mia ex migliore amica mi mostra sulla schermata del suo cellulare. L'app è aperta su una specie di chat d'assistenza. Leggo il contenuto. "Hai avuto un'allucinazione. La prima di tante. Forse non avresti dovuto rivolgerti al nostro messicano." Lo so che è Minimal Jack a scrivere. A parlarmi attraverso l'app di Barbie, adesso che io non rispondo più alle sue chiamate. Sì, Raul mi ha avvertito che la de-manipolazione cui mi ha sottoposto avrebbe avuto degli effetti collaterali. Le allucinazioni sono alcuni di questi.
«Perché proprio io? Perché hai scelto me quel giorno in ospedale? Cosa ho fatto di male?» Lo chiedo quasi supplicando. È a WIZ che parlo, ma mi viene naturale guardare la faccia di Barbie. I suoi caratteristici boccoli celeste polvere, le sue rosee guance da bambola di porcellana, sono inquietanti adesso che gli occhi sono vitrei, privi di espressione. Leggo la risposta di WIZ. "Pensi che ti abbia scelto perché sei speciale? Non lo sei, Baby Lynn. Sei solo il topolino che è arrivato alla fine del labirinto, tutto qui. Non tutti i topolini ce la fanno."
«Come Debra Jones, eh? Il topolino che non ce l'ha fatta.» Ho ancora bene in mente il folle trattamento che MJ ha riservato a Debra, la mia ex compagna di corso alla Tipping Wiz. Devo lavarmi nuovamente la faccia, prima che le lacrime mi inondino il viso. Mi sistemo la camicetta bianca. Il mio seno è molto ravvicinato al sedere, ho il torso piccolo, come piace a certi ragazzi. So quello che tutti vogliono da me. So come rendere il massimo e come dare il peggio. Non avrei mai lasciato che fosse un'applicazione a consigliarmi oggi i jeans blu e i tacchi neri. «Ti fermerò! Hai sentito, MJ? Finché io esisto, tu non vincerai mai.»
Il suono di una notifica. Barbie mi mostra la risposta su WIZ. "Piccola, dolce, illusa Baby Lynn. Non ti sei accorta? Io ho già vinto!"
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WIZ GIRL (Completata)
Genç KurguChi è Baby Lynn? Un anno fa era una delle studentesse più amate della Harper High School. Fino al giorno in cui qualcuno ha pubblicato online un video che le ha rovinato la vita. Un video che l'ha spinta a tentare il suicidio. Da allora nessuno ha p...