NOT HOT ENOUGH #6

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- 00:45:56 all'esplosione del The Great Harper Wiz Bomb

Tutti i pezzi del puzzle si incastrano nella mia testa. Mercedes non voleva che parlassi con Lomax perché Lomax aveva scoperto la verità. Io avevo tentato il suicidio e Lomax lo sapeva. Mercedes non poteva accettare che la cosa si risapesse. Non dopo che si era giocata la carta della figlia aggredita per scalare i vertici della sua multinazionale. Vorrei trovarmela davanti per scatenare la mia furia, e invece davanti a me c'è Lomax, ed è contro di lui che mi scaglio.

Fa di no con la testa. È la persona più sincera che abbia mai conosciuto. Eppure non voglio calmarmi, voglio esplodere, voglio spargere sangue. Poi Lomax dice: «non ti fidare mai di niente che pensi da solo se non riesci a capire dove ha il cervello.» La frase che mi aveva detto al nostro primo appuntamento. La frase che il signor Weasley aveva detto a sua figlia Ginny. «Sapevi che quella era una citazione di Harry Potter. Non hai dovuto controllare il cellulare. Tu lo sapevi, Baby Lynn. Le cose semplici non hanno bisogno di spiegazioni complicate. Mi avevi sorpreso e io, senza che lo avessi previsto, ne volevo sapere di più su di te. Non sulla regina della Harper o sulla leader della Cerchia. Ma su di te. Su Baby Lynn.»

Arthur ci serve i due caffè al pistacchio. Non parliamo mentre c'è lui. Mi chiedo perché Lomax abbia deciso di starmi vicino. Dopo tutte le brutte parole che gli avevo rivolto in passato. Pur dopo aver visto quel video. Arthur si allontana, ha capito di avere interrotto qualcosa. Lomax mi ha come letto nel pensiero, infatti, non appena rimaniamo soli, mi dice: «vuoi sapere perché non ti ho evitato, perché ho continuato a cercarti?» Avvicino le mani a coppa intorno alla tazza del caffè come per scaldarmi, e annuisco.

Lomax mi indica lo zio Arthur, che in questo momento sta pulendo il bancone con uno straccio al ritmo di Let my Love Open the Door. «Sai che Arthur Margheriti non è veramente mio parente. Lo chiamo zio perché mi ha visto crescere. Arthur è il migliore amico di mio padre, ma le cose fra loro non sono sempre state rose e fiori...»

- 00:38:41 all'esplosione del The Great Harper Wiz Bomb

Quando avevano la nostra età anche Nathan Lomax e Arthur Margheriti andavano alla Harper High School. Nessuno dei due è mai appartenuto alla Cerchia, né è mai stato uno di quelli che già allora si chiamavano nerd. Però già all'epoca Arthur sculettava, mentre Nathan giocava nella squadra di basket. Per cinque lunghi anni Nathan Lomax ha tormentato Arthur Margheriti trasformando la scuola nel suo personalissimo girone infernale.

Non ce lo vedo il pacifico Nathan a fare il bullo, ma è suo figlio a raccontarmi questa storia. Se Nathan vedeva Arthur nei corridoi, gli stringeva il collo sotto il braccio e gli grattava violentemente i capelli con le nocche delle mani dicendogli frasi come: "dovresti inchinarti quando passo io, Mandolini. Tu e la tua famiglia di zappaterra dovete ringraziare noi americani che vi ospitiamo in casa nostra." Storpiava il suo cognome "Margheriti" nel trito e ritrito "Mandolini". Se Nathan incontrata Arthur nei bagni, lo prendeva per le caviglie e lo metteva sottosopra, scuotendolo per svuotargli le tasche sopra il wc, e condendo il tutto con frasi ingiuriose del tipo: "cosa nascondi là dentro, pizza al pomodoro, espresso ristretto, mozzarella di bufala? Adesso è roba nostra, Mandolini."

Una volta che aveva effettivamente tentato di rubarlo nei giardini della scuola, dopo avergli chiesto di consegnargli i soldi e il pranzo, Nathan aveva chiuso la beffa sentenziando: "una volta i Romani erano i padroni, Mandolini. Dove sono adesso i Romani a difenderti?" Arthur, che stava per consegnargli i suoi effetti, ebbe un moto d'orgoglio, rimise tutto nelle tasche e replicò: "un Romano ce l'hai di fronte a te, Lomax!" Chi può dire cosa fosse successo? Non che Nathan Lomax si fosse impaurito, questo no. Forse apprezzò il coraggio di Margheriti? Può darsi. Però da quel giorno non maltrattò più né Arthur né nessun altro. Da quel giorno Nathan Lomax e Arthur Margheriti divennero amici inseparabili. Le uniche volte che Nathan avesse più fatto a botte, erano state per correre in difesa di Arthur.

- 00:27:32 all'esplosione del The Great Harper Wiz Bomb

Nathan era stato un ragazzo, e come tutti aveva fatto i suoi sbagli. Tutt'oggi non esita ad ammettere i propri errori di fronte al figlio. Istantaneamente ricordo il tema letto in classe da Lomax, quello in cui parlava di un uomo finito in galera per avere investito un ragazzo. Quando venne scarcerato, fu perdonato dal padre della vittima e i due si riappacificarono. Nessuno aveva apprezzato quel compito a parte l'insegnante, neppure io l'avevo compreso appieno. Quello di cui voleva parlare Lomax a me, a tutta la classe, era l'importanza del perdono. Voleva dirci che tutti noi, qualsiasi siano le nostre colpe, meritiamo una seconda occasione.

Mi commuovo, Lomax allunga una mano sulle mie e dice: «non è facile, ma tutti possono essere perdonati. Persino la ragazza che mi ha umiliato al nostro primo appuntamento.» Mi sorride, e la mia vista si confonde per le lacrime.

- 00:22:13 all'esplosione del The Great Harper Wiz Bomb

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora