LIKESTORM #5

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Mercedes è immobile come la statua di una divinità greca. La giacca del completo aziendale ha le spalline rigide ed è abbottonata all'altezza del petto lì dove si incunea il seno ampio e costipato a rivelare che sotto non porta né la camicia né il reggipetto. Le gambe sono divaricate al massimo grado cosicché la gonna di raso le risalga d'un bel tratto su per le cosce ma non da raggiungere il livello inguinale e scoprire i pochi bitorzoli di cellulite scavati dall'età. Il pittore prende le misure a distanza servendosi del suo pollice burroso e prosegue con fini pennellate il dipinto di Mercedes, ritratta simile a una principessa della guerra che si staglia alta e imperiosa su una collina imbrunita dal tramonto e cosparsa dei teschi e degli scheletri dei cavalieri morti in battaglia.

Trovo la scena ridicola quando rincaso, provo a sgattaiolare in camera, Mercedes però mi avvista dal salone, mi fa segno di fermarmi. Non può ancora parlarmi. No, deve prima rispondere al cellulare. Il pittore prosegue la sua opera ignorando gli sviluppi, d'altronde Mercedes è rimasta tale e quale a prima, tranne che le due mani non sono più poggiate sui fianchi ma una porta il cellulare all'orecchio. La persona contro la quale sbraita è, manco a farlo apposta, Darren. «Leggimi quello che c'è scritto sulla nota... non è possibile, dici stronzate, mandami la foto.» Mercedes guarda il cellulare, Darren le ha mandato una foto sulla chat aziendale, lei riprende la conversazione. «Sì, è la mia calligrafia. Avevo scritto così. Non cambia il fatto che non capisci un cazzo. No, Darren, non voglio conoscere il tuo parere. Richiamami quando hai finito di revisionare i conti. Richiamami subito, chiaro?» Riaggancia, lascia scivolare il cellulare nella tasca interna della giacca e riassume la posa pittorica. «Dove corri, Baby mia?»

Rimetto giù il cellulare. Avevo creato i profili instagram e tiktok di Lomax. Sul primo avevo pubblicato una foto artistica del caffè al pistacchio e sul secondo un divertente video in cui faceva il verso all'ultima gaffe di Ed Sheeran. Le visualizzazioni non erano male, avevo scelto gli orari giusti per condividerli. Ma serviva qualcosa di più. «Guai a lavoro?» domando a Mercedes.

Mia madre scrolla le spalle, e per un attimo il pittore perde il punto di riferimento dal vivo. «Gli uomini non digeriscono facilmente una donna al potere. Nei giorni scorsi sono saltate fuori delle pratiche inevase e ho avuto delle divergenze professionali con il mio il grande capo.» Si riferisce così al suo supervisore. «Le pratiche riguardavano polizze su dipartite comuni. Il mio settore sono gli incidenti stradali, non le dipartite comuni, cazzo! Non gliele ho mandate a dire e il grande capo mi sta spedendo il revisore contabile in ufficio. Non è una visita di cortesia, capisci? Il revisore viene in veste ufficiale. Il grande capo vuol farmela pagare, maschilista del cazzo!» Mercedes mi aveva fermato con la scusa di sapere come va a scuola, in realtà voleva parlarmi di sé. E quando parla di sé è difficile che noti le persone intorno a sé. Ne avevo approfittato per lanciare delle sponsorizzate sui profili di Lomax (e le avevo pagate con la carta di Mercedes).

«L'importante è che tu sei in regola, giusto, mamma?» Dico mamma e non Mercedes perché non mi dispiacerebbe un po' di sincerità. «Certo che sono in regola, Baby mia. Magari avrò qualche pratica chiusa frettolosamente, i versamenti di un cliente trasferiti sul fondo di un'altra polizza. Bah, quel settore è il mio settore, posso farci quello che voglio.» Non dubito che il suo assistente sia a parte dei suoi inciuci e infatti... «Per fortuna ho Darren. Il ragazzo è il migliore del mio staff, sta facendo tutte le verifiche del caso e vedrai che risolveremo ogni cosa.»

Povero Darren, il suo assistente è sempre lì a sorbirsi gli sfoghi di Mercedes e la sua valanga d'ansia celata sotto l'apparenza di donna forte. «Sei troppo severa con Darren. Un grazie o una scusa di tanto in tanto non guasterebbero.» Non l'ha presa bene, vengo bersagliata dal suo sguardo obliquo. «Non servono. A fine giornata farò partire per sbaglio una chiamata, lui mi risponderà, dirò che è stato un errore, ne approfitterò per fare due chiacchiere informali. Lui si risolleverà di morale, e l'indomani ricomincieremo da capo. Perdonami, Baby mia. Fa' le tue cose, qui andremo per le lunghe.» Non aspettavo altro. La lascio con il pittore e mi chiudo in camera.

Grazie alle sponsorizzate, e a un paio di commenti fake piazzati al momento giusto, il caffè al pistacchio del VIX postato sull'instagram di Lomax è diventato il tropic trend della giornata. Metto il laptotp sulle gambe, entro nella casella di posta. Perché la Cerchia possa notarti come potenziale candidata per entrare a far parte del gruppo, devi raggiungere una soglia minima di popolarità: sotto la quale ti ignorano allegramente, ma sopra la quale non possono far finta di nulla. Io non solo ho fatto salire alle stelle i miei follower grazie alla storia della donazione anonima, ma ho fatto doppio colpo facendo ottenere un'incredibile popolarità anche a un "invisibile" come Lomax. Arriva la mail dall'account ufficiale del gruppo di cui un tempo mi fregiavo di essere la leader. La Cerchia è lieta di invitarti alle selezioni ufficiali per diventare membro del club più esclusivo della Harper High School. Non faccio i salti di gioia. L'avevo previsto.

Mi invento un nuovo indirizzo mail, lo uso per creare da zero il blog di un'associazione benefica senza scopo di lucro che non esiste né in cielo né in terra. La chiamo This is Not the End. Carico qualche foto carina, copio incollo dei test pieni di sensibilità e santi principi per darle un minimo di appeal e credibilità. Dalla mail ufficiale dell'associazione scrivo a una ragazza. Lavora al chiosco dei popcorn del cinema Future. Si chiama Patricia Haggis.

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora