BLACK HOLE #4

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«Ti ho detto che non ci sarà alcun ponte, Stefan. Non sei più a scuola. E con tutti i permessi che hai già chiesto, scommetto che non ti spettano le ferie almeno fino all'anno prossimo.» Il nuovo stagista di Mercedes probabilmente si stava informando sulla posizione dell'azienda nell'eventualità fosse stato concesso il ponte per le festività, in modo da non dover spendere una fortuna all'ultimo minuto per tornare a casa dalla famiglia. Il suo predecessore, Darren, sapeva come andavano le cose e non chiedeva mai.

Oggi è l'8 aprile, il giorno della Grande Conversione. Io e gli altri siamo pronti a combattere Minimal Jack. Ma c'è una cosa che mi manca. Per questo sono dovuta tornare a casa a prenderla. Mercedes non è in ufficio come speravo, ma si aggira per casa parlando in vivavoce con Stefan. Oggi indossa quello strano tailleur nero ma con il colletto da camicia e le maniche rosa. Quando Mercedes pensa di essere elegante ma scade nel cattivo gusto, è perché deve vedersi con qualche pezzo grosso e la tensione ha il sopravvento sull'estetica. Sicuramente deve incontrare i Grandi Capi, Hightower e Rourke, giunti a Winter Spell per la resa dei conti.

Mercedes fa avanti e indietro, gesticolando e tenendo il cellulare collegato a un buffo power bank rosa. Parla allo stagista e nel frattempo scrive un messaggio, con la testa sempre china, vagando da un ambiente all'altro. Ho già detto che mia madre è un caso di iperattività mai diagnosticato? Cerco di non farmi notare, passando da una colonna all'altra del salone quando lei mi dà le spalle. Stefan sta riferendo che si è nuovamente presentato in ufficio un tale al quale Mercedes aveva fissato l'appuntamento, ma lei se ne è dimenticata ancora una volta. Non credo sia dimenticanza, semplicemente tiene quel cliente in poco conto e ha altro per la testa. Stefan è divertito da questa scenetta, ma dice che il cliente è un texano, per lui la parola data vale più di un accordo firmato, e sta reputando una grave mancanza di rispetto questa importante disattenzione nei suoi confronti. Mercedes pensa a una scusa da propinargli, e io riesco a passare dal salone al corridoio che porta alle camere.

Il pavimento è costellato di ammassi d'asciugamani bagnati e vestiti che Mercedes getta per terra quando esce dal bagno, tanto ci penserà la donna delle pulizie a sistemare. Non l'ha mai fatto quando c'ero io in casa, anzi si divertiva a sgridarmi per il mio disordine. Cammino in punta di piedi, arrivo alla porta della mia cameretta... «Baby Lynn!»

Mi immobilizzo come una preda puntata in un angolo dal fucile del cacciatore. Mercedes è alle mie spalle, in fondo al corridoio. Sento i suoi occhi fissarmi la nuca. «Stefan, passami Ian Bannister... non c'è? Ok, Stefan, convoca riunione aziendale fra mezz'ora. Chiama i tuoi colleghi... Non importa se non sono ancora arrivati e se il loro turno comincia più tardi: se non sono alla riunione fra mezz'ora li licenzio! Qui stiamo rischiando il culo. Ora passami Ian Bannister... ah, non c'è? Cosa fai ancora in linea, Stefan? Ti ho detto: chiama i tuoi colleghi!» Mercedes riaggancia. Rimane ferma nella sua posizione.

«Cosa fai qui, Baby mia? Dovresti essere in clinica a curarti.» Davvero mia madre si è bevuta quella storia? Io ero rinchiusa in una stanza buia, in preda ai deliri, rischiavo la morte, e lei ha creduto alla frottola della clinica solo perché così non mi aveva più fra i piedi? Mi volto verso di lei, statuaria sui tacchi neri e con una mano sul fianco del tailleur.

«Non esiste nessuna clinica, Mercedes! Era una stronzata. Sono tua figlia, qualsiasi mamma si sarebbe preoccupata. Tu invece te ne sei sbattuta!»

«Non ti permetto di usare quel tono con me, signorina.» Mercedes mi bersaglia più volte con il suo rigido dito indice. «Non sei la sola che sta passando i guai. I Grandi Capi sono arrivati, vogliono distruggere il mio lavoro, tutto quello che ho fatto. Vogliono accusarmi di falso, vogliono sbattermi in strada. Niente liquidazione, niente ultima mensilità, niente bonus... Torneremo nel quartiere povero, te lo ricordi? E per che cosa? Per invidia, gelosia, arrivismo. Perché nessun uomo vuole accettare una donna che comanda. Una donna come me!» I suoi occhi si sono arrossati, ma Mercedes non piange.

WIZ GIRL (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora