Capitolo 32

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Camila era pronta, lo era già da almeno venti minuti ad adesso stava pazientemente aspettando l'arrivo della sua accompagnatrice seduta a gambe incrociate sul letto mentre guardava una serie tv dal pc, appoggiato in mezzo al materasso accanto a lei. Come sempre la cubana si era affidata alle sue migliori amiche per scegliere l'outfit adatto alla serata, e queste due le avevano consigliato un semplice pantaloncino nero ed una magliettina leggermente attillata lunga fino allo stomaco di colore verde militare, ai piedi portava delle scarpe con poco tacco, mentre i capelli erano sciolti rilasciati sulle spalle.

Durante la sua attesa, seppur davanti a se avesse Stranger Things proiettato sullo schermo del pc, Camila teneva la testa altrove, i suoi pensieri viaggiavano, si inabissavano così tanto nei vari meandri del suo cervello, che anche lei faceva fatica a ritrovare il proprio filo del discorso .
In quei precisi momenti pensava alla sua vita, a tutte quelle volte in cui questa sembrava cambiare prendendo una piega positiva e poi invece si ritrovava a sfociare in qualcosa di completamente differente, ogni qual volta ci fosse un cambiamento, Camila cambiava se stessa, si modificava per piacere finalmente agli alti, per essere accettata. Questa volta sembrava avercela fatta, si sentiva realizzata, aveva finalmente realizzato il suo sogno più grande ovvero quello di avere un gruppo di amici con cui divertirsi, non essere presa continuamente di mira dagli altri solo per il suo aspetto, e soprattuto si sentiva più sicura. I suoi pensieri dopo poco ricaddero su Lauren, sulla ragazza dagli occhi verdi ed i capelli corvini che la continuava ad ammagliare con la sua bellezza e con la sua dolcezza riservata solo a lei, la ragazza che la stava facendo cadere in amore senza accorgersene, Camila ancora non aveva molto chiaro cosa veramente significassero quelle emozioni che provava in presenza della ragazza più grande, si poneva delle domande ma queste non la stressavano particolarmente, alla festa di Ariana era rimasta male di ciò che era avvenuto, del fatto che Lauren fosse ubriaca e che lei l'avesse abbandonata, del fatto che si fosse interiormente accanita contro la corvina solo perché era andata con qualcuno che non era lei. Camila era andata via, aveva pianto, era stata male ma ancora si rifiutava di ammettere quanto la ragazza più grande le piacesse. Vista dall'esterno, Camila era cotta, innamorata, ma lei dall'interno si sentiva ancora semplicemente confusa, anche se non poteva negare che il sentimento era forte e che la rabbia prendeva possesso del suo corpo ogni volta che sapeva o anche solo immaginava la corvina in compagnia intima di qualcuno che non fosse lei, ma quella stessa sera la confusione sarebbe passata, Camila sarebbe arrivata ad una conclusione.

Lauren aspettava al di fuori della villa dei genitori della sua migliore amica, e nel momento in cui Camila salí in auto partí. La casa di Liam distava molto da luogo di partenza a di conseguenza il tragitto sarebbe durato abbastanza. A primo impatto, Camila si prese qualche minuto per esaminare, come sempre, l'outfit scelto dalla corvina, ed anche stavolta poteva dire che Lauren aveva fatto centro, una tutina in pizzo bianco la ricopriva sino ad un quarto delle cosce lasciando invece, completamente libere le braccia nella parte superiore, un cinturino nero le stringeva la vita mettendo particolarmente in risalto le sue perfette curve, i capelli lasciati sciolti ed al naturale incorniciavamo il suo volto dalla carnagione nivea mentre un forte rossetto rosso colorava le sue carnose labbra e come al solito dei tacchi alti neri calzavano ai suoi piedi. Camila deglutì alla versione paradisiaca della ragazza al suo fianco, Lauren era splendida e lei non si sarebbe mai stancata di ripeterlo.

La corvina teneva lo sguardo fisso sulla strada con un'espressione serena ed estremamente dolce in viso, il suo profilo era perfetto, l'arco del suo naso con le sue labbra schiuse messe in risalto dalla naturale forma insieme al colore accesso del rossetto, rendevano quasi scultorea, pittoresca la visione alla quale la cubana era sottoposta. Camila sarebbe rimasta ad osservarla per ore perdendosi nei lineamenti dolci, ma allo stesso tempo, definiti di Lauren, però non poteva farlo, in qual momento per quanto il corpo della ragazza più grande l'attirava, era la mente era ciò che preoccupava la bruna, doveva sapere e voleva sapere cosa ci fosse li dentro. Lei e Lauren nel pomeriggio avevano parlato relativamente poco, si erano limitate ad organizzarsi per la festa da lì a poche ore, ed oltre al piccolo confronto avvenuto davanti ad un frullato, sedute ad un tavolo di Starbucks, non c'era stato altro. Ed era propio per questo che Camila voleva sapere, Lauren la aiutava, c'era sempre per lei e lei voleva fare lo stesso, esserci sempre, diventare magari un suo punto di rifermento così che Lauren potesse aprirsi, parlare, rivelare e magari, finalmente, liberarsi.

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