Capitolo 36

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Natale, la festività più bella, acclamata e tanto aspettata da tutti per l'intero anno, la festività della gioia, dell'armonia, della condivisione e sopratutto dell'amore reciproco, che sia per la famiglia, gli amici o un amante, tutto è amore e nulla può impedire che questo processo compia il suo termine con il gran finale dell'innamoramemto, della passione, dell'unione e dei sentimenti. Ogni singolo uomo nel mondo passa il Natale in una maniera differente, chi con la famiglia radunati ad un enorme tavolo pieno di cibo e dolci, chi lo passa in compagnia degli amici, degli amanti e poi c'è chi invece lo passa completamente solo, rannicchiato sotto un cumulo di coperte affondato nel propio letto. Era così che Lauren Michelle Jauregui Morgado passava il Natale, così come tutte le altre festività, ogni singolo anno da quando suo padre le tolse tutto ciò che aveva: la sua famiglia.

Lei e Taylor condividevano la stessa stanza da sempre, Chris invece faceva invasione da loro solo il ventiquattro dicembre quando i tre fratelli, soprannominati da Lauren 'i tre porcellini' all'età di nove anni, si riunivano nella camera delle due ragazze per chiudersi lì dentro e guardare maratone intere di film e serie tv per l'intera nottata finché al mattino non avrebbero aperto i regali di Natale a vicenda regalatasi. Quella mattina, come sempre, Lauren giaceva nel suo letto mentre tra le braccia stringeva la sua sorellina che si era accoccolata a lei durante la notte per lasciare a Chris il letto libero; la corvina era sveglia da un po', anzi a dire la verità, non aveva chiuso occhio, fissava quel telefono da ore nella speranza di ricevere un messaggio, anche il minimo, da quella ragazza che per una notte l'aveva fatta sentire veramente voluta, amata.

Da quando due sere prima aveva lasciato la cubana a casa questa non si era fatta più sentire, aveva solo mandato un misero SMS per dire a Lauren che era arrivata sana e salva a Miami, così come la grande le aveva raccomandato di fare. La corvina continuava a rimurginare, a ripassare nella sua testa tutti gli avvenimenti che avevano caratterizzato quella meravigliosa notte, temeva che la cubana non voleva più parlarle, che magari considerava ciò che loro avevano fatto uno sbaglio; tuttavia Lauren non sapeva che dall'altra parte del continente qualcuno si poneva le stesse domande, gli stessi quesiti, e veniva tartassata dalle sue stesse paura, dalla stessa che faceva temere a lei che quella notte rappresentasse uno sbaglio. Ma Lauren era stata bene con lei, era stato tutto diverso, magico, aveva per la prima volta sfiorato il corpo di Camila, il suono dei suoi gemiti era accompagnato dalle onde del mare che fungevano da colonna sonora ad uno spettacolo messo in scena su di una spiaggia, un maestoso palcoscenico accompagnato da un'infinto cielo trapunto di stelle che donavano la giusta illuminazione alla scena guidata da lei, la regina della notte e la dama dei segreti: la luna.

Nel cervello di Lauren le scene e le emozioni si ripetevano in senso orario, se solo chiudeva gli occhi riprovava la stessa identica emozione che si era impadronita di lei due sere prima. Mentre pensava, mentre il suo subinconscio riguardava quello spettacolo in loop, dalla porta si udì bussare tre volte consecutive. La corvina immaginò chi ci fosse dietro quella porta e deglutendo sonoramente si spostò Taylor di dosso e la scavalcò abbandonando il suo comodo posto in quel letto, sotto le coperte, che erano da anni la sua fortezza, la sua protezione. Lanciò uno sguardo ed ognuno dei suo fratelli più piccoli e dopo aver tirato su maggiormente le loro coperte, andò verso la porta della sua stanza aprendola con cautela e lasciando che solo il capo uscisse.

-" Che cosa vuoi Victor ? "- disse scontrosamente la ragazza all'uomo che le si presentò davanti, nonché il marito di sua madre.

-" Ti ho detto mille volte di non parlarmi in quel modo ragazzina "- disse lui con tono ancora più alto ed acerbo. Nel giro di qualche secondo da quella frase Lauren sentí qualcosa di forte sbattere sul suo volto all'altezza della guancia. Victor l'aveva colpita ancora, ma per lei non era una novità ormai. Da quando Mike era morto, Victor aveva preso pieno possesso della sua casa, di sua moglie ed anche dei suoi figli. Clara lo aveva sposato qualche mese dopo il funerale ma era perfettamente palese che ci fosse qualcosa anche già da prima della morte di Mike, la donna era caduta in una sorta di depressione post-traumatica, ogni sera tornava a casa biasciando con gli occhi rossi, e con le gambe che poco la reggevano, aveva preso il vizio dell'alcool e nessuno era riuscito a toglierlo, ed anche se Lauren aveva provato più volte a convincerla per farsi curare, la madre non aveva intenzione di smettere, non era di sua importanza il mondo accanto a lei, eccetto Victor. Nemmeno i suoi figli avevano più valore.

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